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Blog e PMI: 4 modi per ottenere grandi risultati

Aprire un blog aziendale è una strada ricca di soddisfazioni. O meglio, all’inizio ci sono diversi problemi da affrontare. Le visite latitano, i commenti sono rari, le condivisioni non arrivano. Poi lentamente le cose migliorano se lavori bene. Se riesci a instaurare un buon rapporto con il tuo pubblico e se riesci a farti conoscere.

Ecco, la situazione migliora. Però non puoi continuare a muoverti alla cieca. Le visite aumentano, e aumentano anche le condivisioni. Ma con quale scopo? Se non fissi degli obiettivi è tutto inutile, è un lavoro che punta verso il nulla. Ma soprattutto è uno spreco di risorse per la tua azienda. Già perché fare blogging non vuol dire solo scrivere: devi anche gestire i social, fidelizzare il pubblico, gestire i commenti.

Tutto questo ha un costo. Gestire e far crescere un blog vuol dire investire risorse economiche. Devi ingaggiare un blogger freelance che ti aiuti a sviluppare una strategia, oppure devi formare una risorsa interna che inizi a pubblicare articoli, a creare interazioni virtuose con colleghi e clienti.

La conclusione è semplice e immediata: devi puntare a obiettivi concreti. E devi rispondere a una domanda chiara, ovvero cosa può fare il blog aziendale per una piccola e media impresa? Ecco 4 idee per possono fare la differenza.

1. Lead generation

Un blog può essere la base di partenza per creare una lista di contatti per la tua attività di email marketing. Vale a dire uno dei metodi più efficaci per proporre le tue offerte, i tuoi prodotti e i tuoi servizi. L’email marketing funziona ancora, funziona sempre di più. E attraverso il blog puoi ottenere nuovi contatti da trasformare i potenziali clienti.

neil patel

Un esempio su tutti: il blog di Neil Patel che propone nei punti giusti un form per inserire nome e contatto email in cambio di preziose informazioni sul come migliorare la propria attività. Attenzione, non basta inserire un form per essere a posto con la coscienza. Come vedi c’è bisogno di un buon copy per convincere il lettore a lasciare un dato così prezioso come la propria email.

2. Brand awareness

Il tuo nome (o il nome della tua azienda) come è posizionato? Voglio dire, quando il cliente legge o pronuncia il tuo brand a cosa lo associa? È riconoscibile? Parlare di brand awareness vuol dire sviluppare la conoscenza della marca, fare in modo che il brand sia identificabile dal proprio pubblico.

Ecco, per una PMI fare blogging può essere utile per farsi riconoscere come un punto di riferimento in un determinato settore. Oggi non sei nessuno. Ma con una buona azione di marketing puoi farti conoscere da potenziali clienti. La pubblicità aiuta, ma le persone cercano informazioni non commerciali collegate al tuo campo. Trovano i tuoi articoli, e riescono a risolvere un problema grazie a un tutor scritto da te. E vicino al tuo nome c’è il logo dell’azienda. Ecco, in questo modo il tuo brand si sta facendo conoscere.

3. Vendita (indiretta)

Hai un’azienda, hai un e-commerce. E il blog può essere un buon supporto per aumentare le vendite dirette dei tuoi prodotti. Basta lavorare bene con i link e utilizzare spazi più o meno definiti per inserire riferimenti alle schede dei tuoi prodotti.

Ad esempio puoi inserire dei collegamenti interni ai post che rimandano alle schede, oppure puoi inserire dei banner nella sidebar o nel footer dei post. Con un buon lavoro di programmazione puoi anche fare in modo che i banner siano contestualizzati, ovvero che le pagine di atterraggio dei link siano collegate con l’argomento affrontato nel post.

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In questo modo la connessione è semplice. Guarda l’esempio del blog Serverplan: l’argomento è quello delle sitemap WordPress, e i link interni portano alla pagina hosting per WordPress. Di conseguenza chi legge un articolo del genere dovrebbe essere interessato a quel prodotto, quindi l’articolo del blog dovrebbe sostenere (in modo indiretto) le vendite del prodotto/servizio.

