La politica nell’era dei social media. Strumenti, strategie e possibilità.
Da appassionato quale sono di politica e social media non potevo non citare questo documento, visto che è frutto di un’esperienza valida, quella che Dino Ameduni (qui il blog) sta facendo con Nichi Vendola per Proforma.
Abbiamo l’opportunità di leggere slides prodotte dopo un caso concreto per capire il valore di una buona consulenza prodotta per politici che masticano l’argomento o quantomeno, sono al passo coi tempi (valore non di poco conto).
I cambiamenti sociali in atto hanno stravolto ogni tipo di categoria e chi sa interprentarli, nelle politiche di marketing e viceversa, può dirsi al passo col cittadino/consumatore. La strategia vendoliana è stata un successo, dovuto forse anche alla persona.
La politica deve farsi portavoce di istanze che ormai viaggiano sul web alla velocità della luce e vanno intercettate e fatte proprie, così come dovrebbero fare i vari brand, ancora troppo affaticati a monitorare le conversazioni per seppellire ciò che di negativo si dice su di loro invece di proporsi un cambiamento radicale.
Da qui non si torna indietro. Il Web non è la TV e ciò che viene enunciato e promesso va mantenuto. Le ritorsioni potrebbero essere molteplici.
Il documento si presenta così:
- I social media sono per tutti i politici?
- Quanto costa esserci?
- E quanto costa non esserci?
- I social media sono strumenti efficaci per comunicare i singoli individui, o anche le organizzazioni e i partiti?
Nel documento Ameduni segnala che un uomo solo non basta, è necessario un team di persone anche per caricare video, gestire foto e momenti critici.
Il suggerimento più importante a mio avviso è quello di usare il mezzo come lo utilizzano i nostri interlocutori e di diversificare l’offerta di contenuti tra link ad eventi, articoli di giornale e foto del passato, il tutto ogni 60/120 minuti.
Dalla mia piccola esperienza aggiungo che un tocco personale, da parte del candidato, è sempre gradito.
Ecco le slides, buona lettura:
Gabriele Granato
15 Novembre 2010 at 10:48articolo e slides molto interessanti 🙂
Andrea Solza
16 Novembre 2010 at 12:07Ottima relazione.
Io sono un avvocato e sto pensando la presenza del mio studio legale sui social media.
Molti principi sono simili
Grazie
Jose Gragnaniello
16 Novembre 2010 at 13:12Ciao Andrea, ovviamente se hai bisogno siamo a disposizione 😛