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Strategie politiche su YouTube ed altri social network

Strategie politiche su YouTube ed altri social network

 

Traggo spunto da questo post dove ho lasciato un commento per fare una verifica e offrire le mie modeste considerazioni sull’uso che la politica italiana sta facendo di Youtube, Facebook e dei social network in generale.

Noi italiani, come le “comari di un paesino”, non brilliamo certo di iniziativa in molti campi e questo è uno dei tanti.

Infatti quello che si sta seguendo in questi ultimi mesi è il modello Obama. Il neo-presidente degli Stati Uniti ha creato un gruppo di esperti web-marketing, seo, e strateghi dei social media che, sull’onda di novità portata dalle sue parole, hanno lavorato in maniera egregia.

Ho messo in grassetto quelle parole perché uno dei fattori scatenanti del suo successo sul web è stata la crisi che ha colpito gli Stati Uniti. La crisi crea opportunità e l’opportunità è stata colta al volo da Obama e dai suoi spindoctors capaci di organizzare una strategia di comunicazione che, anche grazie alla bravura interpretativa del neo-presidente, più che al popolo, sembrava rivolgersi alle persone, una ad una.

Avendo fatto intendere che il miglioramento passava anche e soprattutto dalle persone Obama ha facilitato le strategie di web marketing perché, in qualche modo, ha spianato la strada ai suoi collaboratori.

Una collaborazione che non si è fermata con la sua vittoria. Infatti tutti coloro che hanno partecipato al successo, il giorno della proclamazione, hanno ricevuto un’email personalizzata nella quale i collaboratori spiegavano che non sarebbe finita lì e che il lavoro continuava.

Il pistolotto fatto appena sopra spero sia stato abbastanza esplicativo. Serviva ad introdurre le strategie che i politici nostrani stanno attuando riguardo al social media marketing, a lasciare intendere che esiste un profondo intreccio tra le attività offline e online e a sottolineare quanto sia fondamentale il word of mouth, il tanto declamato passaparola.

Adiamo a vedere in che modo il canale youtube della Gelmini ha comunicato le seconde prove d’esame per la maturità.

La notizia ha destato scalpore per la novità (chissà cosa avranno pensato al Tg1) e ha generato un bel movimento (nel momento in cui scrivo, 24/1/2009, ore 13:43, il video ha 1061 commenti e 93682 visualizzazioni e ci sono 2693 iscritti al canale).

Il video finisce con le fatidiche parole “mi piacerebbe conoscere la vostra opinione“. Un buon inizio, si, ma c’è altro. La ministra dovrebbe dedicare qualche minuto a rispondere ai commenti (soprattutto quelli meno benevoli, non pochi) e rinviare magari la discussione su un blog o su un differente social network (utilizzare Twitter per dare risposte brevi e personalizzate potrebbe rappresentare un’ottimo viatico ad esempio).

Magari (magari!) preferire e commentare video che non siano i suoi e mettere in atto o prendere come spunto le critiche per migliorare qualcosa che non va nelle scuole. Ma forse è chiedere la luna :P.

La strada verso un utilizzo ottimo e ottimizzato dei social network da parte dei politici è ancora lunga e tortuosa. Spesso l’ansia di apparire e di essere alla stregua dei colleghi d’oltreoceano genera risultati non proprio brillanti, e non parliamo solo dell’ uso dei vari strumenti di comunicazione online.

Vi invito a visitare il canale della Gelmini e ad individuare punti di forza e debolezze di quest’ultimo per confrontarvi con la nostra opinione.

L’analisi continuerà con Facebook tra qualche giorno.

Vai al post che racconta come Facebook viene usato da Fassino e Brunetta.

Nel 2009 crea Socialmediamarketing.it. Web marketing manager, con passione per SEO, Social e Google Ads. Formatore aziendale. Laureato in comunicazione nel 2006 con tesi sullo User generated advertising.

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