Perché essere primi su Google è importante (e come posizionarsi meglio)?
Essere primi su Google è uno degli obiettivi strategici che molte aziende, insieme al contributo del SEO Specialist, insenguono nel tentativo di trasformare gli utenti che atterrano sulla pagina web in lead.
O magari in clienti. C’è un problema di base: la competizione è sempre più agguerrita e ciò che vuoi per le tue pagine web, in realtà, è ambito anche da altri brand. Per questo scalare la serp diventa, spesso, un’impresa complessa soprattutto se devi competere contro grandi player del settore
Vale a dire quelli che sono disposti a investire – sia in ottimizzazione SEO che in SEA, l’advertising sui motori di ricerca – risorse difficili da affrontare per una piccola realtà. E c’è da aggiungere un punto: oggi essere primi su Google è ancora più importante per ottenere dei risultati degni di nota in determinati contesti.
Difficile ottenere attenzione dopo i primi 3 risultati
Nella serp di Google ci sono 10 risultati, con diversi box ed elementi extra che completano la risposta. Una ricerca citata da Search Engine Journal conferma un punto che è facile immaginare: gran parte dei click vengono conquistati dal primo risultato. Ma ciò che colpisce è che difficilmente si va oltre il terzo.
Un risultato nella seconda posizione genera, in media, il triplo in termini di click rispetto a uno snippet nello slot numero sei. Tutto questo viene influenzato in modo differente anche dalla presenza di alcuni elementi nella pagina dei risultati. Qualche esempio concreto? Quali sono gli elementi che influenzano la serp?
Le pubblicità, la presenza di risultati zero e il Knowledge Panel. Senza dimenticare la presenza dei risultati local. Alla luce di questi dati essere primi su Google è ancora più importante. Ma in che modo?
Da leggere: posizionamento e aggiornamenti Google, cosa fare?
Punta molto sulle long tail keyword di nicchia
Uno dei problemi decisivi quando si lavora sul posizionamento SEO ma si ignorano i principi strategici: si prendono in esame e si seguono solo valori che fanno gola a chi vuole aumentare le visite del sito web.
O che permettono di fare grandi affari. In entrambi i casi, sia per le parole chiave con grandi volumi di ricerca che per quelle con un CPC interessante, dobbiamo scontrarci con un numero alto di competitor.
Quindi, come tentare di essere primi su Google in questi casi? Studiando a fondo le ricerche e individuando nicchie profittevoli in cui insinuarsi per tentare di conquistare posizioni di rilievo.
Ben inteso, sarà difficile (se non impossibile) ritrovarsi in un settore con 0 competitor e qualche speranza di monetizzare. Però ci possono essere dei concorrenti alla tua portata, più facili da spodestare rispetto ai classici Amazon o Booking. O comunque nomi che possono mettere in campo grandi risorse.
Molto interessante, in questi casi, lavorare sulle long tail keyword. Vale a dire le ricerche che le persone digitano su Google molto specifiche e dettagliate, quindi con diverse parole nella query che rendono la combinazione poco cercata. Ma al tempo stesso può essere gustosa dal punto di vista delle opportunità di conversione. Ed è proprio qui che bisogna insistere con un’azione di ottimizzazione SEO mirata.
Local SEO, fatti trovare dalle persone giuste
In molti casi, se sei a capo di una piccola azienda a conduzione familiare, non hai alcun bisogno di combattere per essere primi su Google. Ti conviene puntare direttamente sui risultati geolocalizzati. Questo significa, ad esempio, essere sulle mappe Google e nel local pack (box risultati geolocalizzati).
In che modo? Curando il Google My Business che dopo approfondiremo ma anche ottimizzando il sito web in modo da essere presente per determinate ricerche. Senza dimenticare un punto.
C’è un tipo di pubblicità che è pensato per intercettare risultati local e per trasferire valore immediato a piccole e medie imprese. Come, ad esempio, le inserzioni pensate per ricevere direttamente la telefonata dal cliente. Essere primi su Google anche grazie alla pubblicità, al native advertising di Google Ads, è importante ma devi anche comprendere le dinamiche giuste che portano alla conversione.
Non dimenticare il tuo Google My Business
Un discorso collegato alla local SEO ma con una riflessione importante: qui puoi e devi difendere il tuo brand. C’è un elemento importante della ricerca citata sopra da valutare: quando è presente il Knowledge Panel nella serp i click sugli snippet calano terribilmente. Soprattutto sul primo risultato.
Ora, noi sappiamo che la scheda Google My Business è un servizio differente da quello proposto dal Knowledge Panel (il primo è offerto alle aziende, il secondo è frutto di un lavoro automatizzato che raccoglie dati da più fonti). Ma la sintesi che ci interessa è la stessa: bisogna presidiare il risultato.
L’attenzione verso quest’area della serp è altissima e se rivendichi la scheda andare oltre l’essere primo su Google almeno per le ricerche brandizzate. Puoi, in buona sintesi, catalizzare tutta l’attenzione.
Da leggere: come aumentare le recensioni su Google My Business
La tua strategia SEO per essere primi su Google?
Non è facile conquistare posizioni di rilievo per le keyword più ghiotte da un punto di vista del traffico e delle occasioni di conversione. Oggi però non puoi limitarti a gettare la spugna, gli spiragli si trovano se lavori con una strategia SEO tagliata su misura e pensata per sfruttare limiti dei competitor e vantaggi del brand che vuole posizionarsi. Da dove iniziare? Puntiamo su un’analisi specifica per la tua azienda.