4. Customer care

Ovvero quell’insieme di attività che ti permettono di soddisfare il cliente, e di risolvere i suoi problemi. Da qualche parte ho letto che il miglior modo di fare assistenza ai clienti e fare in modo che non abbiano bisogno dell’assistenza. Quindi hai un obiettivo: creare una serie di contenuti che permettano al tuo blog aziendale di anticipare le domande. Domande che, ovviamente, puoi dedurre in 3 modi differenti:

  • Contatto diretto con i clienti.
  • Discussioni online (social, forum, community).
  • Ricerche su Google.

Con un’attenta analisi di questi canali puoi individuare le domande e le esigenze dei clienti, e scrivere dei contenuti che troveranno sui motori di ricerca. Anche le critiche che arrivano sui canali ufficiali (pubblici e non) possono essere utilizzati facilmente per migliorare la tua content strategy: devi solo ascoltare, pianificare e pubblicare. Senza dimenticare il lavoro nei commenti: a ogni domanda c’è una risposta. Il cliente che chiede un’informazione sul blog deve trovare la soluzione al problema.

PMI e blog aziendale: la tua esperienza

Questi sono quattro modi per ottenere buoni risultati con il blog aziendale. Lavori con le vendite, con il customer care, con il nome della tua azienda. Ti fai conoscere e fai in modo che le persone trovino i tuoi contenuti. Ora tutto questo non basta. Ora ho bisogno anche della tua esperienza

Secondo te il blog aziendale è indispensabile per la piccola e media impresa? Devi avere per forza un team di blogger al tuo fianco per sviluppare una strategia degna di questo nome? Lascia la tua opinione nei commenti.

Ciao, sono un webwriter e un blogger freelance. Mi occupo di Social Media Marketing e di scrittura online, pubblico ogni giorno opinioni e consigli per aziende che vogliono migliorare la propria attività online.

7 Comments
  • PatrizioBenotto
    26 Agosto 2015 at 17:39

    Grazie Riccardo, sempre ottimo.
    Io comincio con post utili (2 e 4) e interessanti affiancando i moduli per la newsletter (1) e faccio passare alla promozione dei prodotti (2) solo in un secondo momento.
    L’idea è quella di rimpolpare il blog e allenare il team a scrivere post e gestire i commenti, prima di passare alla “vendita” attraverso il blog.

    • My Social Web
      25 Settembre 2015 at 16:02

      Ottimo. Ricorda di dare spazio anche a contenuti più corposi come i pillar article che rimangono sempre grande fonte di traffico.

  • Emanuela
    26 Agosto 2015 at 18:03

    Ciao Riccardo, ti ho seguito con interesse a Milano a giugno e apprezzo anche questo tuo ultimo articolo.
    Il blog non può essere anche un’opportunità per aumentare il coinvolgimento dei dipendenti dell’azienda? 
    Sono convinta che sia indispensabile un blog aziendale… perché può avere anche un’importante funzione “interna”. 
    Io credo che sia prima di tutto questo: un modo per rafforzare lo spirito di squadra (e per fidelizzare il dipendente, lui stesso cliente), un mezzo per comunicare/condividere nuove info del settore, dell’azienda, specie in realtà molto frammentate (ad esempio filiali sparse e lontane dalla sede centrale). 

    E credo che anche raggiungere e coinvolgere il collega, la squadra, portarli a collaborare e a credere nel progetto e nell’importanza della comunicazione attraverso i social, possa rivelarsi un compito. Magari difficile. 
    Vuoi perché molti non sono avvezzi alle nuove tecnologie e ai nuovi termini, vuoi perché alcuni sono “contrari” ai social per principio o perché non ne conoscono sufficientemente le potenzialità e magari sono più “operativi” (penso ad esempio alla classica forza vendite di un’azienda, abituata alle relazioni face to face). 

    Un team di blogger? Probabilmente necessario. A blog avviato sicuramente c’è molto lavoro da fare, dalla preparazione dei contenuti all’analisi dei dati, la gestione della community e via dicendo. Però ritengo che il motore sia sempre l’azienda e il supporto dei colleghi che ci lavorano; per avere nuovi spunti su cui scrivere, per la gestione “finale” del cliente… 

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