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I nostri infiltrati in AGCOM (riflessioni semiserie sulla delibera AGCOM in materia di diritto d’autore)

Un pò lo si era capito, ma dopo le ultime dichiarazioni del Commissario AGCOM, Stefano Mannoni, il velo può definitivamente calare ed è giusto che il mondo di Internet sappia la verità.

Partiamo dall’inizio.

Lo scorso anno AGCOM mette in consultazione le linee guida di un provvedimento in materia di diritto d’autore: una cosa “soft”(!!!), rimozione selettiva di materiale sospettato di violare il copyright con un procedimento così veloce che quasi non ti avvertono sia iniziato, inibizione dei siti esteri, monitoraggio del traffico di rete ecc.

Il classico provvedimento che ti aspetti produca polemiche.

Infatti qualche tempo dopo, con avvocati, associazioni dei consumatori, attivisti digitali lanciamo sitononraggiungibile.it (che, per inciso, in questi giorni è davvero non raggiungibile) per raccogliere adesioni contro l’iniziativa AGCOM e rendere edotta l’opinione pubblica sui rischi ad essa connessi.

Della cosa finisce per occuparsi anche AnnoZero (si sa che Santoro e l’AGCOM non è che vadano proprio d’amore e d’accordo).

Nel frattempo continuano le iniziative e pian piano il movimento di opinione cresce.

Avevamo però bisogno di una svolta e così, dopo lunghe consultazioni, ci siamo decisi ad utilizzare il rimedio fino a quel momento avvolto dal massimo riserbo (adesso non più): dovete sapere che in tutta questa vicenda abbiamo avuto due infiltrati in AGCOM, non due persone qualsiasi, due Commissari, Stefano Mannoni e Antonio Martusciello.

Sono loro che ci hanno aiutato nel cambio di passo grazie al quale finanche il Presidente della Camera, Gianfranco Fini, si è deciso ad intervenire sull’argomento.

Del resto se non fossero stati dei nostri infiltrati, se non fossero stati dalla nostra parte, sarebbe stato possibile e plausibile che due commissari di un’autorità indipendente prendessero carta e penna per scrivere ad un giornale fiumi di insulti nei confronti di due tra le più grandi associazioni dei consumatori in Italia,dell’associazione dei provider legata a confcommercio, di professori universitari, di professionisti, di attivisti digitali?

Vi sarebbe sembrato possibile che potessero apostrofare i predetti soggetti come “arruffapopolo” dediti ad una “sbornia di demagogia che lascia di stucco gli addetti ai lavori”?

Ma dico, vi è sembrato normale che il Commissario di un’Autorità Indipendente abbia dichiarato che “la dialettica tra interessi, visioni e lobbies è il sale della democrazia” così come se nulla fosse, come se, anzi, fosse normale per un’autorità indipendente farsi tirare per la giacchetta da questa o quella lobby che elemosina un provvedimento a tutela dei propri affari.

Dite la verità, ci eravate cascati o l’avevate capito?

Noi siamo stati bravi, ma senza Mannoni e Martusciello non saremmo potuti arrivare a tanto.

Ora non resta che organizzare l’operazione recupero per andare a riprenderli: temo che in AGCOM avessero scoperto il gioco già prima di questo post.

Avvocato, iscritto all’Ordine degli Avvocati di Roma. Si occupa di problematiche inerenti il diritto delle nuove tecnologie. Dall’anno accademico 2007/2008, professore a contratto in Digital Copyright, presso la Link Campus – University of Malta.

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