Facebook sa tutto sulla tua relazione sentimentale?
Il fatto che su Facebook tutti inseriscano dati personali relativi alle proprie relazioni interpersonali, familiari e sentimentali, definendo amici, cugini, zii, genitori, fidanzati, mariti, mogli, futuri sposi e relazioni complicate non è solo utile per migliorare la “targetizzazione” delle pubblicità. A quanto pare serve anche per studi matematici/statistici alquanto bizzarri che si propongono di stabilire l’impossibile: la prevedere la nascita e la durata delle relazioni sentimentali.
1.Come finisce un amore su Facebook.
In ottobre era scoppiato il caso dello studio fatto da Jon Kleinberg della Cornell University e dall’ingegnere di Facebook Lars Backstrom che analizzarono casualmente oltre 1 milione di utenti dai 20 anni in su con un numero di amici tra 500 e 2000 che avevano inserito nel loro profilo il collegamento con quello del coniuge o fidanzato su Facebook e crearono un algoritmo che analizzava la “dispersione”.
Per dispersione si definiscono i gradi di connessioni tra amici in comune dei due utenti legati sentimentalmente. Ebbene, secondo i dati elaborati da questo algoritmo più amici in comune collegati tra di loro si hanno su Facebook più è durevole una relazione sentimentale o un matrimonio. Si è scoperto che chi ha un valore di dispersione inferiore a 50, aveva grandi possibilità di “rompere” entro due mesi rispetto ad una coppia con un valore maggiore del 50%!
2.Come nasce un amore su Facebook
La presunzione di ridurre il sentire e vivere umano a numeri e statistiche o, a seconda del modo di vedere le cose, le esaltanti possibilità offerte dalle reti sociali, non si riducono certo a prevedere le rotture mediante gli amici in comune.
In occasione del periodo intorno a San Valentino 2014 il Facebook Data Science ha elaborato uno studio che si chiama “La Formazione dell’Amore” che analizza i post di due persone in un crescendo di interazione che precede l’innamoramento, analizzando anche il tipo di parole legate ad emozioni e sentimenti.
Praticamente si scopre che nel momento del flirt/corteggiamente i post vanno in crescita fino ad una media 1,67 legati all’altra persona, si stabilizzano su una media di 1,53 85 giorni dopo la formalizzazione della relazione (su Facebook) per poi decrescere.
Questa decrescita però non è negativa, perché significa solo che i due passano più tempo insieme fisicamente e meno online, infatti è la qualità dei post rilevata dalla sentiment analysis che in questo periodo da i risultati migliori: rispetto agli altri periodi aumentano espressioni verbali che contengono parole come “Felicità” “Amore” eccetera.
Conclusioni
La curiosità di vedere come questi due studi possano essere inclusi in un unico modello di previsione è tanta, per capire se effettivamente presi due utenti a caso in tutto Facebook e seguiti per un certo tempo, questi dati avessero validità replicabile più volte o sono solo giochi con i numeri. A complicare le cose, come se non bastasse, arriva la ciliegina sulla torta.
Tenetevi forte perchè pare che troppi selfies danneggiano le relazioni, come dimostra uno studio inglese della Birmingham Business School che denota come le persone che pubblicano molti selfies si sentono molto meno sostenuti dai partner che da amici o famiglia. E qui, mi sa che invece di modelli statistici e numeri basterebbe solo comprendere il concetto di gelosia…