Instagram testa un sitema di tagging per l’ e-commerce
L’attività su supporti mobile cresce costantemente e, si sa, più cresce la confidenza con un supporto più aumenta la predisposizione a compiere azioni che precedentemente risultavano poco affidabili.
Così, dopo una serie di ricerche e supportati da una ricerca commissionata da Facebook ad eMarketer su quasi 4.000 persone da 18 anni in su residenti sul territorio americano, quelli di Instagram decidono di testare un sistema di tagging su prodotti e-commerce che stimoli gli utenti a visitare il sito del produttore e compiere l’acquisto.
Il tag può essere inserito direttamente dal produttore. Così come si tagga un amico si aggiungerà il prezzo di un prodotto sulla foto.
Kate Spade from Instagram for Business on Vimeo.
Il test sarà inizialmente effettuato su 20 brand attivi sul territorio statunitense.
I responsabili del progetto ci vanno coi piedi di piombo perché i casi di insuccesso sono molteplici e perché sanno che il tempo di acquisto, una volta scoperto un prodotto, è fatto in giornata solo dal 21% degli utenti (i risultati della ricerca di cui sopra), mentre per tutti gli altri occorre più tempo.
Secondo una ricerca commissionata da Instagram, il 60% degli utenti apprende dell’esistenza di prodotti sulla piattaforma, il 75% visita il sito, fa ricerche o ne parla con un amico, sempre dopo aver visto un post su Instagram.
Nella fase iniziale, questa funzionalità sarà attiva su un gruppo di utenti dotati di sistema iOS negli Stati Uniti.
Il test servirà ai responsabili del progetto per comprendere meglio come i brand utilizzeranno la funzione e quale sarà l’esperienza degli utenti con questa, al fine di rendere il tutto sempre più fluido.
A tal proposito, l’utente che vorrà compiere l’acquisto, farà tutto all’interno di Instagram, aprendo pagine con lo stile di Instant Articles di Facebook. Il tutto per velocizzare i tempi di caricamento della pagina e per mantenere l’utente in un unico ambiente.
Ovviamente, se ora il sistema di tagging e shopping è gratuito (qualora dovesse funzionare), possiamo supporre che diventerà a pagamento per chi vuole promuovere i propri prodotti.
Bisognerà poi capire queste funzionalità che tipo di risposta avranno in altri paesi come l’Italia. Che ne pensi?