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A scuola di copyright…da Youtube

YouTube inaugura la propria “copyright school“.

Più che una vera e propria e scuola si tratta di un video animato che spiega agli utenti del sito quali sono i materiali che possono essere legittimamente caricati e quali invece possono causare problemi legali e portare alla eliminazione dell’account incriminato.

La visione del video è assolutamente consigliata per diversi motivi.

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In primo luogo, si riesce in pochi secondi (e meglio di quanto ogni testo sul digital copyright avrebbe potuto fare) a rendere evidente l’inedaguatezza dell’attuale panorama normativo in materia di diritto d’autore rispetto alle sfide poste dalle reti di comunicazione elettronica.

Posso canticchiare la mia canzone del cuore e postare il video su YouTube? No, non posso. Posso riprendere i miei amici che suonano “satisfaction” al concerto della scuola e postarlo su YouTube? No, non posso. Posso realizzare un mash up di brani celebri e postarlo su YouTube? No, non posso.

Le condotte appena descritte sono tutte parimenti inoffensive sotto il profilo economico per i titolari dei diritti e, purtuttavia, tutte parimenti illecite. Vi è di più, in ragione di una sciagurata previsione della nostra legge sul diritto d’autore, esse rappresentano  in Italia condotte penalmente rilevanti (art. 171, comma 1, lett a-bis) L.d.A. “Salvo quanto disposto dall’art. 171-bis e dall’articolo 171-ter è punito con la multa da euro 51 a euro 2.065 chiunque, senza averne diritto, a qualsiasi scopo e in qualsiasi forma: a-bis) mette a disposizione del pubblico, immettendola in un sistema di reti telematiche, mediante connessioni di qualsiasi genere, un’opera dell’ingegno protetta, o parte di essa”).

In secondo luogo, guardando il video ci si rende subito conto che se gli utenti di YouTube avessero rispettato le indicazioni di YouTube, quest’ultima non sarebbe esistita per come la conosciamo, perchè è di palese evidenza che i video caricati sono, nella stragrande maggioranza dei casi, “illeciti”.

C’è, dunque, una grande ipocrisia in questo strizzare l’occhio ai titolari di diritti con campagne informative che tendono a marcare le distanze dalle condotte dei propri utenti/clienti. YouTube dimentica che quelle condotte sono state alla base del successo commerciale della piattaforma e che senza i “pirati” avrebbe avuto ben pochi spazi pubblicitari da vendere.

Ciò detto qualche osservazione di carattere giuridico sulla procedura che YouTube intende adottare in caso di segnalazione di un video che violi il copyright di terzi.

L’utente sarà invitato a guardare il tutorial e a compilare un questionario per dimostrare di aver “imparato la lezione” e di aver appreso le regole che ha violato immettendo il video in rete.

Questa procedura, tuttavia, risulta non conforme a quanto previsto dal nostro ordinamento e rischia di mettere YouTube in una posizione assai scomoda di fronte ai giudici nazionali.

Una volta, infatti, ricevuta la segnalazione di infrazione da parte del titolare dei diritti e contattato il soggetto che ha caricato il video, YouTube risulta essere perfettamente a conoscenza del (presunto) carattere illecito di quest’ultimo.

Operando come hosting provider, ai sensi degli articoli 16 e 17 del D.lgs 70/2003, YouTube è tenuto ad informare l’autorità competente che, trattandosi di ipotesi di reato, non potrà che essere l’autorità giudiziaria: può sembrare assurdo, ma così è.

Altro che scuola di copyright!

Ci sono poi due domande a cui il portale di videosharing targato Google dovrebbe rispondere:

1. YouTube ha raggiunto una serie di accordi con SIAE e titolari dei diritti connessi per il materiale messo a disposizione del pubblico così da corrispondere i relativi diritti. Quel materiale è legittimamente online. Come utente sono nelle condizioni di consultare da qualche parte una lista di ciò che posso (perchè qualcun altro sta pagando al mio posto) e di ciò che non posso caricare?

2. YouTube mi inviterà ad andare a scuola di copyright anche quando un titolare dei diritti chiederà del tutto abusivamente la rimozione di un video nel quale è utilizzato materiale protetto nell’ambito di c.d. utilizzazioni libere? Dunque, YouTube opererà o meno un controllo sulle segnalazioni e, in ultima istanza, sul materiale?

Gli utenti/consumatori meritano risposte, visto che con il loro operato e la loro presenza generano profitti per la quella stessa piattaforma che vorrebbe etichettarli come pirati.

Avvocato, iscritto all’Ordine degli Avvocati di Roma. Si occupa di problematiche inerenti il diritto delle nuove tecnologie. Dall’anno accademico 2007/2008, professore a contratto in Digital Copyright, presso la Link Campus – University of Malta.

1 commento
  • andrea
    14 Febbraio 2013 at 01:17

    A ME E’ STATO BLOCCATO PERCHE’ MI ACCUSANO DI VIOLARLO QUANDO I MIEI VIDEO SONO MODIFICATI, NON SONO AL 100% ORIGINALI!!COMUNQUE NON MI PERMETTE DI VEDERE QUESTO VIDEO..NON MI ESCE, ANZI ESCE UNA PAGINA TUTTA INCASINATA CON ACCANTO QUESTE DOMANDE….CHE GRANDE CAVOLATA..MICA HO CARICATO UN FILM INTERO

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