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Social media per moda: i rischi di un approccio sbagliato

Rischio nei social mediaApriamo un account dell’azienda su twitter.No, facciamo la fan page su facebook.Forse è meglio un corporate blog“.

Questo approccio tecnocentrico ai social media, contrariamente al buonsenso e al comune pensare, è l’atteggiamento ancora più diffuso nelle aziende.

Più volte abbiamo parlato di quanto la strategia e la progettazione rivestano un ruolo fondamentale quando si parla di adozione dei social media nel marketing mix di un’organizzazione. In effetti nel modello MUST, un approccio ecologico ai social media, abbiamo identificato la strategia come una delle componenti fondamentali nel pianificare un intervento nei social media. E non è un caso che la scelta della tecnologia sia l’ultima cosa a cui pensare.

Le aziende che scelgono di investire nei social media, nonostante le previsioni indichino un aumento della spesa nel comparto, hanno ancora troppo spesso un tipo di approccio che parte proprio dalla scelta tecnologica ed è dettato dalla moda del momento. E’ stato così con i blog, poi con Second Life, ora è così con Facebook e presto la storia si ripeterà con Twitteranche se qualcosa comincia già a muoversi da un po’ – con Friendfeed e con la “next big thing” a venire.

Affidarsi alle mode, però, è un problema la cui manifestazione più evidente risiede negli scarsi risultati raggiungibili e – quel che è peggio – in un tasso di abbandono dello strumento molto elevato da parte delle aziende.

Senza un’idea dietro, difficilmente un’iniziativa aziendale sui social media può avere successo. Senza una strategia e una progettazione dell’intervento, non si possono definire né i linguaggi, né i contenuti del messaggio. Inoltre lasciando spazio all’improvvisazione si possono ottenere effetti disillusori nei confronti dei clienti che avevano cominciato a interagire sui social media, causando quindi un effetto controproducente.

Si appassiona al web quando ha appena 15 anni, ha molte idee sulla società e su come questa si rapporti al marketing (e viceversa). Ma preferisce non parlare piuttosto che dire ovvietà. E' co-fondatore di questo sito e consulente freelance di Social media e Digital marketing.

3 Comments
  • Gianluigi Zarantonello
    29 Settembre 2009 at 22:57

    Ciao Enzo, sono perfettamente d'accordo con te e ne ho scritto pochi giorni fa (https://webspecialist.wordpress.com/2009/09/21/a…), creare un'iniziativa di social media marketing richiede una strategia precisa.

    Purtroppo spesso le aziende decidono che tecnologia usare prima di sapere l'obiettivo, rimanendone 'prigionieri', e a questo punto non c'è budget che tenga…

  • DanielaTrifone
    14 Ottobre 2009 at 01:17

    Concordo anche io sulla necessità di perseguire un approccio “ecologico”: quando si interagisce con utenti in ambienti neutrali/unbranded si rischia sempre di inquinare la percezione e la fiducia nei confronti dell'ambiente stesso.

    La chiave di volta per evitare iniziative mordi e fuggi che possono mettere in cattiva luce il brand promosso anche a mio parere è la scelta dei giusti obiettivi per le attività di social media marketing e, visto che in rete se ne inizia a discutere, credo che l'approccio progettuale al SMM sia sempre più diffuso.
    Speriamo bene 😉

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