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Perché i tuoi fan ti abbandonano? Ce lo dice una ricerca

Quando mi trovo a parlare durante corsi di formazione ricevo sempre molte domande tecniche: orari di pubblicazione, misure delle immagini, trucchi etc. Mai che qualcuno domandasse quanto conta la creatività.

In un’epoca dove l’attenzione è tutto e scarseggia più che mai, essere creativi è il must per ottenere e mantenere il seguito sui social media. Quindi in ogni strategia di social media marketing che si rispetti non dimenticate di dedicare una sezione alla creatività. Oggi non se ne può fare a meno.

Lo studio di Sprout Social di qualche mese fa è significativo: abbandoniamo i brand sui social perché ci annoiano.

Ma quali sono le cause di questa noia?

causa perdita fan su facebook

Come si evince dal grafico, l’autopromozione è la causa principale. Lo abbiamo detto molte volte e lo ripetiamo: Crea un percorso di fiducia con i tuoi fan, stimolali, pubblica cose interessanti e condivisibili, magari anche puntando al tuo sito per raccogliere nuovi leads, ma fallo con astuzia e (ripeto) creatività.

Al secondo posto troviamo l’utilizzo di parole gergali o slang. Vogliamo essere fighi, magari lo siamo, ma non tutti parlano la nostra lingua. Facciamo prima un’analisi della nostra utenza: quanti anni ha, dove vive, cosa fa, etc.

Al terzo posto c’è la mancanza di personalità. A volte ne mostriamo troppa, altre volte zero.
La personalità è questione di autorevolezza. Se nessuno conosce il tuo brand, non ha provato i tuoi prodotti e non è in linea con la tua strategia comunicativa, devi cominciare ad essere autorevole, un post alla volta.

Al quarto postocercare di essere divertenti e non esserlo affatto” è sicuramente una causa connessa alla mancanza di personalità. Molto spesso vediamo pagine di un certo tipo, con molti fan, postare contenuti discutibili dal punto di vista del divertimento con moltissime reazioni. È questione di autorevolezza.

Se un signor nessuno fa un battuta non ce ne accorgiamo, se la fa Benigni, tutti a ridere.

Il consiglio è sempre quello di studiare la propria utenza, pensare bene alla strategia social e studiare i tempi di introduzione di temi più divertenti magari in una fase più avanzata.

Al quinto posto, la tristezza più assoluta: la pagina non risponde ai messaggi dei fan. In questo caso hai sbagliato tutto. Stai violando la regola base del social media marketing: la comunicazione one to one.

Ogni tuo fan è un gioiello, trattalo con cura. Soprattutto se prova ad interagire con te.

Ho fatto tutti questi errori, come ne esco?

Analizzando i dati.

Cosa vogliono le persone? Promozioni, approfondimento e divertimento.

I prodotti del tuo brand possono essere un cavallo di Troia se sai usarli bene. Spiega come sono stati creati, la filosofia che ti ha spinto a crearli, immortala ogni passaggio dall’ideazione alla messa a punto.

Le persone sono molto curiose di conoscere i dietro le quinte e sapere come è stato concepito un brand o un prodotto è sempre una cosa emozionate. Tornando sopra, questo passaggio può conferirti grande autorevolezza perché ti stai mettendo a nudo, stai raccontando le tue difficoltà, stai approcciando in modo sincero verso i tuoi fan. Ed è questo che la gente vuole.

Pensa alle offerte

Attivare un percorso di fiducia sui social media, soprattutto se sei un brand sconosciuto, non hai passaggi televisivi, radiofonici o stampa, è molto difficile. Per questo, se pensi di avere un prodotto valido fallo testare ai tuoi utenti, scegli dei brand ambassador e spedici loro dei campioni. Oppure crea delle sessioni di acquisto a prezzo scontato per un tempo determinato. Tutto questo farà parlare di te.

Ripensa la tua strategia social

In ultima analisi, se hai sbagliato all’inizio, spegni i motori, siediti e rifletti con i tuo collaboratori o consulenti social su cosa è andato storto e come si può ripartire. Nulla è perduto. Il bello dei social è che puoi sempre ripartire, ma fallo con intelligenza.

Ah, dimenticavo: sii creativo!

Nel 2009 crea Socialmediamarketing.it. Web marketing manager, con passione per SEO, Social e Google Ads. Formatore aziendale. Laureato in comunicazione nel 2006 con tesi sullo User generated advertising.

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