
Hashtag: guida completa per iniziare e tool utili per l’analisi
È solo un simbolo davanti a una parola, in Italia lo chiamiamo cancelletto, #, eppure l’hashtag oggi è un codice di comunicazione entrato a far parte del linguaggio comune. Non solo sui social network, ma anche sulla carta stampata, in TV e in tantissimi altri contesti.
La sua nascita si deve a Twitter: nel 2007, utilizzato per convenzione dagli utenti per indicare parole chiave e argomenti nei tweet, è stato adottato ufficialmente dalla piattaforma per svolgere un’importante funzione semantica.
A cosa servono gli hashtag
Con un hashtag si possono arricchire i tweet di significati, si identificano i messaggi come appartenenti a una determinata discussione, si individuano categorie, argomenti e tendenze.
As ridiculous as hashtags might seem to marketing veterans who remember a time before Twitter and Facebook, the younger generation and potential customers/clients don’t. To them, using hashtags is as natural and common as typing their query into the search box.
Questo veniva scritto nel 2013 su Forbes.com. Oggi è sempre più raro trovare qualcuno che non conosca gli hashtag e che non ne intuisca il potenziale.
Il sito wthashtag.com registra e monitora tutti gli hashtag nel mondo: a oggi ne conta oltre 300mila e la loro diffusione è così smisurata che conoscerli e sapere come utilizzarli in maniera efficace diventa indispensabile.
* con gli hashtag si tematizzano i tweet
* gli hashtag in un tweet diventano cliccabili e permettono di trovare altri tweet legati a quell’argomento
* gli hashtag rendono un tweet ricercabile attraverso la parola chiave associata
* le parole sotto forma di hashtag che diventano molto popolari possono diventare Trend Topic, argomenti di tendenza
A hashtag immediately expands the reach of your tweet beyond just those who follow you, to reach anyone interested in that hashtag phrase or keyword.
Gli hashtag espandono la visibilità dei tweet rendendo disponibile il contenuto non solo a chi ti segue, ma anche a tutti quelli che cercano e sono interessati alla parola chiave (una o più) che utilizzi.
Diverse statistiche dimostrano l’efficacia degli hashtag nella diffusione dei tweet.
La più citata è quella di Buddy Media che evidenzia come i tweet con hashtag ottengano il doppio delle interazioni rispetto a quelli senza.
Dan Zarrella di Hubspot dimostra inoltre che i tweet con hashtag vengono condivisi il 55% in più e lo stesso viene confermato da Twitter stesso.
Questi dati non sono recentissimi e, almeno dalla mia esperienza personale, ho notato che nell’uso comune l’hashtag viene spesso tralasciato a favore di una diversa comunicazione e per avere più spazio per altri contenuti.
Tuttavia, su Twitter, la potenza dello strumento hashtag è rimasta invariata e anzi, si può dire sia stata esaltata nel tempo, dal momento che moltissime conversazioni, soprattutto mainstream, vengono veicolate da queste parole distillate a uso e consumo del pubblico.
Un esempio?
Le ultime elezioni e il dibattito che si è svolto su Twitter sono stati legati da alcuni hashtag tra cui #Ballotaggi2016 (che contiene un piccolo refuso).
L'hashtag + twittato di oggi è un errore di ortografia.
Ma spiega tante cose sugli elettori italiani #ballotaggi2016 pic.twitter.com/szrBEsM4C1— Pamela Ferrara ㋡ (@PamelaFerrara) June 20, 2016
Così tante altre conversazioni di carattere ludico, di attualità e dei più disparati argomenti, compresi quelli più commerciali/promozionali, si svolgono e vengono tenute insieme da queste #parole.
Tool e strumenti di analisi
A partire da Twitter.com e con gli strumenti giusti è possibile fare analisi e monitorare gli hashtag, così come si può osservare come gli altri li utilizzano, al fine di impostare le proprie attività e campagne di comunicazioniesulla base degli hashtag preferiti e più utili. Vediamo alcuni tool utili:
Hashtagify.me
Uno dei tool più completi, permette di fare analisi sulla popolarità degli hashtag e sulle sue correlazioni, gli influencer che determinano le conversazioni, dati avanzati come i pattern di utilizzo e un “wall” dove osservare il flusso di tweet legati a un hashtag. Nella versione pro sono disponibili altre funzioni di monitoraggio e statistiche nel tempo oltre a una serie di corsi per l’utilizzo approfondito della sezione Lab e degli hashtag per finalità di marketing.
