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Come usare gli hashtag: le regole che valgono per tutti i social

Come usare gli hashtag: le regole che valgono per tutti i social

Quando mi chiedono come usare gli hashtag sui social network rispondo sempre nel modo giusto: dipende! Perché questa è la verità, non puoi fornire una versione valida per tutti. Ci sono delle differenze sostanziali.

Differenze che caratterizzano le varie realtà. Però è anche vero che ci sono dei caratteri simili su tutte le piattaforme, e che possono essere riuniti in una sorta di guida universale sull’uso degli hashtag. Delle parole che vengono usate per caratterizzare un contenuto e per inserirlo in una lista di pubblicazioni simili.

Non sto parlando di trucchi e passaggi che riguardano la singola piattaforma ma di indicazioni che dovrebbero essere prese come riferimento ogni volta che digiti un cancelletto prima di una parola. Allora, come usare gli hashtag? Segui questi consigli per avere sempre la situazione editoriale sotto un controllo preciso.

Da leggere: tutte le statistiche utili di Twitter Analytics

Snellisci gli hashtag che non servono

Vale a dire quelli che non aggiungono valore a ciò che stai pubblicando. L’errore comune è quello di aggiungere il cancelletto a parole che non hanno senso, come ad esempio preposizioni e articoli. Quest’abitudine è alimentata dal fatto che magari il conteggio che indica il numero di persone che usano quell’hashtag è alto.

Ciò significa che è un buon affare usarlo? No, non lo è perché è generico e inconsistente. Non aiuta le persone a contestualizzare la tua pubblicazione, che verrà inserita in un flusso di aggiornamenti senza un filo conduttore.

Come scegliere gli hashtag per i social

Ci sono due premesse da fare prima di affrontare uno dei temi più dibattuti. Il primo riguarda le piattaforme: ciò che fai su un social può essere inutile o privo di senso (o dannoso) per un altro. Inoltre, le regole di massima possono essere non vere e non utili su un determinato progetto. Tutto questo per raggiungere un punto.

Vale a dire quello della contestualizzazione. Tutto quello che fai nella tua strategia di social media marketing, e quindi anche nel lavoro di scelta degli hashtag, deve essere frutto di scelte precise e ponderate. Detto questo, è possibile valutare degli elementi per scegliere la combinazione giusta di hashtag? Questi sono gli step:

  • Usa hashtag generici e voluminosi.
  • Non dimenticare quelli specifici e di nicchia.
  • Aggiungi branded hashtag quando servono.
  • Controlla sempre ciò che fai.

Il punto di riferimento che voglio portare avanti è questo: usa hashtag molto popolari insieme a quelli di nicchia, ma sempre tematizzati e senza forzare la mano. Non serve a niente usare hashtag inutili o troppo generici.

Quanti hashtag inserire nei post?

Questa è la classica questione che assilla tutti i social media manager: quanti hashtag devi mettere in ogni post? Tutto dipende dalla piattaforma, ci sono delle regole di base che funzionano e che possono aiutarti a seguire una linea. Su Facebook, ad esempio, l’uso degli hashtag è limitato a 1, massimo 2. Mentre su Instagram?

Quanti hashtag inserire nei post?

In questo caso è diverso, hai un buon numero di hashtag da aggiungere ma ci sono studi che danno indicazioni precise. Ad esempio, secondo questo grafico preso da Buffer, l’ideale si assesta intorno a 9/10 hashtag per post. Secondo queste informazioni i contenuti che seguono questa linea hanno l’engagement superiore. Con Twitter, invece? Qual è la soluzione giusta? C’è una definizione interessante presa proprio dal sito ufficiale:

We recommend using no more than 2 hashtags per Tweet as best practice, but you may use as many hashtags in a Tweet as you like.

Meglio utilizzare non più di 2 hashtag per ogni tweet, ma non ci sono limiti. Nel senso che tecnicamente sei libero di fare come credi ma è meglio concentrare l’attenzione del pubblico su ciò che serve veramente.

Ecco le regole che suggerisce linchpinseo.com: avere hashtag per un tweet vuol dire avere più engagement, e la soluzione buona è quella indicata. Vale a dire 1 o 2 termini preceduti da cancelletto. Vuoi metterne i più? Rischi di avere un engagement inferiore, quindi meglio sceglierne pochi e buoni. Senza esagerare.

Controlla sempre ciò che scrivi

Facebook, Twitter, Pinterest o Instagram: in ogni caso devi controllare un hashtag prima di inserirlo e metterlo nei tuoi aggiornamenti. Questo punto è d’obbligo se si tratta di una new entry, se è la prima volta che lo usi.

Il motivo di quest’attenzione? Potrebbe essere un hashtag spam, usato da account riottosi per aggiungere contenuti off topic. Oppure potrebbe essere invaso da contenuti scomodi per il tuo brand o magari privo d’interesse per te. Senza dimenticare che il concetto di controllo riguarda anche l’ortografia della parola.

Detto in altri termini, quando usi un hashtag assicurati che sia focalizzato sul tema e realmente utile alla descrizione di ciò che pubblichi. Verifica ciò che aggiungi ai tuoi post, non procedere con gli occhi chiusi.

Ci sono dei tool utili per gli hashtag

Esatto, per scegliere e trovare gli hashtag giusti puoi usare dei tool che ti facilitano la scelta. Oltre alle varie funzioni di ricerca interna puoi usare diversi strumenti che ti facilitano il lavoro sui social.

tool per usare hashtag

Ecco Ritetag all’opera.

Quello che preferisco è sicuramente Ritetag, uno dei tool più completi per chi si occupa di pubblicazioni sui vari social network. Tra questi posso citare Twitter e Instagram, sempre quelli più attivi rispetto all’uso degli hashtag. L’aspetto interessante: puoi ricevere suggerimenti inserendo testo o immagini, e puoi avere indicazioni precise.

In particolar modo su quelli che sono gli argomenti in vista, e che ti interessano per portare avanti la tua attività. Su Ritetag è utile anche la possibilità di escludere gli hashtag che vengono identificati come spam. Per arricchire il tutto puoi usare hashtagify.me, un altro tool che aiuta a identificare gli hashtag correlati.

Attenzione ai branded hashtag

Vale a dire gli hashtag che non riproducono un tema o un argomento ma il brand in questione. La presenza di un termine del genere sui vari aggiornamenti social permette al pubblico di seguire tutti i post che hanno come oggetto la marca in questione. Aspetto interessante per alimentare e aggiornare la community.

C’è da dire che tra i vari branded hashtag si possono inserire delle declinazioni che prevedono una stessa matrice, ma con suffissi differenti. Ad esempio potresti lavorare in questo modo: #AppleTV, #AppleiMac e via in questa direzione per variare e diversificare gli aggiornamenti mantenendo sempre chiara la fonte.

Per approfondire: come funziona Instagram

Come usare gli hashtag sui social?

Ecco i consigli imprescindibili per instaurare un rapporto virtuoso con gli hashtag, una funzione attiva su tutti i social che può avere un peso decisivo sulla tua strategia di social media marketing. O magari può essere inutile.

Questa situazione si osserva su Instagram e su Facebook: nel primo caso gli hashtag sono indispensabili, una condizione impossibile da ignorare per ottenere buoni risultati con gli scatti che pubblichi sul profilo ufficiale. Su Facebook, invece, gli hashtag sono inutili. Addirittura dannosi. Tu, ad esempio, come li usi?

Ciao, sono un webwriter e un blogger freelance. Mi occupo di Social Media Marketing e di scrittura online, pubblico ogni giorno opinioni e consigli per aziende che vogliono migliorare la propria attività online.

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