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Google: gli utenti si preoccupano della ricerca sociale [Survey]

eMarketer, proprio oggi, segnala uno studio svolto da AYTM Market Research sulla ricerca sociale annunciata da Google qualche settimana fa.
Per chi non fosse aggiornato, Google.com dal primo Marzo 2012, mostrerà nella ricerca contenuti provenienti da Google+, il suo social network (con l’intento di rendere più social la ricerca e, quello non dichiarato, di incrementare gli iscritti).

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Il risultato di questa ricerca mostra palesemente come gli utenti intervistati siano molto preoccupati della loro privacy, aggiungendo che tutti dovrebbero poter vedere lo stesso risultato una volta immessa la stessa query (cosa già in disuso, viste le modalità di ricerca con o senza log-in, disallineamenti di database, etc.).

Così, alla domanda di AYTM Market Research se piaccia o meno l’idea dei risultati personalizzati, il 15,5% risponde di sì, il 39,1% risponde di sì ma con riserva sulla privacy ed il 45,4% pensa invece che tutti dovrebbero vedere lo stesso risultato.

 

Un altro dato importante emerso dalla ricerca riguarda il consumo di Google+, che effettivamente non rappresenta in toto gli utenti dei social network, anzi.

Dallo studio emerge che solo il 19,3% degli intervistati utilizza attivamente G+, mentre il 20,3% ha un account che non utilizza, il 40% non ha un account ed il 19,5% non sa cosa sia  (e stiamo parlando di una ricerca svolta negli Stati Uniti, figuriamoci se fossimo in Europa o in Italia).

ricerca google plus social search

Se a tutto questo aggiungiamo che nella “ricerca sociale” non sono compresi i risultati provenienti da Facebook e Twitter, possiamo pensare ad un potenziale fallimento, ma nulla si può dare per scontato nel Web.

Posizionamento SEO Vs Utenti?

Un’altra questione si apre (si è aperta) sul posizionamento seo dei siti internet ed il gradimento dei risultati ottenuti dagli utenti.

Se può piacere l’idea che ad una determinata ricerca debba corrispondere un dato risultato per tutti, possiamo anche dire che la SEO influenza i risultati dei motori dando rilevanza a determini siti piuttosto che altri. Coloro che non giovano di un’attività di ottimizzazione (non è detto che non essere primi sui motori equivalga a non avere contenuti utili), potrebbero però giovare della social search grazie ai consigli degli utenti, sparigliando decisamente le carte in tavola e distribuendo le visite in modo più “democratico” (virgolette d’obbligo).

Le virgolette sopra sono d’obbligo perché attuando una strategia di buzz marketing mirata, gli utenti di Google+ potrebbero essere guidati a dare suggerimenti “non spontanei” (cosa che accade già da tempo, in altre forme), rendendo veramente poco social questa search.

Creata questa ambientazione, l’unico a guadagnarci sarà sempre Google, perché potrebbe verificarsi un incremento nell’utilizzo di Google AdWords per mantenere alta la visibità sui motori.

A me la social search non piace, ma vorrei conoscere il parere di persone che sul posizionamento SEO sono più aggiornate di me per discuterne.

Nel 2009 crea Socialmediamarketing.it. Web marketing manager, con passione per SEO, Social e Google Ads. Formatore aziendale. Laureato in comunicazione nel 2006 con tesi sullo User generated advertising.

4 Comments
  • luca valente
    7 Febbraio 2012 at 18:50

    E’ inevitabile come Google cerchi di allargare il proprio bacino di utenti forzando in qualche modo i processi di utilizzo di servizi correlati. Non a caso l’apertura di un account Google oggi prevede l’attivazione automatica di un profilo Google+. 

    E’ ancora presto però per dire come la social search andrà ad influenzare il modo in cui le persone cercano. Quanti utilizzeranno effettivamente Google+ (a parte i soliti beta tester)? Ad oggi si dice siano 100 milioni gli account Google+ ma in quanti, a parte la curiosità o la forzatura, rinunceranno a Facebook per intraprendere una nuova avventura su un social network differente?

    Google usa le armi in suo possesso (Gmail e search) per rubare fette di mercato ai competitor. Cosa c’è di male in questo?

    In ottica SEO cambierà molto poco una volta che l’ambiente sarà inflazionato da aziende, utenti e connessioni. Magari cambieranno i criteri di determinazione del ranking, un link da PR5 = 100 +1(?), 10 connessioni a utenti rilevanti = 10 commenti a un post. Ma questo è solo fantasticare. Se c’è una certezza è quella offerta da Mantellini nel suo commento a Volunia: un nuovo Pagerank illuminato non potrà essere composto mediante i consigli dei nostri amici. Non abbiamo amici abbastanza intelligenti 

  • Massimo
    9 Febbraio 2012 at 19:09

    Io sinceramente, questa preoccupazione con la capisco, per prima cosa la SERP standard rimane, sia per la maggioranza degli utenti Google che non usano Google+ e sia per quelli che lo useranno in quanto potranno disattivare la funzione, secondo come per tutti i prodotti anche quest’ultimo sarà inserito come gli altri, oggi posso fare una ricerca mirata per i gruppi di discussione, sui libri, sulle mappe, sulle immagini, sulle news della rete e perfino nella sezione shopping non capisco perche’ il social dovrebbe rimanerne fuori. In secondo luogo forse ci scordiamo una cosa fondamentale e parlo a tante persone che hanno un blog come me, con i prodotti di google i nostri blog sono diventati di tutti, utilizzando google il mio blog dopo una settimana già produceva accessi, su bing dopo otto mesi ancora avevo solo 2 record di due pagine indicizzate e niente di piu, per non parlare di quanti siti hanno avuto benefici da adsense, API, servizi CDN, consigli webmaster, analisi degli accessi gratuita e centinaia di cose che ci vorrebbe un’intero articolo per farlo. D’altra parte cosa abbiamo ? Un social network che ha blindato tutto non solo non mette a disposizione niente per noi, ma cerca di prendersi semplicemente tutto, addirittura ha negato a google di indicizzare una grand parte del suo contentuto, basta leggere in internet migliaia di articoli dove sostengono che i nostri cari www stanno morendo. Bene adesso google ha deciso di reagire, ha deciso che se il fututo è in ottica social bisogna difendere sicuramente i suoi interesse (e chi di noi no lo farebbe con un azienda del genere) ma difendere anche tutti i prodotti correlati che hanno fatto la storia di google. E noi ci dobbiamo preoccupare ? ma di cosa ? ci dovevamo preoccupare del contrario a mio parere.

  • Anonimo
    16 Febbraio 2012 at 03:39

    a Google sono furbi ed ovviamente pensano a far profitto, ma questa mossa non mi piace…è un gioco sporco insomma. Anche perchè Google+ in realtà non sta funzionando…e secondo me non funzionerà..facebook va di moda, google+ non sarà mai di moda…già quel nome con il + mi da l’impressione di qualcosa di astruso, scientifico…eppure io lo uso ed ho 150 persone nelle cerchie più 2 pagine (inutilizzabili, solo i grandi marchi riescono ad avere un seguito)

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