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6 errori che stai facendo con le tue Facebook Ads

I 6 Errori che stai facendo con le tue Facebook Ads (di cui non ti sei accorto)

Ciao Marketer! 

Oggi ti parlerò di uno degli argomenti che mi sta più a cuore….

Le Facebook Ads!

Il sistema pubblicitario di casa Zuckerberg è uno dei più profittevoli per gli Advertiser a livello mondiale, nonostante il suo successo costruire e gestire delle campagne non può definirsi un gioco da ragazzi (tutt’altro, semmai).

La verità scomoda è che i risultati che ottieni sono quasi sempre direttamente collegati alla tua abilità nel creare, gestire e scalare le tue campagne, tenendo sempre in mente la customer journey dei potenziali clienti e del tipo di prodotto o servizio che stai proponendo.

Vediamo ora alcuni degli errori più sottovalutati da moltissimi advertiser, da evitare (e comprendere) a tutti i costi per evitare di sprecare il nostro budget e compromettere i risultati.

Pronto? Iniziamo..

Le tue Ads sono online da tanto, troppo tempo.

Questo errore solitamente si divide in due parti: 

  • Ad Fatigue: la prima consiste nel tenere campagne online per diverse settimane o mesi ignorando completamente il fenomeno dell’ad fatigue, quella condizione che si crea quando le tue creatività sono state viste moltissime volte dalla tua audience. 

Sebbene una frequenza molto alta sia necessaria in fase di retargeting, quando parliamo di alte frequenze per un pubblico freddo dobbiamo stare molto attenti, alcune veloci soluzioni potrebbero essere: cambiare costantemente le creatività (settimanalmente, se possibile) rimuovendo quelle che performano di meno – testare continuamente nuovi pubblici per mostrare le tue inserzioni a pubblici “vergini” – aumentare lo spessore dell’audience colpita.

Per evitare di impazzire appresso al business manager, ti consiglio di impostare delle regole automatiche per fermare le ads meno performanti al raggiungimento di determinate condizioni, come ad esempio una frequenza e un CPA troppo alto.

  • Conversion Time Optimization: la seconda consiste invece nell’ignorare determinate ore del giorno dove le conversioni sono più frequenti, ad esempio potresti accorgerti che in orario serale il tuo CPA si abbassa drasticamente e le conversioni aumentano, perché non utilizzare questa informazione per creare una campagna di test, attiva solamente nel periodo di tempo più proficuo per la tua azienda? In questo modo potresti ottenere più vendite e meno spreco di budget. 

Se non stai utilizzando questa tecnica non vederlo necessariamente come un errore, vedila piuttosto come una possibile ottimizzazione che non hai ancora provato!.

Pensi solo alla tua Ads, mai alla Landing collegata.

La customer journey del tuo potenziale cliente, dal momento in cui clicca sulla tua pubblicità, deve essere solida, coerente e compatta.

Se la Landing Page presenta dei problemi, le tue campagne non andranno lontane.

Numerosi sono i fattori che puoi tenere in mente per individuare questo problema, ad esempio:

  • bounce rate estremamente alto
  • tempo di permanenza sulla tua pagina scarso 
  • alto tempo di caricamento della stessa
  • comunicazione differente tra ads e landing page
  • incoerenza stilistica
  • pagina poco autorevole o curata (allerta truffa)

Prova a pensare come farebbe il tuo utente: clicca sulla tua pubblicità, atterra sulla pagina di destinazione e chiediti, quello che vedo è coerente con il messaggio dell’ad?

Cosa potrebbe creare attrito, cosa non è chiaro?

La value proposition che propongo su Facebook è specificata anche sulla Landing page?

Rispondi a queste domande e apporta delle modifiche alla pagina, modificando il copy oppure alleggerendo le immagini che compongono la landing.

Pensare che il successo delle tue campagne dipenda unicamente dalle ads è roba da pazzi, analizza la pagina di atterraggio e ottimizzala!

