Sta scoppiando la “YO” mania: l’app più discussa dell’anno
Di App chiacchierate ce ne sono tante, applicazioni che hanno fatto discutere tanto, dalle App per confessarsi, ad iMussolini, fino alla ritirata da iTunes “Cura per omosessuali” ed all’altra, anche questa rimossa, “BeautyMeter” in cui si veniva valutati per l’aspetto fisico.
Tra le applicazioni più diffuse e più sotto discussione vi è SnapChat, considerata sopratutto dai genitori statunitensi un incoraggiamento per i loro figli adolescenti a fare sexting. E come non ricordare “Bang Your Friends” in cui si può anonimamente indicare quali degli amici di Facebook ci attirano sessualmente per poi ricevere una risposta solo se qualcuno pensa lo stesso di noi, altrimenti la cosa rimarrà un segreto tra noi ed il software.
Per chi la stesse cercando, Bang Your Friends è stata ripulita dalle apparenze troppo esplicite ed è stata rinominata “Down” che si tradurrebbe con “Pronto per qualcosa“.
Tutte queste App hanno dei motivi per essere criticate, toccando tematiche su cui è meglio non scherzare, dal sesso alle ideologie del ‘900, all’omofobia ed ai complessi sull’aspetto fisico dei giovani d’oggi.
Eppure in questi giorni c’è una applicazione che fa discutere senza avere un tema scottante: YO.
Cosa è YO? È un app per comunicare ma non è un instant messenger, ne una chat, ne un VOIP…Yo nei fatti è YO. Solo questo.
Definita l’app più stupida del momento, ha raccolto una capitalizzazione di un milione di dollari, qualcosa di strano per una app così particolarmente stupida. Effettivamente YO non fa altro che permetterci di mandare un bel “yo” a qualcuno, un monosillabo che tutti conosciamo perché proveniente dallo slang di strada statunitense e diffuso nel mondo dai rapper.
Yo è come dire “ehi” o “bella zio”. L’App è nata, pare come pesce d’Aprile, ma sembra aver preso vita propria grazie alla forte carica virale. Uno scherzo ben riuscito e ben remunerato.
Sulla pagina di Google Play (raggiunta dal sito Justyo.co che non mi è stato di nessun aiuto a capire cosa fosse quest’app) ho trovato questa descrizione alla pagina ufficiale dell’App:
- Vuoi dire buongiorno? Di solo Yo
- Vuoi dire “Amore ti sto pensando”? Yo!
- “Ho finito il mio incontro di lavoro, vieni al mi ufficio” Yo
- “Ci stai?” Yo
Insomma Yo propone una comunicazione scarnificata al massimo ed è questo che ha attirato le critiche.
In una società in cui sembra sempre che si corra e si cerchi di stringare e surrogare tutto, dalle parole ai rapporti sociali, YO ha fatto arrabbiare qualche bacchettone che l’ha giudicata così come sembra (stupida) senza farsi troppe domande, colpito forse dall’ironia dello sviluppatore Or Arbel, che l’ha lanciata il primo aprile per scherzo ma che adesso non ci scherza più tanto dopo aver raccolto il gruzzoletto di 1,2 milioni di dollari.
Una quantità di denaro enorme per una applicazione sviluppata in otto ore: probabilmente Arbel ha battuto i record dei lavori meglio pagati al mondo (anche se ufficialmente non sono soldi che può spendersi per sé sono circa 150.000 dollari l’ora), e solo qualche artista di arte contemporanea lo supera nella classifica.
In sostanza YO non fa altro che dare “alert” sotto forma di un simpatico YO e le potenzialità di questo sono infinite, perciò qualcuno ci ha speso dei soldi sopra e qualcun’altro (circa un milione di persone) l’ha già scaricata. Pensate ad una azienda o un negozio che vi avvisano della novità appena arrivata o dell’offerta con un bel “YO” e così voi potete essere liberi di andare a guardare di cosa si tratta, di una star che dice “Yo” ai fans che si iscrivono al suo account per avvisarli di concerti e nuove uscite.
Un Yo può essere interpretato in mille modi: ognuno capirà.
Insomma siamo ad un traguardo elevato per il “Permission Marketing“? Sarà contento Seth Godin? Avrà anche lui scaricato l’App e ci dirà Yo al suo prossimo libro? O invece è un esempio della “bolla speculativa delle Applicazioni” di cui molti analisti finanziari ci hanno avvisato da tempo? Per adesso non lo sappiamo, ma non possiamo chiuderci in trincea tra quelli che giudicano Yo una app stupida: non c’è dubbio che nella sua stranezza abbia del potenziale pratico.
Per esempio, nel frattempo, c’è già chi la usa in Israele per avvisare del prossimo attacco missilistico.
webagencyparma
30 Agosto 2014 at 13:45Yo!