Perché Google Ads non converte?
Per chi investe ogni giorno cn l’obiettivo di aumentare il fatturato questo è un problema. Google Ads non converte: perché? Può capitare che all’inizio ci siano delle difficoltà o che una campagna sia meno fortunata delle altre. Però non possiamo ammettere che ci sia una continua perdita di risorse (denaro e tempo) per gestire le pubblicità su Google. La soluzione migliore: chiedere una consulenza su Google Ads a Roma.
Avere una persona specializzata al tuo fianco può aiutarti a risolvere una serie di problemi che minano la buona riuscita della tua campagna. Ma prima vuoi scoprire perché, in alcuni casi, Google Ads non converte: a volte la spiegazione è tecnica, a volte strategica. Approfondiamo l’argomento? Mi sembra una buona idea, ecco le motivazioni che portano la tua attività di advertising verso il fallimento.
Il budget è troppo basso
Spesso si considera la SEO come un’attività per ottenere risultati sul lungo periodo, mentre l’advertising è considerata una soluzione per avere subito dei benefici. Questo è vero se hai il giusto budget per una campagna in grado di affrontare i grandi player di un settore. Qual è il concetto chiave?
Se c’è un mercato interessante tutti vogliono prendere la propria fetta. E i nomi internazionali investono grandi quantità di risorse per occupare le posizioni migliori. Quindi hai due soluzioni davanti a te.
Puoi sperperare il patrimonio inutilmente per inseguire dei risultati interessanti ma oggettivamente impossibili da conquistare o ragionare in termini strategici. E puntare il budget dove puoi vincere.
Non hai targettizzato bene
Questo è uno degli errori comuni: hai mancato il target, hai parlato alle persone che in realtà non sono interessate al prodotto o al servizio che sponsorizzi. Questo accade per diversi motivi. Ad esempio ti concentri solo sulle keyword e non contestualizzi, non guardi la serp e non studi la domanda.
Domanda che potrebbe essere anche legata a una geografia particolare. Quindi ci sono tante persone che cliccano, consumano il tuo budget ma non sono interessate. Perché cercano altro o magari l’interesse è giusto ma sono troppo lontane. Focalizzati sempre sul pubblico da raggiungere su internet.
Per approfondire: come targetizzare al meglio gli utenti con Google Ads
Ci sono problemi tecnici
Ad esempio la landing, quindi la pagina di destinazione, è troppo lenta e non è stata studiata per migliorare le conversioni. O, peggio ancora, va in 404. Questo significa che quando un potenziale cliente clicca si ritrova una risorsa inesistente. Questo è lo scenario peggiore ma non del tutto improbabile. Non hai impostato adeguatamente le conversioni ed il sistema non può raccogliere dati per migliorare la tua campagna. Non stai seguendo le linee guida per la pubblicazione degli annunci, vitali per alcuni settori, e i tuoi annunci vengono bloccati.
Potrebbero esserci dei problemi improvvisi che portano alla cancellazione di alcune pagine web dal portale Per questo bisogna sempre tenere sotto controllo i dati di Google Analytics e Search console per assicurarsi che non ci siano improvvisi sbalzi di pagine visitate e abbandonate subito.
Hai scelto le keyword sbagliate
Sai bene che Google Ads ruota intorno a un sistema di parole chiave: le scegli e investi su dei termini in modo da apparire quando le persone cercano determinate query su Google. Per ottenere conversioni dalle campagne pubblicitarie, però, devi capire quali sono le parole chiave adatte alle tue esigenze.
Il vero problema di questo aspetto è che non basta fare una ricerca iniziale e godersi il risultato: le ricerche del pubblico aggiornano di continuo in base agli argomenti di tendenza, agli eventi e alle notizie.
Se Google Ads non converte, forse, non hai fatto una keyword research approfondita. Cerca nuovi modi per parlare del tuo prodotto o servizio, analizza correlate e sinonimi, Controlla quali sono gli argomenti di tendenza su Google che stanno diventando sempre più popolari. Questo può darti qualche indicazione in più su quali parole chiave dovresti utilizzare per evitare di far fallire la tua campagna Google Ads.
