Aziende italiane e conversazione sul web: ecco le migliori
Il 2010 inizia e si dice che sarà l’anno dell’azione per le aziende italiane; ma quali sono quelle che finora hanno dialogato di più? Facendo ricerche per la rete e analizzando i vari profili social dei più importanti colossi italiani ho raccolto alcuni dei casi degni di nota in “madre patria”. La Barilla, è stata una delle aziende precursori in Italia nell’utilizzo di strategie social media marketing. Già dall’anno scorso infatti, aprendo il blog “Nel Mulino Che Vorrei”, si aprì agli User Generated Content permettendo alla gente di proporre idee circa nuove soluzioni di packaging per prodotti già esistenti, nuovi prodotti da lanciare, e la proposta di slogan per gli spot pubblicitari dell’azienda; gli stessi utenti potevano votare le idee più apprezzate e quelle più votate potevano essere realizzate (pensiamo agli slogan che appaiono tuttora negli spot: sono stati creati da consumatori). E’ un esperimento che ha raccolto successo; ad oggi ci sono oltre 1800 idee proposte, 1900 commenti e circa 15000 voti assegnati alle idee.
Un’altra importante realtà che si è distinta nel panorama Web 2.0 è la Fiat che ha sviluppato “Fiat On The Web”, un portale per raccogliere tutti i contenuti a marchio Fiat che popolano il web, che è un corporate blog ma anche un aggregatore di news, video e iniziative riguardanti i nuovi modelli e le attività di promozione collegate al brand. L’azienda torinese è presente su Facebook, Twitter, FriendFeed, Flickr e Delicious e in particolare usa il canale su Twitter per comunicare con aggiornamenti frequenti novità sui propri prodotti (Fiat Bravo e Punto Evo soprattutto), eventi collegati a prodotti (Sahara Ramble con due Fiat Panda 4×4 nel deserto del Sahara) e dialogare con i consumatori su informazioni riguardanti il brand o il lancio di nuove autovetture o eventi. Penso sia, almeno per il momento, l’azienda italiana che utilizza al meglio gli strumenti del social media marketing (corporate blog, presenza attiva sui vari profili social, integrazione, e soprattutto partecipazione attiva e condivisione).
Altre aziende importante che meritano di essere citate sono elencate di seguito:
- 3 Italia, operante nella telefonia mobile, pur non avendo un vero corporate blog, è presente su Facebook, Twitter, MySpace, YouTube, Flickr e FriendFeed, ed è interessante notare come utilizzi il canale Twitter per rispondere direttamente alle richieste dei consumatori https://twitter.com/3italia circa problemi di connettività, offerte promozionali o informazioni sui prodotti e tariffe. Un ottimo esempio di come debba essere svolta l’attività di online PR su un canale di social media; ciò accrescerà sicuramente la fiducia dei consumatori nei confronti dell’azienda.
- La Coin si spinge oltre: è su Facebook, FrienFeed, Twitter, ha un canale per i video, uno per la radio e ha anche sviluppato gadgets digitali come il widget per iGoogle.
- La Ferrero ha infine creato una sorta di community web, Evviva Kinder, legata alla diffusione dello sport tra i giovani, ovviamente centralizzando il brand all’interno community.
Ci sono poi anche aziende che si sono affidate a Zzub.it, il primo Social Network italiano per la diffusione del Buzz (passaparola) attorno a prodotti, servizi o eventi legati a determinati brand; finora sono circa 70 le aziende che vi hanno aderito.
Questi sono solo alcuni esempi di aziende italiane che hanno investito e continuano a investire nel Social Media Marketing; ovviamente ce ne sono alcune che credono maggiormente di altre sulle potenzialità di questa branca della comunicazione aziendale. Quello che secondo me ancora manca in Italia, è l’offerta di un valore aggiunto e di un’esperienza edonistica al consumatore: ad esempio l’offerta di sconti, prezzi speciali, eventi esclusivi solo per i membri più attivi dei canali social, o anche l’integrazione ai social media di azioni di guerrilla e viral marketing che coinvolgano solo i consumatori più attenti e più produttivi nei canali social dell’azienda. Il 2010 è arrivato e ci si chiede se sarà l’anno dell’azione.
Le prospettive sono tante e a crederci sono sempre più aziende e sono sempre più i consumatori che vogliono conversare e contribuire attivamente alla creazione del “prodotto ideale”. Staremo a vedere come andrà.
Gianluigi Zarantonello
13 Gennaio 2010 at 21:34Ciao, grazie per la citazione di Coin, mi permetto di segnalare anche l'area news del sito corporate (https://www.coin.it/jsp/it/blog/index.jsp) che è stata ripensata in chiave blog, con integrazione dei vari social media.
Complimenti anche alle altre aziende citate e ai loro bei progetti.
jacopolaganga
14 Gennaio 2010 at 08:52ciao complimenti x l'articolo, molto interessante; volevo segnalarti anche il canale youtube di Leroy merlin che oltre alle caratteristiche social del portale stesso integra dei video guida su come il Fai-da-te diventa semplice, un'integrazione con il brand forte ed efficace. Leroy Merlin Youtube channel
Stefano Maggi
14 Gennaio 2010 at 18:40Mi piace molto ragionare a livello di “retroplanning” per scoprire che in realtà le iniziative di maggiore successo sono davvero quelle che nascono dallo studio del target e costruite sulle esigenze di chi poi interagisce.
Nel mulino che vorrei è la dimostrazione. Fa leva su quelli che Forrester definisce creators per generare le idee, stimola i critics all'interazione e ha poi un effetto sui numerosi spectators che entrano in contatto col brand attraverso questa iniziativa.
C'è spazio – hai ragione – per iniziative premianti o comunque focalizzate sull'esperienza. Credo che sviluppare in questa direzione possa essere uno degli obiettivi 2010.
Doctor Brand
20 Gennaio 2010 at 21:22Aggiungo il recente tentativo di ALitalia su twitter: @alitalia
facebook-772388774
21 Gennaio 2010 at 07:49A proposito di Alitalia, cercando ho visto che sta anche il profilo di Trenitalia, 71 following e 0 follower (chissà perchè!:-D). Poi sul loro sito, si sono lanciati anche in un mix di marketing esperenziale e web 2 con la rubrica “Scrivi sul Web -I luoghi, le persone, gli incontri, i pensieri e le emozioni dei momenti vissuti nel tuo viaggio in treno: racconta la tua storia sul web”…almeno daranno ai viaggiatori la possibilità di incazzarsi con loro! 😀
gbalivo
8 Febbraio 2010 at 13:30Bell'articolo…aggiungo alla lista anche la Brio Blu Rocchetta
Sara Paolucci
23 Aprile 2010 at 15:30Sono d'accordo con tutti gli esempi che hai riportato, anche se vorrei sottolineare che la campagna “Nel mulino che vorrei” ha avuto una fortissima comunicazione che ha promosso l'iniziativa, in TV, via radio e sul web. Senza voler nulla togliere al buon vecchio Mulino Bianco dovremmo però riconoscere che anche la campagna pubblitaria ha contribuito al suo successo.
Dario Ciracì
23 Aprile 2010 at 19:07Be quello è marketing a favore di user generated content. Se un'aziende investe nel promuovere e favorire la co-creazione di idee per un prodotto/servizio, secondo me va bene e lo si può concedere! 😉 L'importante è che tutto ciò favorisca il consumatore, inserendolo attivamente nel processo di ideazione e creazione dell'output