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Il Visual Content Marketing: 4 idee per farlo meglio

Su questo sito abbiamo ripetuto più volte l’importanza dei contenuti visuali, spesso parlando di Pinterest e di come le immagini possano parlare più delle parole catturando l’occhio dei navigatori (o naviganti?) di Internet.

L’importanza di queste immagini e di come usarle ha ormai fatto nascere una nuova branca del Marketing Online chiamata “Visual Content Marketing”.

Se fino ad adesso il Content Marketing era la parte fondante di qualsiasi progetto Web, tanto da rendere piani e calendari editoriali i pilastri fondanti dei progetti internet fatti come si deve, oggi lo sforzo editoriale deve tener conto anche di foto ed immagini che non possono essere prese a caso.

Non basta più una veloce ricerca su Google Images, oppure pagare l’iscrizione ad una libreria di immagini da usare come fanno tanti siti e mettere su la prima cosa che abbia senso! Il Visual Content Marketing, come suo fratello maggiore il Content Marketing “testuale” richiede freschezza, originalità, innovazione.

Ecco alcuni  consigli che vale la pena seguire per gestire al meglio la parte visuale della vostra strategia.

1. Se non è originale che sia personalizzato

picmonkey

Siamo in una situazione di crisi: non abbiamo tempo per contattare il nostro grafico di fiducia e chiedergli una immagine da zero. Se siamo usciti fuori budget e dobbiamo cavarcela da soli, una delle cose da fare è almeno modificare le immagini scelte che vogliamo postare.

Peschiamo qualche bella foto dai nostri archivi personali o magari cerchiamo anche su internet ma cerchiamo di aggiungere qualcosa, modificare con degli effetti, personalizzare con testi e loghi l’immagine.

Se non siamo esperti di fotoritocco possiamo usare un programma semplice e freeware come Paint.Net per giocare con alcuni effetti, sistemare dimensioni e colori, oppure usare tool online come il famoso PicMonkey che offre grandi possibilità di personalizzare una immagine senza grossi grattacapi.

 

2. Le molte vie di Pinterest (ed Instagram…e Vine…eccetera)

selfie-GiocondaHo scritto diversi articoli su Pinterest e ne scriverò altri su questo sito, fino a darvi la noia, ma ultimamente dopo un lungo periodo di “silenzio stampa” sull’argomento ho raggiunto una conclusione: la vera natura di Pinterest è stata snaturata.

Pensiamoci un secondo: l’idea di Pinterest è di una di quelle bacheche di legno su cui con delle puntine attacchiamo immagini o ritagli di giornale che ci interessano, che sono memorabili, che vogliamo ricordare.

Il concetto di Pinterest dovrebbe essere lo stesso. E quindi se nella nostra stanza abbiamo una bacheca stiamo parlando di uno spazio limitato che ogni tanto ordiniamo e puliamo. Con Pinterest dovremo fare lo stesso però non accade perché, nell’ansia di avere quanti più follower, pinniamo e sopratutto repinniamo di tutto e di più, creando centinaia di bacheche con centinaia di immagini che nessuno vedrà mai tutte.

Sì, certo, sono organizzate per interesse, qualcuno prima o poi ci arriva. Ma se prendiamo una bacheca singolarmente ci troviamo davanti un OverLoad Visuale che difficilmente può darci una vera identità a meno che non stiamo usando solo immagino 100% originali.

Per questo motivo, usare Pinterest dovrebbe servire proprio a fare content curation, tenendo le bacheche ordinate con quelle immagini che contano per la nostra identità di marca (o personaggio).

Al contrario, su social media come Instagram e Vine invece potete dare sfogo alla vostra mania di condivisione di immagini, momenti di vita quotidiana, selfie. Anche il target degli utenti è diverso e predilige contenuti più “snack”: se Pinterest è per adulti e persone mature, con una certa istruzione o comunque con interessi precisi, Instagram e Vine sono per giovanissimi e giovani con interessi più generici.

3. Coinvolgere gli utenti nella generazione di contenuti

Chiedere a tutti gli utenti di provvedere con un articolo di qualità relativo al vostro settore è un azzardo, perché non tutti hanno il dono della scrittura (o la voglia). Invece chiedere di contribuire con immagini che abbiano a che fare con voi, non solo potrebbe rimpinguare le vostre scorte di contenuti visuali ma aumentare l’engagement!

Questa strategia è già stata ampiamente sperimentata in molte campagne di marketing: c’è chi ha sfruttato i selfie, chi le velleità di fotografia artistica di alcuni utenti: in quasi tutti i casi i risultati sono stati molto interessanti a fronte di investimenti contenuti.

4. Diventa sempre più facile usare immagini e video

Tutti i social network più importanti ormai hanno feature specifiche per le immagini: inserimento rapido e multiplo di immagini per ogni post, compressione di immagini pesanti, tag ed hashtag, possibilità di ordinare le immagini, aggiungere didascalie.

E la stessa cosa sta accadendo con i video… Insomma non avete scuse per non usarli: includere contenuti visuali deve far parte della nostra strategia di marketing online ed il tutto deve essere previsto e progettato a monte, almeno per grandi linee.

Scegliete accuratamente foto, disegni, fumetti, infografiche, meme e video perché non si può più improvvisare!

Willy-Wonka-on-visual-content-marketing

Questi quattro punti sono solo alcuni capisaldi che ci permettono di seguire l’evoluzione del content marketing verso un futuro sempre più “visual”, una evoluzione che coinvolge in primo luogo le reti sociali.

Quali sono i vostri trucchi per creare, gestire e condividere i contenuti visuali? Che opinioni avete del futuro visivo del content marketing? Qualsiasi cosa abbiate da dire i commenti servono per questo! 🙂

 

 

Copywriting, Social Media, Public Speaking, Formazione, Business Development... tante cose da fare, tante cose di cui parlare, tante cose per la testa. E pensare da piccolo volevo fare l'archeologo...

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