5 modi per sfruttare Facebook nel lavoro di brand awareness
Come fare brand awareness su Facebook puntando sui buoni contenuti e le interazioni virtuose? Ecco una delle domande tipiche quando vuoi ottenere il massimo da questo social network. Perché qui non devi solo vendere e fare lead generation: puoi anche migliorare la consapevolezza della marca.
Perché questo è il personal branding, la capacità non solo di farsi ricordare dal potenziale cliente ma di collegare il tuo nome a quello di un determinato valore, di un benefit memorabile, di un’esperienza. Magari puoi diventare direttamente sinonimo di un tipo di prodotto, come accade con il Post-It o il Walkman.
Sono casi rari, certo, ma l’idea è questa: rimanere nella mente del pubblico. Nel miglior modo possibile. Per migliorare questo risultato si può sfruttare la leva dei social network. Ecco perché è importante capire come fare brand awareness con Facebook, sfruttando soprattutto il content marketing (ma non solo).
Usa i commenti per comunicare valore
Il primo passo da muovere in questi casi: rimanere nel cuore del pubblico grazie a un lavoro di comment marketing. Per fare brand awareness su Facebook, a volte, basta iniziare dal basso e aiutare le persone che hanno problemi reali. Ad esempio gestendo i commenti che lasci su altri profili o sulla fan page.
Lo stesso vale per le community. Lavora in modo da diventare un punto di riferimento per la tua nicchia anche nel momento in cui lasci un commento. Non usare questi spazi per fare spam ma per aiutare.
Per approfondire: come creare una pagina Instagram
Brand awareness su Facebook e ADV
Non sempre il lavoro di pubblicità su questo social può e deve essere rivolta alla vendita o all’acquisizione di lead. Spesso le sponsorizzate su Facebook si possono attivare anche per questo motivo.
Vale a dire mettere in evidenza il proprio nome con contenuti informativi e capaci di generare approvazione, discussione, consapevolezza dei valori veicolati da un brand. L’esempio lampante?
La sponsorizzazione di grafiche creative o link del blog. Certo, l’ipotesi che tutto possa poi sfociare con una conversione è reale (e sicuramente ben attesa) ma nella maggior parte dei casi il lavoro qui è rivolto a fare brand awareness su Facebook. Vuoi una mano per ottimizzare questo passaggio strategico?
Lavora sul newsjacking (sempre con stile)
Questo è un concetto molto importante che però non sempre viene sfruttato al meglio. Perché fare newsjacking è molto difficile, soprattutto si si vuole sfruttare al meglio questa dinamica.
Con il termine appena citato intendiamo la capacità di intercettare un trend importante, in forte crescita, e portarlo verso le dinamiche del brand. Senza però sfociare nel cattivo gusto dell’opportunismo.
Se vuoi un esempio concreto e interessante del newsjacking fatto bene puoi andare sulla pagina Facebook del brand Ceres. La programmazione dei post prende sempre spunto dalle notizie del giorno – o del periodo storico – in modo da portare avanti una comunicazione efficace che ha sempre come protagonista la marca. Ma senza infastidire, togliendo ogni riferimento all’acquisto del prodotto.
Questo, automaticamente, permette al brand di diffondersi e rimanere sotto i riflettori. Senza diventare un problema per chi non vuole acquistare subito il prodotto o il servizio. Stai generando uno storytelling di valore che viene ricordato con simpatia, ovviamente se alla base di tutto c’è un team capace di creare contenuti validi.
Crea community con i gruppi Facebook
Una strategia che può portare grandi vantaggi in termini di diffusione e consapevolezza del brand: la creazione di una community capace di ruotare intorno al tuo nome. Sto parlando di un gruppo che può essere pubblico o privato, ma che deve avere uno scopo specifico: riunire le persone intorno a un valore.
Può essere un gruppo dedicato alla condivisione di ricette se, ad esempio, vendi un prodotto per la cucina. Oppure un punto di ritrovo per la condivisione di esperienze di viaggio se ti occupi di travel blogging. In ogni caso questo è il passaggio essenziale: trova il modo di riunire le conversazioni degli utenti.
Crea il calendario editoriale al meglio
Nella maggior parte dei casi questo è il punto che viene ignorato: la gestione virtuosa dei contenuti. Perché spesso ci concentriamo solo sulla condivisione di ciò che ci fa comodo nel breve periodo.
Se vuoi ottenere buoni risultati – sia con un profilo che sulla pagina aziendale – devi lavorare con una programmazione dei post. Questo significa gestire il calendario editoriale come un professionista. E seguendo al golden ratio. Di cosa stiamo parlando quando citiamo la proporzione perfetta?
Qual è il punto da mettere in evidenza? In una programmazione dei post conviene lasciare come percentuale minore i post squisitamente commerciali (la pubblicità, per intenderci) e portare in evidenza i contenuti utili. Soprattutto quelli nati da un lavoro di content curation sfruttando fonti differenti.
In sintesi, non aver paura di citare contributi di qualità e linkare altri blog del settore e autori differenti perché l’obiettivo ultimo deve essere sempre l’utilità che puoi dare a chi ha bisogno del tuo aiuto.
Da leggere: cos’è il remarketing e come si usa al meglio
Vuoi fare brand awareness su Facebook
Questo è un obiettivo concreto, non solo un’opzione di ripiego. Dovresti investire in termini di contenuti e advertising per ottenere questo risultato. Che deve essere sempre monitorato anche in termini di KPI (key performance indicator), come ad esempio il numero di menzione e il tipo di engagement.
Sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo. Insomma, tu hai deciso di spingere il tuo brand su Facebook? In che modo e con quali risultati? Lascia idee, opinioni e domande nei commenti.