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L’iceberg del social media branding

The iceberg of social media brand marketing

(clicca sull’immagine per vedere una versione ingrandita)

Qualche settimana fa, seduti in un pub a bere una birra, riflettevo con Jose e Domenico sulle differenze tra campagne di social media marketing di tipo “advertising” e campagne – ma sarebbe meglio parlare di presenze – più orientate alla costruzione del brand, con dinamiche, metriche e obiettivi diversi rispetto al primo tipo, ma soprattutto dotate di valutazioni dell’efficacia giustificabili nel lungo termine.

Proprio questa riflessione – a dire il vero neppure così originale – mi ha spinto a cercare una metafora per rappresentare visivamente l’importanza delle componenti interne all’azienda con l’ecosistema di valori e modelli che sono invisibili (o appena visibili) agli occhi degli utenti, ma che rappresentano la parte più importante di un progetto di social media branding.

Solo con un’ampia e stabile parte sommersa è possibile garantire l’equilibrio alla parte emersa. In questo modo si può innescare un circolo virtuoso, dove i feedback rafforzano sempre di più la base dell’iceberg che di conseguenza aumenta la sua superficie visibile, dando valore al brand e a tutti i suoi interlocutori: azienda, utenti, consumatori, dipendenti, ecc.

Sentitevi pure liberi di proporre modifiche o suggerimenti.

Si appassiona al web quando ha appena 15 anni, ha molte idee sulla società e su come questa si rapporti al marketing (e viceversa). Ma preferisce non parlare piuttosto che dire ovvietà. E' co-fondatore di questo sito e consulente freelance di Social media e Digital marketing.

8 Comments
  • Matteo Galli
    4 Aprile 2009 at 11:52

    Gran bella rappresentazione, Enzo.
    Di sicuro le azioni che un’azienda fa verso l’esterno e vero i propri utenti diventano fini a se stesse se non opportunamente sostenute da una struttura interna credibile e coerente. Un conto è vendere un prodotto, un conto è far aumentare la reputazione di una marca. Nel primo caso devi convincere, nel secondo devi farti conoscere. E sono due cose a mio avviso estremamente differenti.

  • Matteo Galli
    4 Aprile 2009 at 12:52

    Gran bella rappresentazione, Enzo.
    Di sicuro le azioni che un’azienda fa verso l’esterno e vero i propri utenti diventano fini a se stesse se non opportunamente sostenute da una struttura interna credibile e coerente. Un conto è vendere un prodotto, un conto è far aumentare la reputazione di una marca. Nel primo caso devi convincere, nel secondo devi farti conoscere. E sono due cose a mio avviso estremamente differenti.

  • Enzo Santagata
    8 Aprile 2009 at 09:08

    Grazie Matteo. Ammetto che io, del resto, ero sempre stato troppo categorico nel definire il social media marketing esclusivamente come processo di eticizzazione della marca e non come strumento di promozione di un “prodotto”.

    Diciamo che prendendo coscienza dell’utilità e dell’esistenza del secondo tipo, ho fatto una riflessione sul primo.

  • Beppe Bravi
    20 Aprile 2009 at 11:39

    Una vera e propria mappa dei “punti sensibili”.
    Grazie mille.

  • Beppe Bravi
    20 Aprile 2009 at 12:39

    Una vera e propria mappa dei “punti sensibili”.
    Grazie mille.

  • enterpre
    8 Dicembre 2013 at 20:33

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