Marketing mix e strategie di conversione con i media sociali
Ieri, mentre stavo dando una sistemata alla mia libreria, ho riaperto qualche libro di marketing che ho studiato all’università. Se volessi trovare le keywords principali degli argomenti incontrati negli esami di quella materia, sceglierei: marketing mix, 4 P, direct marketing, AIDA, brand awareness.
Non sono un esperto di marketing, comunque posso essere abbastanza sicuro nel dire che ancora oggi le principali attività di marketing di un’organizzazione possano essere divise un due macrocategorie:
- quelle che hanno l’obiettivo di indurre le persone a compiere un’azione (comprare un prodotto, accedere ad un servizio, un voto alle elezioni);
- quelle che puntano a modificare in positivo l’immagine e la reputazione di un brand;
Strategie e strumenti della prima categoria lavorano sull’azione mentre quelli del secondo gruppo puntano alla fiducia.
E il social media marketing? Si inserisce tra le due forme “tradizionali”? E come?
Su awarenessnetworks vedono questo nuovo modo di fare marketing come un un add-on o anche un sostituto delle vecchie forme di marketing.
A vedere il grafico viene da fare un’altra considerazione: le attività di brand e direct marketing sono progettate in modo che l’organizzazione comunichi alle persone (dall’alto verso il basso). Le attività di social media marketing, al contrario, puntano a comunicare con e tra le persone in quei luoghi del web (blog, social network, forum, ecc) dove si relazionano, litigano, si incazzano, comunicano e cazzeggiano.
E’ questo nuovo modo di agire che va a completare la strategia globale di marketing per un’organizzione?
Chi ha più esperienza nel mondo aziendale potrebbe confermare o smentire questa ipotesi; da consumatore ed obiettivo di tantissime campagne di marketing 🙂 posso dire che ormai le vecchie strategie non sono più sufficienti ed efficaci come un tempo, così come non lo sono attività di marketing sui media sociali che si limitano a comunicare a e non con le persone.
Alessandro Sportelli
2 Febbraio 2009 at 10:02Sante parole Domenico… sintetizzerei l’intero contesto in una sola parola:”conversazione”.
Credo che la “conversazione” sia la nuova “p” del marketing. Come ben dicevi la gente è stanca di subire la pubblicità obsoleta. Le gente desidera partecipara direttamente alla creazione del prodotto che probabilmente in seguito utilizzerà. Questa secondo me è una vera rivoluzione. Ciao
Alessandro Sportelli
2 Febbraio 2009 at 11:02Sante parole Domenico… sintetizzerei l’intero contesto in una sola parola:”conversazione”.
Credo che la “conversazione” sia la nuova “p” del marketing. Come ben dicevi la gente è stanca di subire la pubblicità obsoleta. Le gente desidera partecipara direttamente alla creazione del prodotto che probabilmente in seguito utilizzerà. Questa secondo me è una vera rivoluzione. Ciao
Jose Gragnaniello
2 Febbraio 2009 at 14:47@ Alessandro:
A proposito di quanto dici bisognerebbe fare una seria riflessione sugli ads di Facebook che stanno funzionando abbastanza male. Forse chiamare alla partecipazione gli utenti migliorerebbe il tutto. A tal proposito suggerisco di visitare il gruppo “La mucca di Schrodinger” https://www.facebook.com/home.php#/pages/La-mucca-di-Schrodinger/58855545378?sid=edbb82f0077ebe52b8ea157e4834119f&ref;=s
Jose Gragnaniello
2 Febbraio 2009 at 15:47@ Alessandro:
A proposito di quanto dici bisognerebbe fare una seria riflessione sugli ads di Facebook che stanno funzionando abbastanza male. Forse chiamare alla partecipazione gli utenti migliorerebbe il tutto. A tal proposito suggerisco di visitare il gruppo “La mucca di Schrodinger” https://www.facebook.com/home.php#/pages/La-mucca-di-Schrodinger/58855545378?sid=edbb82f0077ebe52b8ea157e4834119f&ref=s
Domenico Nardone
2 Febbraio 2009 at 22:00@Alessandro
hai focalizzato bene quale dovrebbe essere l’obiettivo delle aziende.