Sovra-gestisci il pannello pubblicitario.

Spesso capita che la nostra voglia di portare risultati si trasformi in una sovra-gestione delle campagne.

Che cosa intendo?

L’algoritmo di Facebook utilizza un sistema di machine learning per portare agli advertiser i risultati migliori al costo minore.

Per farlo, però. ha bisogno di budget e….indovina un po’, di TEMPO!

Non a caso Facebook ha dato un vero e proprio nome alle campagne che devono ancora stabilizzarsi, dal momento della creazione entrano infatti nella “fase di apprendimento”.

In quel momento il grande meccanismo pubblicitario lavora per cercare il pubblico migliore e cui mostrare le tue ads, pensa al tuo copy e alle tue creatività come alle armi che fornisci a questo gigantesco algoritmo, il tuo compito è mandarlo in guerra pronto e armato fino ai denti!

Cosa succede però, quando cerchiamo di aiutare troppo i nostri soldati, rischiamo di portarli nella direzione sbagliata: 

in poche parole, se poco dopo il lancio della campagna non vedi risultati, non spegnere o modificare quello che hai creato, non necessariamente si tratta di un allarme rosso.

Prenditi del tempo e aiuta l’algoritmo a fare il suo lavoro, assicurati invece di fare bene tutta la fase precedente, ovvero quella di creazione di copy e creatività, audience, obiettivo e ottimizzazione della pagina di destinazione.

Cosa dice Facebook rispetto alla “fase di apprendimento?:

“The learning phase is the period when the delivery system still has a lot to learn about an ad set. During the learning phase, the delivery system is exploring the best way to deliver your ad set – so performance is less stable and cost-per-action (CPA) is usually worse. The learning phase occurs when you create a new ad or ad set or make a significant edit to an existing one.”

Secondo l’agenzia KlientBoost, tralasciando la fase di apprendimento, la maggior parte delle campagne Facebook hanno bisogno di circa 48 ore per ottimizzare la delivery e iniziare a portare risultati.

Cosa puoi imparare da questo quindi? Non essere un Marketer impaziente!

Impara a comprendere le tempistiche delle tue campagne, pensaci due volte prima di spegnere o modificare una campagna in fase di apprendimento (non farai altro che ri-avviare questo processo, entrando in un piccolo girone dantesco)

Nel caso una campagna non dovesse proprio portare risultati, le domande che dovrai farti sono tantissime, eccone alcune che spero possano aiutarti a riconsiderare le tue attività:

  • Sto utilizzando l’obiettivo giusto?
  • il target che ho scelto è corretto?
  • copy e creatività attirano l’attenzione e “vendono” bene il mio servizio?
  • il mio brand è conosciuto?
  • sto utilizzando un budget sufficiente?
  • quanta competizione c’è in questo momento?
  • la campagna è coerente con la customer journey del cliente?
  • la mia offerta o il mio prodotto sono di valore?
  • la mia pagina di atterraggio è ottimizzata?

Sottovaluti le regole automatiche.

Sei pronto ad una verità scottante?

La tua miglior campagna che hai online oggi, smetterà di performare fra poco tempo.

Rileggi questa frase e cerca di assorbirla. 

Succederà e non c’è niente che tu possa fare per evitarlo.

O meglio…Il più grande errore è pensare che una campagna ti porterà continuamente risultati nel corso del tempo, ora e per sempre.

Come fare quindi per evitare questa sciagura?

Dato per assunto questo concetto, per evitare di controllare gestione inserzioni ogni 5 minuti con il terrore che le tue campagne possano smettere di performare, ti consiglio di utilizzare le regole automatiche.

Le regole automatiche vengono in tuo aiuto, ma dovrai costantemente lavorare sulle tue campagne per testare continuamente nuove varianti e dare nuova benzina al tuo account.

