Caffeine, Social Search e Bing Social: il web è sempre più social
Da qualche mese oltre a studiare il social media marketing e le sue evoluzioni ed applicazioni economico-strategiche, mi sono anche concentrato molto sullo studio dei motori di ricerca, soprattutto a fronte della sempre più viva integrazione tra questi e i social network. Qualche tempo fa pensavo che le ricerche online avrebbero coinvolto sempre più i social network, arrivando presto a spingere gli utenti a fare ricerche direttamente all’interno dei social, magari sfruttando comunque i dati forniti dai motori di ricerca, ma comunque evitando di andare nell’homepage di Google ad esempio.
Magari adesso le statistiche sono ancora a favore dei motori di ricerca, ma per quanto tempo ancora?
In questi ultimi mesi, avrete potuto notare che si sta andando sempre più in direzione delle ricerche in tempo reale (real time search); si cerca quindi di offrire agli utenti ricerche in tempo reale fornite dagli status update di utenti generici della rete tramite Twitter, Friendfeed e Facebook.
Due cose sono chiare, i motori di ricerca, Google in primis, Bing e Yahoo! a seguire, cercano di procedere sempre più in due direzioni:
- valorizzare gli UGC (contenuti generati dagli utenti), in modo da permettere a chi effettua ricerche online di ottenere come risultato informazioni attendibili, generate da persone reali e svincolate (almeno si spera) da logiche commerciali di agenzie di stampa o quotidiani online;
- sfruttare le potenzialità dei social network, quale piattaforma conversazionale-informativa sociale, anche in termini di traffico e di SEO verso i siti web e i blog, permettendo a questi ultimi di creare maggiore viralità e premiando essenzialmente chi produce contenuti di maggiore qualità. “Content Is King!”
Un tempo si parlava di algoritmo democratico dei motori di ricerca e mi pare che questo detto sia oggi sempre più rispettato. Negli ultimi giorni ci sono state novità importanti per i motori di ricerca; è stato rilasciato il brevetto di Google Caffeine, di cui avevo già sentito parlare durante uno dei Gt Study Days dell’esperto di motori di ricerca Giorgio Tave, che sostanzialmente aggiornerà il modo in cui Google estrapola i dati forniti nelle query di ricerca, favorendo quelle in tempo reale. Accade una catastrofe, un attentato terroristico o l’Italia vince i mondiali e prima ancora di aspettare di saperlo dalle agenzia di stampa, dai telegiornali, televideo o ancora peggio, i quotidiani, basterà andare su Google (io se parlo di mdr. intendo Google!) e avere la notizia fresca fresca in tempo reale, aggiornata da uno o più utenti da Twitter o Friendfeed.
Ma Google ha fatto anche di più! Preannunciata da qualche mese, e ancora in versione beta per Google.com, è disponibile la cosiddetta Social Search, la ricerca sociale. In pratica collegando sul proprio profilo Google gli account dei social network a cui si è iscritti e i feed che si seguono in Google Reader, si crea il social circle, ovvero l’insieme degli utenti “social” che si seguono e nel momento in cui si effettua una ricerca, in prima pagina in basso compariranno i risultati derivanti dai propri “amici” dei social network.
Cosa comporta tutto ciò a livello di marketing?
Per delineare delle prospettive e dei potenziali è ancora presto; sicuramente chi ha sviluppato il brevetto ha pensato forse che gli utenti avrebbero tratto beneficio nel ricevere risultati di ricerca provenienti dai propri “amici” dei social network, proprio per il legame di fiducia esistente. In sostanza, mi fido del mio amico, reputo l’informazione da lui fornita più attendibile delle altre. Sinceramente non so quanto ciò potrà funzionare in ambito imprenditoriale, però potrei pensare ad uno scenario futuro in cui le aziende cercano di farsi amici gli utenti, magari offrendo sconti o politiche di prezzo esclusive e che tutto ciò possa andare a vantaggio della fidelizzazione e del miglioramento dei rapporti azienda-clienti. Staremo a vedere.
Nel frattempo la guerra per la real-time-social search imperversa. Anche Bing e Yahoo si muovono per contrastare l’impero Google. Yahoo si è integrato con Facebook per fornire, all’interno della piattaforma social, i risultati di ricerca proveniente dal proprio motore, mentre è di oggi l’annuncio di casa Microsoft di fornire alle ricerche di Bing, risultati derivanti da Facebook e Twitter.
Insomma, come diceva il titolo, il web è sempre più social.