Non illudiamoci però, riuscire a “conversare” veramente con le persone per le organizzazioni è veramente difficile come cosa…riuscissero almeno a frequentare i luoghi del Web dove interagisce il loro target sarebbe già un traguardo.
In sintesi…prima di iniziale a dialogare è bene che l’aziende siano buoni “ascoltatori”
@Jose vero, le ads su facebook sanno ancora di vecchio e non hanno raggiunto grande visibilità e fiducia ancora. A farle diventare un po’ “sociali” hanno inserito un sistemato di rating (pollice in su pollice in giù) su ogni singola ad ma il riscontro che hanno avuto è stato minimo
Domenico Nardone
2 Febbraio 2009 at 23:00@Alessandro
hai focalizzato bene quale dovrebbe essere l’obiettivo delle aziende.
Non illudiamoci però, riuscire a “conversare” veramente con le persone per le organizzazioni è veramente difficile come cosa…riuscissero almeno a frequentare i luoghi del Web dove interagisce il loro target sarebbe già un traguardo.
In sintesi…prima di iniziale a dialogare è bene che l’aziende siano buoni “ascoltatori”
@Jose vero, le ads su facebook sanno ancora di vecchio e non hanno raggiunto grande visibilità e fiducia ancora. A farle diventare un po’ “sociali” hanno inserito un sistemato di rating (pollice in su pollice in giù) su ogni singola ad ma il riscontro che hanno avuto è stato minimo
Valentina Stefano
2 Febbraio 2009 at 22:21probabilmente su fb il riscontro più grande che hanno le aziende è dato dalla possibilità di diventare fan di un prodotto/brand, iscriversi a un gruppo che ne parla, far circolare video, aggiungere applicazioni, dichiarare pubblicamente di partecipare a eventi…
poi ci sono gli esperimenti più arditi:
https://www.facebook.com/home.php#/pages/Chris-Max/46479332353?sid=758a014f1e99f3db7c0cea863ea62670&ref=s
in pratica questo personaggio fittizio (alter ego di vodafone) raccoglieva informazioni commerciali tramite un test, e a chi avesse completato il questionario la vodafone regalava la christmas card (la campagna è stata lanciata sotto natale)
sinceramente non ho mai capito se chi scrive sul suo wall si rende conto che è un personaggio costruito a tavolino….eppure dovrebbe essere chiaro già dal miscuglio ridicolo di inglese e italiano con cui si esprime…
cmq interessante! se non altro è un modo di sperimentare e di sfruttare le potenzialità del mezzo!
Valentina Stefano
2 Febbraio 2009 at 23:21probabilmente su fb il riscontro più grande che hanno le aziende è dato dalla possibilità di diventare fan di un prodotto/brand, iscriversi a un gruppo che ne parla, far circolare video, aggiungere applicazioni, dichiarare pubblicamente di partecipare a eventi…
poi ci sono gli esperimenti più arditi:
https://www.facebook.com/home.php#/pages/Chris-Max/46479332353?sid=758a014f1e99f3db7c0cea863ea62670&ref=s
in pratica questo personaggio fittizio (alter ego di vodafone) raccoglieva informazioni commerciali tramite un test, e a chi avesse completato il questionario la vodafone regalava la christmas card (la campagna è stata lanciata sotto natale)
sinceramente non ho mai capito se chi scrive sul suo wall si rende conto che è un personaggio costruito a tavolino….eppure dovrebbe essere chiaro già dal miscuglio ridicolo di inglese e italiano con cui si esprime…
cmq interessante! se non altro è un modo di sperimentare e di sfruttare le potenzialità del mezzo!
Jose Gragnaniello
3 Febbraio 2009 at 09:41Eheh! Alto livello anche Chris Max, ma siamo più sul viral marketing (inizialmente non si capiva chi fosse ‘sto tizio). I confini tra viral marketing e social media marketing esistono ma non si vedono i maniera così netta.
Il buon Michele Polico ha provato a fare chiarezza: https://socialmediamarketing.nextep.it/tag/viral-marketing/
Valentina Stefano
3 Febbraio 2009 at 10:54grazie jose! più chiaro di così era impossible! 😛
Alessandro Sportelli
3 Febbraio 2009 at 12:48Domenico parole sante! “ascoltare” vien decisamente prima di “conversare”… se solo si fosse in grado di ascoltare sul serio… 🙂 Ciao