Caro Ministro Galan, non creda alle balle sulla pirateria
Nei giorni scorsi i rappresentanti di Confindustria Cultura Italia costituita da AESVI, AFI, AGIS, AIE, ANES, ANICA, APT, FEM, FIMI, PMI, UNIVIDEO e della BSA Business Software Alliance sono andati a piangere dal Ministro per i beni e le le attività culturali, Giancarlo Galan, per i terribili danni che la pirateria online sta infliggendo alle loro attività.
Strano, però, notare la presenza di ANICA, visto che (fonte SIAE) nel 2010 si è realizzato “un risultato che il cinema attendeva da 25 anni: superata nel 2010 la soglia dei 120 milioni di presenze al cinema. Gli ingressi in sala, nel corso dell’anno scorso, sono stati infatti 120.582.757, il 10,39% in più rispetto al 2009. Gli incassi sono cresciuti del +16,37% per un totale di 772.772.356 euro”.
Strano in generale, trovare i rappresentanti dell’audiovisivo, visto che secondo un recentissimo studio realizzato nell’ambito del Parlamento Europeo, “the audiovisual and cinema sectors have prospered and grown steadily over the last 20 years”.
Ma come, una crescita ininterrotta di 20 anni e si lamentano?
Ah già, come si legge nel comunicato dell’incontro, c’è “la ricerca condotta dalla società indipendente TERA Consultants”, secondo cui “le industrie creative dei cinque principali mercati europei nel 2008 hanno subito perdite di circa 10 miliardi di euro e di 185mila posti di lavoro. Solo in Italia i danni sono stimati in 1,4 miliardi di euro, con 22.400 posti di lavoro perduti”.
Vede Ministro, forse Le avrebbero dovuto dire che “The study was commissioned by the international chamber of Commerce’s BASCAP iniziative”, e, giusto per avere un quadro più completo, Le avrebbero dovuto dire anche cos’è BASCAP iniziative: “About International Chamber of Commerce/BASCAP. Recognising that the protection of intellectual property rights is vital to sound economies, the International Chamber of Commerce (ICC) established BASCAP – Business Action to Stop Counterfeiting and Piracy – to increase awareness of counterfeiting and piracy activities and the associated economic and social harm and call for greater commitments by governments in the enforcement and protection of IPR. The study was commissioned by BASCAP initiative with the aim to advance the development of methodologies to better understand the vitality of Europe’s creative industries – and what is at risk.”
Caro Ministro, Lei ha sufficiente esperienza per capire che se un cliente ti commissiona un certo studio, tu dirai al tuo cliente esattamente quello che vuol sentirsi dire.
E’ preoccupante, allora, che nel comunicato diffuso dopo l’incontro sia riemerso lo spettro della inibizione dei siti esteri senza passare dall’autorità giudiziaria nell’ambito dell’emanando regolamento AGCOM in materia di diritto d’autore online (“In questo senso, mi auguro che l’AGCOM possa fare quel passo in avanti per inibire quelle piattaforme estere pirata che tanto male arrecano alle nostre imprese, ai nostri autori e alla nostra cultura”) che, grazie ad una straordinaria mobilitazione, era stato stralciato dal testo poi posto in consultazione.
Caro Ministro, abbia il buonsenso di ascoltare tutti e di acquisire ogni necessario strumento di conoscenza, prima di sposare questa o quella causa.
E’ arrivato il momento di dire basta agli elargitori di paura che hanno come unico fine quello di tutelare i propri interessi particolari a scapito dell’innovazione e del futuro dei contenuti creativi.