
Onboarding aziendale, organizzarlo al meglio tra innovazione e personalizzazione
Oggigiorno la ricerca del lavoro e i relativi processi di acquisizione del nuovo personale sono un tema molto dibattuto.
Troppo spesso, nelle aziende che assumono nuove risorse, questo aspetto viene trascurato, limitandosi a consegnare al nuovo dipendente molti documenti da leggere e ad assegnargli un supervisore. Quando l’onboarding aziendale è ben fatto e digitalizzato, può invece garantire un miglioramento della produttività del lavoratore.
Il social media marketing, un mezzo molto potente a servizio delle imprese
Il social media marketing è ad oggi un mezzo potentissimo e a disposizione di tutti, che si tratti di imprese o singoli professionisti. I campi di utilizzo in cui può essere applicato vanno dalla connessione, interazione e fidelizzazione di clienti e utenti abituali o potenziali, a importante strumento di organizzazione interna.
Pagine Facebook aziendali, account Instagram, Twitter, Linkedin, così come tutti gli altri social network, se ben compresi e utilizzati sono una risorsa fondamentale, che va a collegarsi a quella rivoluzione digitale che è stata in grado di cambiare e velocizzare qualsiasi processo.
L’abitudine di consultare e postare contenuti sui social è oramai divenuta parte integrante della quotidianità. Si pensi che in Italia sono oltre 50 milioni le persone che ogni giorno utilizzano Internet e, di queste, ogni giorno 41 milioni si servono dei social media. Lo sanno bene le aziende, che hanno reso il social media marketing una delle loro strategie principali.
Nel processo di onboarding è possibile utilizzare i social media per creare gruppi digitali in cui coinvolgere i nuovi assunti e creare relazioni più velocemente.
È possibile incoraggiare i nuovi assunti a condividere la nuova posizione di lavoro o le loro attività sui profili social. Esistono inoltre molte soluzioni offerte da Linkedin per incoraggiare le attività aziendali e far partecipare sempre di più i nuovi assunti.
Che cos’è il processo di onboarding in azienda
L’onboarding aziendale è il processo che segue l’assunzione dei dipendenti in un’azienda e che serve a integrare al meglio le nuove risorse. Un primo passo verso la familiarizzazione, nella quale sarà possibile comunicare la vision e la mission della realtà di cui è sono entrati a far parte, motivandoli e rendendoli partecipi già dal principio.
Il dipendente, successivamente alla fase di recruiting, dovrà acquisire nuove conoscenze e apprendere come diventare parte integrante della società, sia a livello organizzativo, sia di cultura aziendale.
Un onboarding aziendale efficace non può quindi essere improvvisato, né essere lasciato al caso. Per facilitare il processo di integrazione, così da rendere i dipendenti più soddisfatti dell’azienda e quindi più produttivi nel lavoro, c’è bisogno, infatti, di un’estrema organizzazione.
È fondamentale quindi che il team delle risorse umane sia a conoscenza dell’importanza e della delicatezza di questo tema per tutte le aziende e che sia in grado di realizzare un processo di inserimento adeguato.
Perché è importante
L’onboarding è un momento cruciale nel percorso formativo del nuovo dipendente e quando ben realizzato, contribuisce a mantenere e a investire sui talenti del futuro. Inoltre, questo resta una fase iniziale fondamentale per far acquisire abilità e conoscenze necessarie ai nuovi dipendenti per poter svolgere il loro lavoro al meglio e per riuscire a integrarsi nel team.
D’altronde, i dati ci dicono che i risultati sono più che positivi, in quanto si è visto che un processo di onboarding in azienda svolto al meglio è in grado di far sentire le nuove risorse formati, seguiti e capaci di integrarsi velocemente nella nuova realtà.
In questo modo il loro livello di soddisfazione è destinato ad aumentare, sentendosi di conseguenza meno stressati e propensi a cambiare luogo di lavoro.
Secondo uno studio del 2016 a opera del Gruppo Aberdeen, quando un nuovo dipendente può usufruire di un processo di onboarding positivo, ci sono il 69% di probabilità in più di rimanere nella stessa azienda per almeno tre anni.
Consideriamo inoltre che la Curva di Onboarding di Michael Watkins in The First 90 Days ci riporta che ogni dipendente impiega circa 3 mesi per “creare valore” e che in linea generale un’azienda riesce a ottenere un vantaggio rispetto al suo investimento solo dopo 6,2 mesi.
Queste strategie mirate danno quindi la certezza di accelerare sensibilmente questo processo, rendono le nuove risorse produttive in un minor lasso di tempo e con sforzi minori.
Onboarding aziendale, tra personalizzazione e innovazione
Come abbiamo detto, per essere ben strutturato, un onboarding aziendale di successo non deve lasciare nulla al caso, assicurandosi un giusto avvio e il pieno coinvolgimento del dipendente.
La miglior cosa è puntare ad un approccio che sia pienamente in grado di sfruttare le più moderne digitalizzazioni, come ad esempio per i processi burocratici legati all’assunzione, ma che sia anche personale.
È utile quindi partire da un messaggio di benvenuto personalizzato e da un accesso a tutte le informazioni generali dell’azienda, compresi gli strumenti utili di cui la nuova risorsa necessiterà.
Inoltre, per un onboarding ben organizzato, bisognerà anche condividere tutte le notizie generali utili, come pause e dress code. Dopodiché andranno chiariti i punti cardini della sua mansione e le sue responsabilità.