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Cosa sappiamo della privacy di Clubhouse (e perché non dobbiamo fidarci troppo)

Cosa sappiamo della privacy di Clubhouse (e perché non dobbiamo fidarci troppo)

La privacy di Clubhouse, la nuova realtà social che permette di creare room in cui si discute su un argomento con messaggi vocali, deve essere al centro della nostra attenzione. Perché è facile lanciarsi in questa nuova avventura senza considerare i limiti imposti e le possibilità offerte da questa realtà.

Quello che sappiamo è che la riflessione sulla privacy dei social è sempre più importante. Diverse realtà, come Facebook ad esempio, hanno fallito. E hanno disatteso le speranze degli utenti che si sono fidati.

Perché hanno condiviso dati e informazioni riservate, e altre hanno deciso di correre ai ripari. Sia rispetto alle procedure di raccolta dati che di condivisioni. Ma anche su Clubhouse ci sono delle riflessioni da fare.

Come funziona la privacy di Clubhouse

Dobbiamo registrare una base di partenza interessante: Clubhouse si presenta come una piattaforma social con una privacy abbastanza solida e rispettosa. Almeno sulla carta. Stiamo parlando di un’app pensata solo per contenuti audio che consente agli utenti di creare delle stanze ed entrare in quest’ultime con microfono spento, solo per ascoltare. Puoi scegliere se chiedere o meno la parola con alzata di mano.

Aspetto importante: per ora solo chi ha più di 18 anni può entrare in questo mondo e non sono ammessi profili anonimi: devi verificare la tua identità, ed è un buon punto di partenza. In più c’è l’aspetto più importante: quello delle registrazioni audio. Che fine fanno i contenuti lasciati nelle varie room?

“Solely for the purpose of supporting incident investigations, we temporarily record the audio in a room while the room is live. If a user reports a Trust and Safety violation while the room is active, we retain the audio for the purposes of investigating the incident, and then delete it when the investigation is complete. If no incident is reported in a room, we delete the temporary audio recording when the room ends”.

Privacy di Clubhouse.

Secondo la pagina ufficiale dedicata alla privacy di Clubhouse, per supportare indagini su incidenti avvenuti nelle room, si registra temporaneamente mentre la stanza è in diretta. Se un utente segnala una violazione mentre la room è attiva, Clubhouse usa l’audio per analizzare l’accaduto e poi lo cancella.

Se non viene segnalato alcun incidente in una stanza, ogni file viene eliminato al termine della diretta. Quindi, in buona sintesi, tutto quello che viene detto in una room cade nell’oblio una volta terminata.

Ma la privacy su Clubhouse è sicura?

Secondo le ultime ricerche della Stanford.edu ci possono essere dei dubbi. Infatti sono stati sollevati dei dubbi sul trattamento dei dati, in particolar modo rispetto alle informazioni gestite da Agora.

Vale a dire il fornitore di software – con sede a Shanghai – che si occupa dell’infrastruttura di Clubhouse e ha accesso ai metadati dell’app. Tutto viene archiviato in server situati in USA ma c’è un problema:

Because Agora is based jointly in the U.S. and China, it is subject to People’s Republic of China (PRC) cybersecurity law. In a filing to the U.S. Securities and Exchange Commission, the company acknowledged that it would be required to “provide assistance and support in accordance with PRC law“.

Stanford University.

Agora ha sede negli Stati Uniti e in Cina ma è soggetta alla legge sulla sicurezza della Repubblica Popolare Cinese. La società ha riconosciuto che sarebbe tenuta a fornire assistenza e supporto in conformità con la legge cinese, inclusa la protezione della sicurezza nazionale e le indagini penali.

In sintesi: il governo cinese stabilisce che un messaggio audio mette a repentaglio la sicurezza nazionale? Agora sarebbe legalmente tenuta ad assistere il governo nel localizzarlo e non cancellarlo.

Cosa vuole fare Clubhouse per risolvere?

Oltre a crescere, Clubhouse vuole correre ai ripari per non far mancare la fiducia degli utenti. Gli sviluppatori dell’app, come sottolinea The Verge, prevedono di aggiungere un ulteriore passaggio di crittografia per impedire la trasmissione di informazioni. Questo dopo che i ricercatori di Stanford hanno trovato le vulnerabilità nella sua infrastruttura. Agora non commenta la relazione con Clubhouse.

privacy di clubhouse

Ma sottolinea che usa i dati solo per scopi tecnici e che bon dovrebbero esserci problemi con la Cina fin quando i dati sono archiviati sui serve USA (come confermato dalla privacy policy di Clubhouse. Ma basta tutto ciò? Clubhouse evidenzia un punto importante: l’azienda non vende i dati personali.

Ma in determinate circostanze potrebbe condividerli, senza avviso all’utente, con alcuni soggetti. Come, ad esempio, affiliati, fornitori di servizi e un generico altri utenti. Tutto è spiegato, ovviamente, nella sezione specifica dell’app (per verifiche e maggiori informazioni consulta notion.so/Privacy-Policy).

Da leggere: come creare una room in Clubhouse

La tua guerra delle app e della privacy

A volte la sensazione è quella di trovarsi ancora di fronti a un’aperta Guerra Fredda tra potenze mondiali, tra due blocchi che si sfidano su ogni fronte. Un tempo c’era quella sportiva, poi culturale. Oggi il campo di battaglia è quello delle app e dalla privacy. Ci sono potenze che operano in questo scenario?

Difficile dare una risposta chiara. L’unica cosa che possiamo fare, nel nostro piccolo, è usare i social con coscienza. Condividendo il giusto, lasciando i nostri dati sapendo che saranno usati in qualche modo. Ma evitando di ignorare i rischi che possono sorgere anche rispetto alla privacy di Clubhouse. Sei d’accordo?

Ciao, sono un webwriter e un blogger freelance. Mi occupo di Social Media Marketing e di scrittura online, pubblico ogni giorno opinioni e consigli per aziende che vogliono migliorare la propria attività online.

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