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A predire il futuro di un politico con Facebook un po’ ci si azzecca

Con l’ultima tornata elettorale si è consolidata la presenza dei politici su Facebook anche a livello locale (con i problemi di comunicazione che tutti abbiamo potuto notare) e si è aperta una vera e propria gara all’ultimo Like.

Proprio il Like è divenuto lo strumento di misurazione del Laboratorio di ricerca e comunicazione avanzata dell’Università di Urbino Carlo Bo,  che dal 25 Aprile 2011 ha catalogato quelli  rivolti alle pagine dei candidati sindaco nei 29 comuni capoluogo di provincia dove si è votato il 15 e 16 Maggio (solo un comune non aveva candidati con pagine Facebook), al fine di verificare la congruenza tra notorietà su Facebook e voti ricevuti.

Il calcolo degli scarti

Gli scarti sono stati calcolati mettendo a confronto le percentuali di Likes riportate da ciascun candidato (fatto cento il numero totale di Likes riportato da tutte le pagine Facebook dei candidati di un dato comune. Ovviamente non tutti i candidati erano presenti su Facebook con una propria pagina) e la percentuale di voti validi ottenuti (dati del sito del Ministero degli Interni e della Regione Friuli Venezia Giulia per Trieste).

Nonostante uno scarto abbastanza alto per variabili che potete approfondire qui,

Nel 39% dei casi il candidato che era primo su Facebook ha effettivamente vinto le elezioni raccogliendo il maggior numero di voti. Nel 43% dei casi il candidato risultato primo su Facebook è invece arrivato secondo alle elezioni. In altre parole il candidato sindaco che raccoglie il maggior consenso su Facebook ha oltre l’80% di possibilità di diventare sindaco o di arrivare secondo nella competizione elettorale.

Nel 21% dei casi il candidato secondo classificato su Facebook ha vinto la competizione elettorale e nel 10% dei casi il candidato secondo classificato su Facebook si è effettivamente piazzato secondo.

Tutti i risultati sono in questo file su Google Spreadsheet.

Il futuro

Queste analisi, prese con poca serietà, potrebbero lasciare il tempo che trovano, ma sono fondamentali per capire i cambiamenti futuri della nostra società, per dare alla politica una faccia diversa e più moderna e per avere una nuova tipologia di sondaggio.

Altra considerazione va fatta su ciò che Facebook sta diventando, cioè un vero e proprio database sociale analizzando il quale si possono comprendere molteplici tendenze, capire cosa è In e cosa è Out, applicare un controllo globale con un solo click (ed un po’ di script).

Ecco i grafici delle principali città italiane:

Torino


Milano

Napoli


Bologna

Riferimenti

8 volte su 10 vince o arriva secondo il candidato più popolare su Facebook
Predire il risultato elettorale con Facebook?
Google Spreadsheet
LaRica

 

Nel 2009 crea Socialmediamarketing.it. Web marketing manager, con passione per SEO, Social e Google Ads. Formatore aziendale. Laureato in comunicazione nel 2006 con tesi sullo User generated advertising. Si occupa di consulenza social e web marketing per aziende e onlus.

3 Comments
  • Tiragraffi
    23 Maggio 2011 at 07:03

     Qui c’è un parere diverso https://www.tiragraffi.it/marketing/2011/05/i-social-network-come-termometro-per-il-consenso-politico/

    • Jose Gragnaniello
      23 Maggio 2011 at 08:11

      eheh, quello fatto qui è un “gioco” numerico, poi ovviamente il campione è esiguo ed elitario, come sostenete nel vostro post, ma l’analisi è futuristica e futuribile.Dobbiamo risentirci tra 10 anni :P.

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