Coronavirus, ignoranza e fake news: ecco come i Social Network stanno reagendo al fenomeno.
Ciao Marketer,
se ci segui sai bene che in queste pagine parliamo spesso di strategie su come aumentare le vendite di un eCommerce o far crescere un profilo instagram.
Vista la recente epidemia che ha colpito il nostro paese (che sta causando non pochi problemi), abbiamo deciso di dire la nostra in merito, esaminando la situazione dal punto di vista del web e dei social network e mettendo in primo piano uno dei luoghi dove il contagio avviene sotto una forma diverso: attraverso informazioni false o poco attendibili: le cosiddette Fake News
Il ruolo che oggi possiede Internet, legato alla condivisione di informazioni è incredibile: i Social Network sono dei canali che consentono di raggiungere milioni di persone in tempi brevissimi e tutto ciò aiuta gli utenti a tenersi informati e a scoprire trend e mode del momento in modo quasi istantaneo
Ci sono persone che si informano unicamente attraverso il proprio Smartphone e tutto ciò che viene inserito online acquista un’importanza estrema.
In un contesto come quello che stiamo vivendo (soprattutto in Italia), cosa stanno facendo oggi i Social Media per informare ed educare? E come può un utente riconoscere una fake news?
Vediamo prima come si stanno operando questi colossi della tecnologia.
Facebook e Instagram
Facebook e Instagram indirizzano i propri utenti, alla ricerca di informazioni verso il nuovo Coronavirus, ad una sezione costruita ad hoc all’interno della piattaforma. Inoltre la macchina di Zuckerberg ha preso seri provvedimenti contro annunci e fake news riguardanti il fenomeno. Le informazioni false vengono infatti etichettate come non attendibili e letteralmente tirate giù dalla piattaforma.
Il Ministero della Salute ha inoltre stipulato un accordo con Facebook per indirizzare gli utenti alla ricerca delle informazioni sul su Coronavirus (COVID-19)
Nonostante queste serie contromisure il fenomeno non sembra poter essere controllato all’interno dei gruppi, come ci spiega il New York Times:
“Those measures, however, have not stopped people in private Facebook groups from linking to and sharing misinformation surrounding the virus.
In private Facebook groups, including one that totals over 100,000 members, conspiracy theories spread that the coronavirus was an invention of the pharmaceutical industry, intended to sell the public on more expensive drugs and more vaccines”.
Abbiamo esaminato in passato proprio su queste pagine il ruolo delle fake news sul pensiero di massa, in queste settimane così importanti per il paese è necessario che ogni informazione sia passata al vaglio del Social Network – prima di arrivare ad occhi che potrebbero conferirgli un’interpretazione sbagliata.
La responsabilità resta comunque nelle mani del fruitore dell’informazione (vedi il caso dei gruppi) che deve essere in grado di mettere in dubbio ciò in cui si imbatte prima di trarre conclusioni affrettate.
WhatsApp e bufale
Anche WhatsApp è complice della diffusione di notizie, sia false che non, purtroppo la crittografia (quindi il sistema di protezione) delle conversazioni all’interno dell’app di messaggistica rende impossibile per le autorità fermare la divulgazione di notizie non veritiere all’interno di gruppi o chat private.
Twitter accompagna l’utente verso l’educazione a questo fenomeno rimandando ogni ricerca consapevole verso l’argomento a una pagina con i dati attuali dell’epidemia e informazioni provenienti da fonti verificate.
Twitter si è dimostrato irremovibile nei confronti delle fake news, affermando come risulti fondamentale ora possedere un approccio di tolleranza zero verso informazioni dalla dubbia provenienza.
Anche Pinterest, il Social Network della board ha deciso di rimuovere ogni ricerca relativa a Covid-19, coronavirus e termini correlati, decidendo di portare le persone a una pagina costruita ad hoc che mostra direttamente i contenuti resi disponibili da organizzazioni sanitarie internazionali.
Google da una parte abbraccia la politica di smart working che “grazie” al virus è stata ri-scoperta dagli italiani, mettendo a disposizione la sua ultra-conosciuta G Suite lavorativa (World, Excel e compagnia bella).
Dall’altra invece ha recentemente aggiunto – a seguito di una ricerca consapevole sull’argomento da parte degli utenti – un collegamento diretto alla pagina dell’OMS e del Ministero della Salute italiano che tratta in maniera verticale informazioni 100% verificate e veritiere.
Vediamo come Google ha diviso il suo layout di ricerca tra notizie, sorgenti di primaria importanza e una mappa di diffusione del virus.