Ritetag.com
È lo strumento ideale per analizzare e scegliere il miglior hashtag, distinguendo tra quelli buoni, popolari, inflazionati o poco efficaci. L’organizzazione visuale con colori rende il tool molto semplice e intuitivo da usare.
Nella versione pro è possibile gestire più account direttamente dalla loro console e programmare l’attività di pubblicazione.
Hashtracking.com
Strumento per tracciare gli hashtag e avere uno storico, fondamentale per gestire e analizzare le campagne su diverse piattaforme social. Il tool è completamente a pagamento.
Trendsmap.com
È una mappa che mostra in tempo reale la diffusione degli hashtag nel mondo. Nella versione pro si possono avere statistiche nel tempo dei trend.
Twitter.com
Su twitter.com si possono vedere gli hashtag di tendenza e per ciascuno sapere quali account ne stanno parlando. Un ottimo modo per iniziare a conversare con il proprio pubblico sugli argomenti a cui sono interessati.
Come scegliere l’hashtag giusto e quanti usarne
A partire da questi strumenti e dalla pianificazione della propria attività (come abbiamo visto nei post precedenti) si possono ideare degli hashtag di riferimento per la nostra attività.
Osservare come lavorano altri account di grandi marchi o del nostro settore di riferimento è sempre un ottimo modo di procedere. Con i tool puoi raffinare la tua ricerca fino ad arrivare alla soluzione che pensi sia più giusta per te, dopodiché dovrai sempre testare la risposta del tuo pubblico perché non esistono regole assolute.
In generale però si possono osservare alcuni principi che permettono di scegliere gli hashtag giusti già esistenti o di crearne di nuovi:
- Non creare hashtag difficili da capire e da usare, troppo lunghi o con caratteri speciali
- Non usare troppe parole e non usare troppi hashtag
- Utilizza hashtag solo se pertinenti ai tuoi contenuti
- Non usare hashtag troppo popolari
- Partecipa alle conversazioni con hashtag solo se hai qualcosa da dire su quell’argomento
- Non fare spam
https://twitter.com/Support/status/613308058094039043
Segui gli esempi
Ecco alcuni esempi di uso di hashtag.
Esistono delle tendenze internazionali che sono state adottate e usate dai marchi per partecipare alle conversazioni globali. È il caso ad esempio di #CAPSLOCKDAY, il giorno del “capslock” in cui tutti sono autorizzati a scrivere in maiuscolo.
OGGI È LA GIORNATA DELLE MAIUSCOLE. QUINDI OGGI NIENTE PiCK UP! MINIS! #CAPSLOCKDAY https://t.co/d1drnj796F pic.twitter.com/AUhWUCkrSy
— PiCK UP! Italia (@PiCKUP_Italia) June 28, 2016
In altri casi gli hashtag vengono creati ad hoc per le proprie campagne di comunicazione, come #dillocontempo hashtag promozionale della marca di fazzoletti Tempo e #Pirandelloin140 hashtag di promozione culturale che insieme ad altre iniziative simili è stato creato da @Libreriamo
Amici che si sposano a luglio? Fai un regalo originale, personalizzaci coi loro nomi! #DilloConTempohttps://t.co/V6hlfjAl4m
— Tempo_it (@Tempo_it) June 24, 2016
Cosa direbbe oggi Luigi Pirandello su Twitter? Partecipate con l'hashtag #PirandelloIn140 pic.twitter.com/SVRQhobnCn
— Libreriamo (@Libreriamo) June 28, 2016
oppure #wmf16 che promuove un evento di portata nazionale organizzato dalla GTidea, azienda italiana
https://twitter.com/ilfestival/status/746360853205749761
ma gli hashtag possono anche essere creati dagli utenti per raccontare storie ed esperienze, è il caso di #romalido, hashtag lanciato dall’account @iltrenoromalido per raccontare info e disagi dei trasporti romani
#RomaLido – Attualmente circolano 3 treni su tutta la linea. Frequenza a 30 minuti e oltrehttps://t.co/gWNzFwz2nX@iltrenoromalido
— Trenino Blu (@TreninoBlu) June 28, 2016
AndyT
29 Giugno 2016 at 13:11A dispetto della loro forma a cancelletto, gli hashtag non chiudono la comunicazione, al contrario 🙂
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29 Giugno 2016 at 17:13