5 cose da fare per ottimizzare il tuo sito lato SEO
Vuoi ottimizzare il tuo sito lato SEO? Perfetto, ci sono tante azioni da mettere in campo. Alcune on-page – ovvero da attivare all’interno del sito web – e altre off-page. Ciò significa che i segnali arrivano dall’esterno. Uno dei fronti principali su questo aspetto riguarda la possibilità di fare link building.
Ciò avviene ottenendo menzioni virtuose da parte di siti web qualitativamente interessanti e correlati dal punto di vista dell’argomento affrontato. Detto in altre parole, devi ottenere tanti link di qualità da portali che affrontano il tuo stesso argomento. Ma questa è solo una parte del lavoro
Per ottimizzare il sito lato SEO devi andare oltre. Lo stesso vale per la famosa keyword research e relativo inserimento delle parole chiave nel tag title, nella meta description, nell’URL e nel testo. Questi sono principi di base già noti: ecco come si muove oggi l’ottimizzazione per i motori di ricerca.
Ragiona su una struttura virtuosa
Uno dei primi passi necessari per ottimizzare il sito lato SEO: impostare una struttura ad albero, quindi gerarchizzata, seguendo una logica in grado di mettere il più vicino possibile alla home page le pagine più importanti per il tuo business. Eliminando ciò che non serve, tagliando le risorse che non hanno valore.
Però devi anche esaltare ciò che invece conta per l’utente. Da questa riflessione nasce il menu di navigazione, quanto più semplice e ragionato possibile, la divisione in categorie per il blog e la struttura dei permalink. Che deve essere – nella maggior parte dei casi – priva di date e parametri che rendono questo micro-contenuto difficile da decifrare agli occhi degli utenti e dei motori di ricerca.
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Punta sull’UX e sui Core Web Vitals
Oggi è impossibile affrontare il tema dell’ottimizzare il sito lato SEO senza citare l’esperienza dell’internauta. Vale a dire come l’utente vive l’attività sul sito web e il grado di soddisfazione che ne deriva. Lo snodo è questo: non ha senso creare un sito perfetto dal punto di vista dell’ottimizzazione SEO on-page, magari anche con tanti link in ingresso, ma che rende impossibile la vita a chi naviga le pagine web.
Questo è uno dei capisaldi della SEO secondo Google, tanto che i Core Web vitals – elementi decisivi per definire la qualità dell’esperienza utente secondo Google – sono un fattore di ranking. Quindi è importante non solo avere un sito web veloce ma anche stabile e reattivo. Questo si ottiene in mille modi diversi
Ma sono centrali la scelta di un template ottimizzato, codice pulito, un sistema di cache e tanta semplicità di progettazione. A volte il design complesso e l’ottimizzazione SEO non vanno di pari passo.
Punta sempre di più sulle long tail
A volte ci lasciamo ubriacare dalle possibilità offerte da ampi volumi di ricerca. Invece una buona strategia SEO è in grado di ampliare i confini della propria attività di ottimizzazione dei fattori on-page.
Questo lavoro deve essere svolto, attraverso una keyword research, seguendo una prospettiva strategica. Che deve seguire una logica di termini long tail, ovvero quella delle parole chiave che rispondono a esigenze specifiche e particolari. Ad esempio, puoi usare un tool come Answer The Public.
Così puoi individuare le domande che le persone digitano sul motore di ricerca e dare delle risposte molto particolari, dedicate. In modo da intercettare anche eventuali query esposte attraverso voice search.
Attenzione a come cambia la serp
Uno dei modi migliori per ottimizzare il sito web lato SEO: adeguati all’evoluzione della pagina dei risultati. Oggi più che mai si moltiplicano le serp con zero click. Sai cosa significa questo? Molto semplice: ti posizioni, hai dei buoni risultati magari anche nei primi cinque snippet. Ma non ottieni traffico.
Questo avviene per diversi motivi e il grafico di Sparktoro – pubblicato grazie a una ricerca con Similarweb – mostra quanto siano diffuse le serp a zero click. Il primo? C’è un problema con lo snippet.
Non hai curato i meta tag e le persone non capiscono tu cosa stai proponendo. In questo caso può essere utile un’analisi della search console per individuare una discrepanza elevata tra impression e click.
Ovvero il click through rate che mette in relazione questi elementi: quante volte appare il tuo risultato e numero di click. Se la forbice è elevata vuol dire che le persone non cercano quello che tu proponi.
E il tuo posizionamento SEO è inutile. però ci sono anche altri problemi come la presenza di box specifici nella serp come quelli dedicati ai video, i featured snippet e i risultati local SEO. In tutti i casi puoi mettere in pratica delle strategie per evitare che queste feature di Google si trasformino in un problema per te.
Crea e aggiorna vecchi contenuti
Il lavoro del miglioramento SEO di un sito web passa dalla creazione di nuovi contenuti che fanno da esca per traffico, contatti e potenziali clienti posizionandosi possibilmente nella parte alta della serp.
Ma prosegue con l’ottimizzazione di ciò che è già stato fatto. Bisogna fare un continuo lavoro di update dei vecchi post lanciati sul blog perché le informazioni si deteriorano, i contenuti perdono di ranking perché superati da tutto ciò che è più fresco e attuale. Non sempre questo lavoro è necessario per ogni pubblicazione, di sicuro deve essere fatta un’attenta riflessione sul calendario editoriale.
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Vuoi ottimizzare il sito lato SEO?
La soluzione migliore è quella di rivolgerti a un professionista aggiornato che si occupa proprio di search engine optimization. Oggi è sempre più difficile improvvisare e ottenere buoni risultati in termini di posizionamento su Google se non si segue una specializzazione, dedicando ogni secondo della propria attività professionale alla specializzazione e all’aggiornamento.
Il mondo della search engine optimization cambia in continuazione, per questo aziende e liberi professionisti che vogliono maggiore visibilità su Google e un ranking superiore a quello dei competitor chiedono aiuto a un consulente SEO.