Non stai escludendo i termini di ricerca
I termini di ricerca, non sono le parole chiave che hai inserito tu e se sei poco esperto dovresti fare molta attenzione. Quando inserisci una parola chiave puoi stabilire se questa parole chiave deve avere una corrispondenza generica, a frase o esatta. Quando la keyword è generica non devi usare le virgolette o la parentesi quadra ma lasciarla libera. Questa regola dirà a Google che può mostrare i tuoi annunci per termini affini o simili alla tua keyword. E Google potrebbe produrne in quantità elevatissime.
Ad esempio, sei uno psicologo e vuoi essere in prima posizione per “psicologo Milano” o “psicologo Roma”. Se usi la corrispondenza generica, quindi psicologo milano o roma senza “” e [], i tuoi annunci potrebbero apparire anche a chi cerca il famoso psicologo Morelli e non è quindi intenzionato a vedere quanti e quali psicologi ci sono ma sa già cosa vuole.
Ultimamente questo accade anche con la corrispondenza a frase e, a volte, con quella esatta. Lo stesso Google spinge molto all’utilizzo della corrispondenza generica per poter ampliare il raggio d’azione e migliorare la tua campagna, ma spesso è bene non credergli (vedi l’esempio di cui sopra).
Vai quindi sotto la voce Parole chiave, clicca su Termini di ricerca, seleziona le keyword per le quali proprio non vuoi apparire e poi clicca su Aggiungi come parola chiave esclusa.
Se stai lavorando in un mercato molto ampio sarai costretto a fare questo lavoro praticamente ogni giorno.
Non stai usando le estensioni (o asset)
Le estensioni, soprattutto le sitelink, possono deviare l’utente dalla landing page utilizzata per vendere o acquisire contatti ma Google Ads tende a premiarne l’utilizzo. Inoltre occupano molto spazio nella SERP di Google durante la ricerca (vedi l’immagine di esempio). Se vuoi puntare tutto sulla landing ed hai paura che le estensioni ti portino via dei clic, puoi creare variazioni della landing stessa assicurandoti di creare pagine diverse. Magari puoi inserire in queste pagine delle specifiche più approfondite ed invitare l’utente a contattarti non dimenticando mai il contact form nella pagina.
Ma ci sono molte altre estensioni che puoi utilizzare e abbiamo già parlato delle sitelink:
- Estensioni Callout
- Snippet strutturati
- Estensioni immagine (non sempre disponibili ma utilissime per incrementare il CTR)
- Estensioni di chiamata (mostrano il tuo numero di telefono)
- Estensione con Lead Form (un pop up che si apre al clic sull’annuncio)
- Estensione di località (mostra dove sei)
- Estensioni di prezzo (utile per chi vende online)
- Estensioni di promozione (per offerte limitate)
La landing è fatta male
A prescindere dai problemi tecnici, Google Ads non converte perché la pagina di atterraggio è fatta male. Uno dei problemi più comuni che riscontriamo durante le nostre consulenze è l’atterraggio delle campagne in home page. Questa strategia può andar bene se la keyword e l’annuncio corrispondono a ciò che offri in home page e se questa pagina è verticale. Molto spesso poi non sono presenti form di contatto nella pagina.
Ricorda che più passaggi costringi a fare all’utente e più facile sarà perderlo, soprattutto se naviga da smartphone. Per realizzare una landing page hai bisogno di copywriter in grado di cogliere l’elemento chiave per convincere l’utente a cliccare. E servono web designer adeguati alla sfida: non puoi pubblicare una pagina statica qualsiasi e sperare che il potenziale cliente reagisca al tuo invito.
Non è questo il modo giusto di procedere. Dovresti creare dei test A/B per verificare qual è la pagina più performate, quindi hai bisogno di più versioni della stessa risorsa che si alternano in modo standardizzato sulle sponsorizzate fino a raggiungere un punto critico che ti consente di arrivare a una conclusione.
Questo è ciò che ti serve per capire i motivi per cui Google Ads non converte.