Posizionamento Seo e gli ultimi aggiornamenti Google: cosa fare?
Il posizionamento SEO è sempre più difficile da inquadrare. Un tempo ti posizionavi e ti godevi i risultati. Poi, ogni tanto, c’era il famoso aggiornamento di PageRank. Ricordi quella linea verde sul browser e il valore numerico da 0 a 10 che dava un potere contrattuale semplice ed efficace (per quanto grezzo)?
Tutto ciò lascia il passo a un’idea di visibilità sui motori di ricerca, e su Google in particolare, molto più fluida. La volatilità della serp è sempre più importante, ciò che hai guadagnato oggi può essere messo in discussione in qualsiasi momento. Lo sa bene chi ha subito la furia di quello che è stato chiamato Medical Update.
Vale a dire l’aggiornamento del 1 agosto che ha colpito soprattutto, ma non solo, siti che rientrano in quella che Google definisce l’area YMOYL. Ovvero Your Money or Your Life: settori che riguardano finanza e salute, e che hanno bisogno di grande attenzione rispetto la qualità dei contenuti. Seguire le regole a volte non basta, mi dispiace.
Nel caso del Medical Update, ad esempio, l’aggiornamento ha colpito senza lasciare indicazioni chiare. Solo stralci di notizie e indicazioni lanciate dai portavoce ufficiale. Tipo John Mueller, per intenderci. Ma come lavorare sul posizionamento SEO in questo panorama di grande incertezza? Io ho qualche idea per te.
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Mai perdere di vista le fonti ufficiali
Inizio da un punto che spesso viene messo in discussione. O dimenticato. Il modo migliore per dare una mano al tuo lavoro di posizionamento sui motori di ricerca: studiare le regole del gioco. Che non sono semplici, la base di partenza può sembrare alla portata di tutti ma è nei dettagli che si nascondono le soluzioni.
Molto, ad esempio, si è parlato delle linee guida per i Quality Rater rispetto all’ultimo aggiornamento di Mountain View. All’interno di questo PDF, a prescindere dalle speculazione e ipotesi, ci sono molte indicazioni utili.
Soprattutto rispetto a cosa rappresenta per Google un contenuto di qualità. Senza dimenticare le indicazioni che arrivano dai portavoce e le guide base per l’ottimizzazione SEO, la compressione delle immagini, l’implementazione dei rich snippet e di AMP. Prima di guardare alle tecniche avanzate è utile lavorare sulla base.
Punta sulle intenzioni di ricerca
Oggi è impossibile dividere l’ottimizzazione per il posizionamento SEO sui motori di ricerca da tutto ciò che riguarda il comportamento del pubblico sulla pagina stessa. Questo passaggio era già chiaro da un po’ di tempo, più o meno da quando è stato definito (non per tutti) il fatto che non esiste una tecnica di scrittura per Google. Ma un modo per soddisfare al meglio le esigenze del pubblico che cerca informazioni. Cosa significa?
Opera sulle intenzioni di ricerca, un parametro che influenza i passaggi successivi. Compresa la storica definizione che interessa tutti i web copywriter di questo mondo: i contenuti più lunghi si posizionano meglio.
Vero? Falso? Dipende dalle necessità del pubblico, se ha bisogno di una risposta semplice e immediata il contenuto vincente potrebbe essere breve. Se nell’intento di ricerca, invece, si richiede approfondimenti è la strada del long content quella da seguire. Così puoi dedicarti alla scrittura di vere e proprie guide.
Trovare il contenuto giusto per il pubblico
Lo stesso discorso vale per i contenuti multimediali. In questo caso le serp possono darti una mano. Se fai una ricerca con le keyword che riassumono i tuoi interessi, quelli che devi trattare in un post, e ti rendi conto che ci sono correlate relative a foto, video, PDF… Beh, le persone vogliono questo.
E se nella pagina dei risultati appaiono box dedicati a video, foto o magari prodotti per lo shopping e acquisto libri hai un’altra indicazione importante. Non seguire la scia di chi vuole posizionarsi per qualsiasi ricerca, andando oltre il proprio argomento d’interesse: il rischio di andare off topic è sempre in agguato.
Il mobile ora è al centro di tutto
Ti dice niente il mobile first index? Questa è la prima versione del sito web che sarà passata sotto la lente di Google: quella che viene riportata su smartphone e tablet. Non basta avere un template responsive, il sito web deve essere leggibile, usabile, accessibile ovunque. Anche con connessioni meno performanti, come il 3G.
Non a caso Google ha messo a disposizione uno strumento, Test My Site, che analizza il tuo portale in questa condizione: scoprire come si comporta il sito web con una connessione così lenta può essere una sorpresa. Ecco perché uno dei punti più importanti riguarda proprio le performance di caricamento pagina.
Migliora la velocità del sito
Questo è un passaggio cruciale: Google ha già inserito tra i fattori che determinano il posizionamento del sito i tempi di upload delle pagine. Un contenuto di qualità non è solo ricco di testo e immagini di qualità: devi fare in modo che sia rapido da aprire e consultare. Per fare questo hai bisogno di semplicità e tecnica.
Togli tutto quello che non serve a livello di widget e plugin, scegli un hosting performante, comprimi le immagini e caricale con le giuste dimensioni. Ottimizza codice HTML e CSS, ma soprattutto usa al meglio le risorse di Google: Lighthouse e Pagespeed Insight sono a tua disposizione. E funzionano alla grande.
Punta sul tuo brand (subito)
Non perdere tempo. Questa è una delle soluzioni per tamponare eventuali aggiornamenti dell’algoritmo Google ostili al tuo progetto. È successo e succederà ancora molto probabilmente: all’improvviso arriva un update e ti ritrovi senza traffico. Le soluzioni si trovano sempre, ma nel frattempo hai perso le visite delle ricerche.
Puoi tamponare se esci fuori dalla classica logica del farsi trovare nel momento in cui le persone hanno bisogno di te per risolvere un problema o rispondere a una domanda. Il nuovo posizionamento SEO? Fare in modo che il cliente cerchi te. Con nome e cognome o identità aziendale. Gira intorno al problema, trova una soluzione.
Per approfondire: come creare un sito mobile friendly
Posizionamento SEO: la tua opinione
Io ho un’idea rispetto al come lavorare sull’ottimizzazione dei contenuti per fare una buona attività di search engine optimization: mettere al centro l’utente. Non accontentarsi di seguire una keyword, e neanche di fare una buona analisi delle parole chiave. Devi essere uno studioso del tuo campo, ascoltare e leggere ciò che le persone vogliono. E poi agire, lavorando sempre sulle buone connessioni che ti consentono di trovare i link.
Già, non ho proprio citato quest’aspetto. Ma l’ho dato per implicito, già confermato: ci sono dei pilastri – come l’acquisizione dei link in ingresso di qualità e la base della SEO on-page – che non crolleranno mai. O almeno non nel breve periodo. Come la vedi? Può essere una buona strategia a prova di update?