Youtube
Un pezzo gigante di Google – Youtube – è attualmente al lavoro per potenziare i propri algoritmi e rendere ancora più semplice per la piattaforma individuare i video inerenti al Coronavirus che contengono informazioni sbagliate o parzialmente errate. Anche qui sono presenti video ufficiale del governo italiano pronti a fare da colonne portanti per un’informazione di qualità sull’argomento.
Microsoft
Microsoft: non solo Social Network, anche aziende giganti come Microsoft si sono adoperate per dare una mano in questo clima: il colosso di Redmond infatti ha offerto 6 mesi di prova gratis dei propri tool per lavorare da remoto (anche qui come google, world, excel, power point etc.). La curiosità che forse non è nota a tutti è che Microsoft fa parte di un gruppo ristretto di aziende che sta offrendo sistemi digitali a supporto delle popolazioni nella zona rossa.
Le Fake News fuori dai Social
Il MIT in un suo studio ci dice che le notizie false hanno il 70% in più di probabilità di essere ritwittate rispetto alle storie vere.
Le notizie vere viaggiano sei volte più lentamente della menzogna. Questo accade sicuramente perché un po’ di ci piace andare a caccia di notizie sensazionalistiche e che possano scatenare like e condivisioni dai nostri post.
C’è da dire che la disinformazione non si estende solo all’interno dei confini “sicuri” dei Social Network, come la storia ci insegna ogni occasione è buona per ottenere dei vantaggi sulle spalle della sofferenza altrui, ecco che sono nati dei siti – costruiti da malintenzionati – che rubano dati e informazioni a quegli utenti che sono alla ricerca di informazioni riguardo il fenomeno. Continua il New York Times:
“Security researchers have even found that hackers were setting up threadbare websites that claimed to have information about the coronavirus. The sites were actually digital traps, aimed at stealing personal data or breaking into the devices of people who landed on them.”
In un contesto dove la paura la fa da padrona, è fondamentale mettere una linea di demarcazione e definire dove finisce la verità e iniziano le notizie false.
Fomentare un clima di incertezza potrebbe portare ad eventi di violenza o sommossa che fortunatamente ancora non si sono verificati nel nostro paese..
Il New York Times sottolinea l’impegno e l’operato dei Social Network verso questo fenomeno con queste parole:
“Facebook, YouTube and Twitter all said they were making efforts to point people back to reliable sources of medical information, and had direct lines of communication to the W.H.O. and the Centers for Disease Control and Prevention”
La corsa ai ripari è iniziata, l’obiettivo comune è.fare piazza pulita di esperti improvvisati, complottismo e cattiva informazione.
Come riconoscere una Fake News?
Arrivati a questo punto è bene dare due nozioni su coem riconoscere o evitare le fake news in generale e, nello specifico, sul Coronavirus.
1. Cerca su fonti ufficiali
Come prima cosa, se hai dubbi e incertezze cerca direttamente sui siti ufficiali. Nel caso del Covid-19 puoi andare sul sito del Ministero della Salute dove vengono raccolte tutte le notizie e gli interventi di ministri e Protezione Civile.
2. Segnala eventuali stranezze ai social
Se vedi sui vari social immagini condivise senza una fonte ufficiale a corredo o link da siti con nomi strani, segnalali al social di pertinenza, non condividerli e cerca su Google il titolo della notizia con accanto “fake news”. In questo modo verrai a sapere se quell’articolo è una fake news o comunque una notizia di scarso valore.
3. Attenzione ai vocali di Whatsapp
Lo stesso vale per i vocali che girano su Whatsapp, non condividerli e verifica prima la fonte e la veridicità della notizia.
4. Analizza bene il sito della news che stai leggendo
Se cliccando sei finito su un sito con una news, guarda bene la url del sito e cerca di capire se è un sito di news affidabile, se chi l’ha scritto è una fonte autorevole (verifica anche su Linkedin), se c’è troppa pubblicità nel sito. Di solito i siti di news sono testate registrate e nel footer c’è scritto tutto il necessario.
5. Non scaricare nulla!
Sui siti che hai visitato, nelle chat di gruppo, da una mail, ti è stato chiesto di scaricare un video o un PDF? Se non hai certezza assoluta della fonte non farlo assolutamente. Rispondi a quella persona cosa contiene il messaggio perché magari potresti conoscerla ed il suo account potrebbe essere stato hackerato. Cerca di capire se è a conoscenza dell’invio del messaggio. Se non conosci il mittente, e non stai aspettando messaggi, cestina direttamente.
A te è capitato di imbatterti in una fake news con tema Coronavirus?
Raccontacelo nei commenti.
See ya!