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Il marketing a basso costo: il Guerrilla Stickering. Le case histories (parte I)

Lo stickering è una delle tecniche di guerrilla marketing più creative e d’effetto, nonchè più dirette e visibili, adottato dalle aziende per creare brand awareness a basso costo. Consiste nell’attaccare adesivi di vario genere – ovviamente brandizzati – su qualsiasi cosa: dalle automobili ai muri, dai marciapiedi alle panchine e ai segnali stradali, molti possono essere gli oggetti su cui attuare lo stickering.

Oggi andiamo a vedere qualche esempio creativo di guerrilla stickering sulle automobili. Solitamente è utilizzato quando si deve raggiungere un target comunicazionale molto specifico, come gli automobilisti. Ma non è detto che sia sempre così.
Golf Digest, un mensile per golfisti pubblicato dall’americana Condé Nast – la stessa casa editrice di Vogue – aveva bisogno di incentivare la lettura della rivista, che tra le altre cose si propone come aiuto per migliorare la tecnica golfistica dei propri lettori. Grazie all’aiuto dell’agenzia pubblicitaria Ogilvy & Mather, ha agito durante uno dei più importanti tornei di golf del mondo, l’Omega Dubai Desert Classic 2011, attaccando sui vetri delle macchine parcheggiate centinaia di “mezze palline” con intorno finte crepe, a simulare la rottura del parabrezza dovuta a un colpo clamorosamente sbagliato. Il messaggio era chiaro: “Vuoi migliorare il tuo gioco? Leggi Golf Digest”. Risultato: aumento delle vendite del 200%.

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Ma la stragrande maggioranza delle volte il target dell’azione è il guidatore d’auto e il brand promotore fa parte del settore Automotive. Come nel caso di Nissan e della promozione del sistema di Park Assist sulla sua nuova Micra. Qual è la differenza tra avere un’auto con il Park Assist e averne una senza? E’ che se hai un’auto con il Park Assist non serve più un amico che da fuori ti aiuti a parcheggiare correttamente. E Nissan ha mostrato questa differenza direttamente sugli specchietti delle auto in sosta.

 

Non solo i brand Automotive utilizzano lo stickering. Anche le aziende che si occupano di riparazioni di automobili, ad esempio. Sprayglo® Auto Refinishing and Body Repair ha attaccato su centinaia di auto uno sticker che simulava la sverniciatura della carrozzeria. Ovvio spavento iniziale per i “malcapitati” che lo scoprivano sulla propria vettura, ma avvicinandosi e guardando bene, questi notavano che era semplicemente un advertising, con tanto di indirizzo, numero di telefono e QR Code per i possessori di smartphone.

 

Si specializza in Comunicazione d'Impresa alla Sapienza di Roma, con una tesi sulle Information and Communication Technologies nel CRM delle banche. E' appassionatissimo di Marketing non convenzionale, Social Media lover e fanatico di Hi-tech, tutti temi che tratta quotidianamente sul suo blog. Si cimenta anche nella fotografia e si dichiara follemente innamorato della sua città, Roma. Nel 2011 ha lavorato come Social Media Manager in FrozenFrogs, al momento è Community Manager in Dnsee.

7 Comments
  • Cosentino M
    13 Luglio 2011 at 16:12

    mi dispiace questa volta fare il “vecchio” ma, pur capendo bene il valore di questa tipologia di pubblicità in termini di ritorni, come persona dico che se questa tecnica si diffonde pesantemente ci ritroviamo una diffusione pubblicitaria (senza regole) che ci inonda la quotidianità.
    Matteo

    • Fabrizio Depaolantoni
      27 Luglio 2011 at 13:02

      E’ legittima la tua obiezione, ma se questo tipo di pubblicità creativa deve sostituire i “vecchi” volantini che a pacchi lasciano sui tergicristalli delle automobili (una pubblicità molto più invasiva e irritante, per come la vedo io), ben venga! non credi? 😉

  • Alessandra Villani
    26 Settembre 2011 at 18:09

    capisco che si parli di guerrilla e quindi molto probabilmente non ci sono delle regole scritte ma, dovendo organizzare un’attività di stickering in giro per la città, mi chiedevo se ci sono alcuni oggetti che non si possono ‘attaccare’, come ad esempio la parte alta di semafori o cartelli stradali mentre il palo sì.. è così o è tutto ‘selvaggio’?

  • Nicholas Modugno
    20 Gennaio 2012 at 18:15

    Salve at tutti, ho visto, per l’apertura di un centro commerciale delle palline promozionali applicate sui tergicristallo delle machhine.
    Ne sono rimasto positivamente colpito per l’originalita e per la curiosità che a differenza dell’odiosissimo volantino, consegnava.Volevo chiedervi a tal proposito a chi potrei rivolgermi volessi avvalermi di questo semplice, originale e simpaticissimo oggetto, grazie.

  • Vaan
    14 Marzo 2012 at 00:14

    Una stupidata la gente non compra senza ragionarci. E’ falso che la gente compra in percentuale se vede una cosa. A me se fa schifo un prodotto nemmeno lo prendo in considerazione. Questa non è assolutamente persuadere ma illudere. Finchè è fatta su mezzi o luoghi privati su consenso facciano quello che vogliono ma mai a casa mia!!

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