Come riproporre e migliorare vecchi contenuti aiuta la SEO
Compito di ogni esperto SEO occuparsi anche di migliorare i vecchi contenuti. Perché questo aspetto del web writing permette di ottenere risultati pari se non superiori della creazione costante di nuove pagine web. Partiamo da un punto chiaro: fa parte del processo di inbound marketing l’attività di content creation.
Il blogging, ad esempio, è il punto di partenza per chi vuole realizzare un flusso di articoli per intercettare le ricerche informative. Ovvero quelle che non hanno un search intent commerciale o transazionale, quindi legato alla conversione diretta. E possono diventare strumento per portare i clienti sulle pagine web.
Ma non tutto si risolve con la scrittura, in alcuni casi bisogna ritornare sui propri passi e rivedere ciò che è stato pubblicato. Se hai bisogno di riscrivere i tuoi contenuti o cerchi una consulenza SEO contattaci ora. Ma prima cerchiamo di chiarire perché bisogna ottimizzare i vecchi contenuti e come si procede.
Perché migliorare i vecchi contenuti?
Iniziamo dalle motivazioni che dovrebbero spingerti al miglioramento dei testi e, in generale, dei contenuti pubblicati su un sito web o su un blog aziendale. Alla base c’è il concetto di freshness che è un tema introdotto da Google diversi anni fa sul suo blog e che è ancora in auge. Stiamo parlando della capacità di un contenuto di perdere rilevanza nel tempo a causa del suo naturale invecchiamento.
Non tutti i temi sono soggetti a questa dinamica, alcuni contenuti non perdono mai ranking perché nascono come evergreen e il tema non evolve, non registriamo stravolgimenti. Il lavoro pubblicato resta saldo nelle prime posizioni di Google se così è stato valutato. Altri contenuti, invece, perdono ranking.
Anche perché invecchiano: il search intent cambia e la pagina web no. Viene a mancare la coerenza tra ciò che creo e quello che le persone cercano, così nasce il bisogno di migliorare i vecchi contenuti.
I tool per scoprire i contenuti obsoleti
Ora ti stai chiedendo come si individuano le pagine web che hanno bisogno di un trattamento di rivitalizzazione. In realtà basta verificare con costanza ranking e click al sito da fonte organica. Direi che la Search Console di Google è lo strumento giusto per avere dei filtri utili da applicare al sito web.
Nella sezione rendimento, infatti, possiamo avere una visione chiara di come si posiziona il sito web. Si possono applicare filtri per URL e query in modo da capire se una determinata pagina sta subendo delle flessioni negative per ricerche specifiche. Ma è anche possibile scoprire se per determinate keyword si posizionano più contenuti creando così i presupposti per una cannibalizzazione nociva in termini SEO.
Altri tool per migliorare i contenuti di un sito web? Seozoom è utile in questi casi perché ti permette di valutare quali sono le pagine che subiscono dei cali, in modo da intervenire in modo chirurgico.
Come migliorare i contenuti obsoleti?
Ottimizzare i vecchi contenuti vuol dire avere ben chiare le alternative. Ci sono diversi modi per intervenire e ottimizzare questo fronte. Se l’articolo perde posizioni su determinate keyword bisogna indagare il motivo e proporre un arricchimento o addirittura una riscrittura. Tenendo sempre ben presente quali sono le parole chiave che invece fruttano ancora traffico per evitare di perdere ciò che di buono è rimasto.
Un rewrite si accompagna a una ripubblicazione in modo da sfruttare la freshness della nuova data a patto che questo elemento non sia presente nell’URL: in questi casi sarà necessario fare un redirect 301
Questo è utile per evitare errori 404. Non sempre è la strada giusta da seguire. Infatti, ci sono contenuti che non possono e non devono essere migliorati perché coprono un search intent ormai obsoleto.
Questo è il caso di news, comunicati stampa, articoli scritti per coprire temi che solo in un momento preciso e passato avevano un interesse. Ora non presentano traffico e posizionamenti su Google.
Quindi si può tranquillamente cancellare. Ottimizzando con un redirect 301 se hai dei link in ingresso che puntano su quella risorsa e magari c’è una pagina limitrofa e che affronta lo stesso argomento.
E se ci sono due pagine web che coprono un search intent simile? Si individua quella che ha il miglior rendimento, si fonde il testo delle altre e si cancella il resto utilizzando sempre il redirect 301.
Cosa miglioriamo per riproporre i contenuti?
Nel momento in cui decidi di ottimizzare pagine web obsolete puoi intervenire su tutto ciò che vale la pena migliorare. In alcuni casi è necessario solo rileggere il testo, correggere eventuali errori e imprecisioni e salvare le modifiche. In altri, invece, si aggiungono dei paragrafi e se ne riscrivono alcuni.
Si possono aggiungere anche delle immagini ma attenzione a cancellare quelle vecchie: in alcuni casi il posizionamento potrebbe essere influenzato proprio dal visual e potresti creare un’esperienza utente negativa eliminando quella fonte di traffico. In generale, ogni ottimizzazione del testo che comporta eliminazione e riscrittura del contenuto dovrebbe essere accompagnata da un’analisi.
Questo per capire come intervenire senza fare danni. Di sicuro puoi migliorare la formattazione, aggiungere link di approfondimento e, in generale, contribuire per creare un contenuto di qualità.