Social media engagement rate: il coinvolgimento è in calo
Secondo l’ultimo report pubblicato da www.rivaliq.com, che ha analizzato oltre 5 milioni di post pubblicati online, i tassi di coinvolgimento in termini di social media engagement rate sono in calo.
Questo può essere considerato un passaggio ben noto a chi conosce realtà come Facebook che ci ha abituato a cali continui di reach organica. Ma su TikTok ci sono novità realmente interessanti.
Questa piattaforma ha sempre registrato un tasso di engagement importante e vantaggioso. Stiamo assistendo a un’inversione di tendenza per il social media engagement rate? Ecco cosa sappiamo.
Qualche riferimento sulle fonti
I dati riguardano Il set di dati copre l’impegno sui social media – tipo Facebook, Instagram, TikTok e Twitter – di 2.100 aziende attive in settori come food e tecnologia. Nello specifico, sono 14 le nicchie prese in esame:
- Alcol.
- Moda.
- Servizi finanziari.
- Cibo e bevande.
- Salute e bellezza.
- Istruzione superiore.
- Decorazioni per la casa.
- Influencer.
- Media.
- Organizzazioni non profit.
- Vendita al dettaglio.
- Squadre sportive.
- Tecnologia e software.
- Viaggi.
Il numero di follower è variabile: su Facebook passa da 25.000 a 1.000.0000 di fan e tutte le attività analizzate hanno oltre 5.000 follower su Instagram, TikTok e Twitter. Quindi i numeri sono importanti.
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Engagement generale in calo
Come suggerito dal titolo, il social media engagement rate tra il 2019 e il 2022 su Facebook, Instagram e Twitter ha registrato una depressione generale. Mentre su TikTok la tendenza è inversa.
Alcune piattaforme hanno subito dei cambiamenti minimi: per Facebook, l’engagement medio è sceso allo 0,06% mentre su Twitter passiamo allo 0,01%. Instagram, invece, ha registrato il calo più consistente.
Se guardiamo i grafici in basso possiamo notare che l’istruzione superiore è il settore che presenta un coinvolgimento maggiore su tutti i social. Anche se lo sport su Facebook dà ottimi risultati.
Passiamo dall’1,22% allo 0,47%. Ma, a differenza di Facebook e Twitter, cambia poco il ritmo di pubblicazione su Instagram: i post con questa piattaforma sono aumentati da 4,3 a 4,5 post a settimana.
Diciamo che i social media engagement rate sono in calo per il terzo anno consecutivo, ma rimangono piuttosto stabili per Facebook e Twitter. Mentre Instagram riduce questo parametro. Allo stesso tempo la frequenza dei post è stabile su Instagram, ma ha registrato un calo del 20% circa su Facebook e Twitter.
TikTok è il social più coinvolgente
Il tasso di coinvolgimento medio di TikTok per post da parte dei follower è del 5,69%. Questo significa che è sicuramente la piattaforma con il social media engagement rate più alto e conveniente per tutti i settori.
Chiaramente c’è un discorso relativo al target, non sempre è questa la soluzione ideale dato che l’audience media di TikTok ha un’età piuttosto bassa. Ma di sicuro è il social network che registra dei risultati interessanti. I brand che si occupano di media e salute hanno pubblicato di più quest’anno.
Su questo social network deve essere considerata anche la variabile degli hashtag: sempre fondamentali su Instagram, un po’ meno su Twitter e nulli su Facebook, su TikTok diventano decisivi per aumentare il social media engagement rate grazie alla concomitanza con le challenge. Ovvero le sfide tra utenti.
Quali sono i contenuti più efficaci?
I post con foto e video generano il maggior engagement su Facebook, dove i link hanno un coinvolgimento minimo perché spingono gli utenti a uscire dalla piattaforma. Lo stesso vale su Twitter.
Qui i post con media funzionano meglio. Per Instagram, i dati indicano che le aziende dovrebbero concentrare gli sforzi su Reels, caroselli e foto. I post video standard, invece, tendono ad avere l’engagement peggiore. Quindi conviene puntare sempre su soluzioni alternative per il tuo PED.
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Come sintetizzare la tendenza?
Il punto è semplice: la differenza tra settori è importante perché ci sono dei segmenti, come quello del food & beverage, che funziona bene con i Reels di Instagram ma altri reagiscono meglio con altre forme di contenuti. Poi c’è TikTok che è l’unica piattaforma a mantenere un livello di social media engagement rate elevato anche senza sponsorizzazione. Per le altre realtà vale il presupposto già noto: l’ADV.
Bisogna pagare per avere un coinvolgimento e una visibilità superiore. Chiaramente, l’universo visual ha maggiori opportunità rispetto ai link condivisi ma non è sempre così. Ad esempio, i video nativi su Instagram hanno un risultato minimo e per emergere devono essere pubblicati come Reels.