Perché molti utenti abbandonano Facebook ed altri restano [Survey]
Prima di ogni consulenza o strategia di social media marketing penso sempre alcune cose:
- chi sono gli utenti di Facebook
- cosa stanno facendo
- come prenderanno l’ascesa di un nuovo player sul loro feed?
- saranno stanchi delle troppe attività promozionali?
Siccome se si fa social media marketing su Facebook non si può prescindere dagli utenti, è bene farsi queste domande poiché, come ogni cosa di cui se ne fa un largo consumo prima o poi si arriva alla saturazione, soprattutto se la cosa in questione ha a che fare con i brand e le relazioni sociali.
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Il social network più utilizzato al mondo ha visto crescere esponenzialmente numero di iscritti e fatturato diventando un approdo mediale concomitante alla TV. Forse non esiste un vocabolo adatto per spiegare come Facebook si sia allo stesso tempo sostituito alla Tv (come strumento di informazione e tempo libero) e le abbia dato un nuovo slancio (come luogo in cui si commenta ciò che avviene nella scatola quadrata).
La ricerca presentata dal Pew Internet Research ha indagato le ragioni per cui molti americani sono su Facebook, hanno deciso di fare una pausa o vogliono abbandonare la nave per sopraggiunto disgusto.
Così i dati che emergono ci dicono che:
- Il 61% degli attuali utenti Facebook americani hanno confermato di aver preso un periodo di pausa dal social network di alcune settimane o più.
- il 20% degli adulti online che non usano Facebook hanno detto di averlo usato tempo addietro.
- l’8% degli adulti online che attualmente non usano Facebook lo userebbero in futuro.
Altre ragioni dell’abbandono nell’immagine sottostante.
Acune delle frasi estrapolate fanno comprendere meglio i perché dell’allontanamento: “Ero stanco dei commenti stupidi”…”Avevo amici pazzi. Non volevo essere contattato”…”Ho preso una pausa quando è diventato stucchevole”…”La gente scriveva status su ciò che mangiava a pranzo”…”Non mi piace essere monitorato”…”Ero molestato da qualcuno riemerso dal passato”…”Non mi piacciono le opzioni di privacy”…”Ho causato problemi nella mia relazione sentimentale”.
Il valore di Facebook per gli utenti ed il tempo che trascorrono sul sito
Anche in questo caso i segnali di decremento sono palesi:
- Il 59% degli utenti ha detto che Facebook è importante per loro così come lo era un anno fa. Ed il 53% degli utenti attuali ha detto che il tempo speso sul social network è lo stesso dello scorso anno.
- Il 28% degli utenti ha detto che il sito ha maggiore importanza per loro rispetto all’anno precedente
- Il 34% ha sostenuto che il tempo speso è diminuito rispetto all’anno precedente
- Il 12% ha detto che il sito ha acquisito maggiore importanza rispetto all’anno precedente
- Il 13% ha aumentato il tempo speso sul social network blu.
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Le donne sono coloro che più di tutti hanno aumentato il tempo speso su Facebook.
Il 42% della fetta di utenti che va da 18 a 29 anni ed il 34% di quella che va dai 30 ai 49 anni ha sostenuto che il tempo speso su Facebook in un giorno tipo è diminuito rispetto allo scorso anno.
Piani per un futuro utilizzo di Facebook
Gli utenti sostengono che il loro utilizzo futuro del social network sarà grossomodo simile ma 1 su 4 vorrebbe dimezzare il tempo che spende.
- Il 3% degli utenti ha in mente di spendere più tempo sul sito nel 2013
- Il 27% vorrebbe spendere meno tempo nel 2013
- Il 69% degli utenti afferma che spenderà lo stesso tempo anche quest’anno.
I giovani adulti sono i più scontenti. Il 38% che va dai 19 ai 29 anni vorrebbe spendere minor tempo su Facebook.
Pur non essendo il bacino degli intervistati dei più larghi, è opinione diffusa che Facebook rischi un calo che è anche fisiologico e dovuto all’emergere di nuovi social network e di stili di vita in continuo mutamento.
Ecco tutto lo studio:
https://www.pewinternet.org/~/media//Files/Reports/2013/PIP_Coming_and_going_on_facebook.pdf
Cosimo Errede
22 Marzo 2013 at 11:50Ciao, che voi sappiate esiste uno studio simile svolto in Italia ?
Jose Gragnaniello
22 Marzo 2013 at 17:06Ciao Cosimo, non ne abbiamo notizia, anche questo studio poi è relativamente piccolo. Detto questo, se avessimo ulteriori notizie ti aggiorniamo 🙂