Facebook mette le etichette alla satira! In arrivo la contestualizzazione delle pagine
Ciao Marketer! Oggi qui su SocialMediaMarketing.it ti parliamo di Facebook e di una novità che sta per piombare sulle home di tutti noi.
In questo periodo, infatti, Facebook è decisamente in fermento. Di cosa si tratta, esattamente?
È presto detto: Facebook sta cercando di contestualizzare maggiormente i post, soprattutto quelli riguardanti questioni politiche.
L’idea è quella di farlo utilizzando delle etichette che devono chiarire se la pagina su cui vi trovate è un “public official”, una “fan page” o una “satire page”.
Le nuove etichette dovrebbero apparire sotto il titolo della pagina sui post e in questo modo dovrebbero fornire un contesto immediato alle pubblicazioni della pagina stessa.
Il fine di questa operazione è quello di ridurre la confusione che ogni tanto si genera sui post del più famoso social network del globo terracqueo.
La novità è stata annunciata con un tweet dal profilo della newsroom del social network di Zuckerberg.
Nel tweet in questione, Facebook ha dichiarato di aver iniziato, il 7 aprile, su un campione ristretto di utenti statunitensi, a testare l’inserimento delle etichette “pagina satirica”, “pagina dei fan” e “funzionario pubblico” sotto ai nomi delle pagine appartenenti a questi tre generi, in modo da non confonderli.
Ti sembra una questione da poco?
In realtà non lo è proprio per niente: davvero molto spesso, i post di Facebook suscitano un sacco di discussioni accese che derivano in gran parte da interpretazioni errate.
Lo conferma chiaramente la ricerca condotta da Facebook subito prima dell’inizio della sperimentazione in questione.
La ricerca ha evidenziato come spesso tutto dipenda da incomprensioni di partenza.
Da qui, l’idea che qualunque aggiunta finalizzata a informare e a spiegare non possa che essere d’aiuto per ridurre la confusione e mitigare le tensioni.
Già a giugno dell’anno scorso, in realtà, Facebook aveva iniziato a contrassegnare i media governativi.
Così facendo, la piattaforma ha permesso ai suoi utenti di discernere le notizie potenzialmente pilotate da un governo, dalle informazioni verificate e provenienti da fonti attendibili.
Ma, a parte i risultati della ricerca condotta da Facebook, sicuramente sarà capitato anche a voi di vedere sotto post satirici, parodistici o comunque ironici, sequenze di commenti arrabbiatissimi di persone che avevano chiaramente preso tutto troppo sul serio.
D’altro canto, come non citare qualche esempio illustre? Primo tra tutti, il malinteso in cui è incappato Donald Trump.
L’ex Presidente USA, nell’ottobre scorso, ha condiviso con i propri follower un post di Babylon Bee, ritenendolo autentico.
Il portale di Babylon Bee è particolarmente famoso, negli USA, per essere una pagina impegnata nella pubblicazione costante di notizie satiriche e irridenti, oltre che, ovviamente, manifestamente false.
Eppure, qualcuno ci casca, compresi personaggi decisamente illustri.
Insomma, non è del tutto insensato decidere di fornire ulteriori spiegazioni, se possibile: sembra un modo semplice e non intrusivo per evitare malintesi come quello appena descritto.
Certo, non sappiamo se questa mossa aiuterà davvero a ridurre l’astio che si è diffuso in maniera generalizzata su Facebook.
Non è facile dare una risposta univoca a questa domanda, anche perché sembra proprio che le contrapposizioni e la rabbia siano dei veri e propri fattori chiave nel mondo di Facebook.
Addirittura, il social network di Zuckerberg sarebbe a detta di molti un fattore che ha provocato una più ampia divisione sociale attraverso l’amplificazione dei dibattiti che vi si svolgono.
Non c’è dubbio però, che tutto ciò che può essere fatto dovrebbe essere almeno provato e che non bisogna lasciare nulla di intentato.
Ovviamente, come sempre, c’è un “però”: etichettare i post satirici come tali potrebbe disinnescare la carica comica del post, annullare la suspence, mitigare l’effetto sorpresa.
Insomma, sembra che non potremo più commentare con un bel “Non è Lercio!”: gli utenti ne sarebbero consapevoli in partenza.
Ma, almeno, sempre più persone saranno consapevoli del fatto che pagine come appunto Lercio o The Babylon Bee pubblicano notizie satiriche e quindi eviteranno di indignarsi, gridare al complotto o allo scandalo.
E tu? Cosa ne pensi? Meglio la chiarezza o l’effetto sorpresa con qualche rischio? Non mancare di farci conoscere le tue opinioni!