Ad esempio, con le regole automatiche puoi dire a Facebook di spegnere – in modo automatico – le campagne che smettono di performare.

Puoi stoppare le tue campagne quando il CPA risulta troppo alto, oppure quando raggiungono un determinato limite di spesa, o quando la frequenza raggiunge un determinato valore.

Cosa dice Facebook riguardo queste regole?

“When you create automated rules in Ads Manager, they automatically check your campaigns, ad sets and ads, and then update or notify you of any changes. In addition to these automatic checks and notifications, the tool will also take the necessary actions for you.”

Le possibilità sono praticamente infinite e ogni azione è automatizzabile.

Questo non solo ti farà risparmiare moltissimo tempo ma aumenterà le tue capacità di gestire più account e progetti insieme.

Cosa aspetti? Provale subito!

Targetizzi chi ha già comprato da te.

Questo è uno degli errori più comuni che ho visto fare da tantissimi Marketer o aziende.

Le campagne su Traffico Freddo e di retargeting sono pensate per due stati di consapevolezza diversi ma hanno una cosa in comune, a nessuna delle due interessa colpire chi è già nostro Cliente!

Il suggerimento è tanto semplice quanto efficace, escludi sempre i Clienti che hanno acquistato dalle tue campagne, in questo modo ottimizzerai lo spending generale dell’account.

Come puoi fare per escluderli? 

Crea una custom audience utilizzando gli acquisti registrati dal pixel oppure carica un CSV con l’insieme dei tuoi Clienti. 

Ora tutto quello che dovrai fare è escludere questa custom audience dalle tue campagne.

BONUS: Vuoi comunque utilizzare il pubblico composto da tuoi Clienti? 

Crea una campagna che propone un upsell o crossell rispetto al servizio o prodotto che hanno acquistato, è uno dei modi migliori per sfruttare questo tipo di pubblico e aumentare il lifetime value dei tuoi Clienti.

Le tue creatività hanno un solo formato.

Ricorda, ogni utente su Facebook reagisce diversamente ad ogni contenuto che gli si para davanti agli occhi.

Perché nella tua ultima campagna hai utilizzato solo immagini?

In questo modo stai perdendo la possibilità di ingaggiare quegli utenti più predisposti ad interagire con video o caroselli.

La questione è semplice, se fai campagne su Facebook ed Instagram ed utilizzi un solo formato, stai lasciando soldi sul tavolo.

Cosa puoi fare quindi?

Crea la tua campagna e il tuo pubblico, per le creatività, scegli il messaggio e la creatività migliore e adattali ad ogni formato presente sulla piattaforma (ad esempio: immagine – video corto – video lungo – carosello – canva – raccolta).

Questo ti richiederà diverso tempo ma darai a Facebook le armi per eseguire il migliore A/B test rispetto a tutti i formati presenti nella tua campagna.

Non solo formati, il discorso è applicabile anche ai posizionamenti, ti consiglio infatti di utilizzare il suggerimento standard di Facebook e quindi veicolare la tua campagna su tutti i posizionamenti.

Facebook regolerà il budget di conseguenza indirizzandolo verso i posizionamenti più performanti.

E se invece già so qual è il posizionamento migliore?

Se dal tuo storico dati sei già consapevole che il posizionamento migliore è il news feed, prova ad utilizzare questa informazione andando a creare una campagna che agisce solo su quel placement.

In questo modo scalerai la campagna andando a puntare tutto su un posizionamento che si è già confermato performante in passato.

Le possibilità di testing sono infinite, prova a seguire queste semplici regole e fammi sapere come ti trovi.

E tu, stai commettendo uno di questi errori? Se hai bisogno di una consulenza Facebook Ads non esitare a contattarci!

Confrontiamoci pure nei commenti!

See ya

Growth Marketer, Musicista, Nerd appassionato di Tech, Psicologia e Bassotti. 17 anni fa ho scoperto Internet e sto cercando ancora di riprendermi.

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