
TikTok Ads vs Instagram Ads: Dove investire il tuo budget adv nel 2025?
A meno che tu non lavori in una tech company con budget illimitato, ogni euro speso in advertising conta. Ecco perché scegliere tra TikTok Ads e Instagram Ads non è solo una questione di preferenza personale: è una decisione strategica che può determinare il ROI delle tue campagne.
In Italia e a Roma, città dove operiamo con la nostra social media agency, ne vediamo di cotte e di crude ogni volta che facciamo una consulenza social. Chi può spendere non sa spendere, chi non può spendere fa i salti mortali per ottenere qualche risultato. Quella che manca è una strategia a lungo termine che prescinde dai social, ma oggi vogliamo ottenere risultati in fretta e noi dobbiamo adeguarci alla richiesta dei clienti (purtroppo).
La domanda è lecita: dove conviene davvero investire?
La risposta, come spesso accade nel marketing, è: dipende. Qui analizziamo due social network ma alla base ci sono il tuo prodotto e il tuo brand, che non possono essere esposti in campagne di generazione lead e contatti o vendite senza una base pregressa, un sito conosciuto, delle recensioni valide, una brand identity su cui si è speso del tempo.
Ma va bene così, parliamo di TikTok e Instagram 🙂
Se analizziamo dati, funzionalità, costi e opportunità, si possono tirare fuori considerazioni molto pratiche.
In questo articolo analizziamo:
- Interfaccia e usabilità
- Pubblico e target
- Formati pubblicitari
- Lead generation
- Integrazione tech (CRM, Pixel)
- Costi reali
- Vantaggi e limiti
- Casi d’uso concreti
- Tendenze 2025
- Conclusioni strategiche
1. Interfaccia e facilità d’uso: TikTok sorprende
Sia TikTok Ads Manager che Meta Ads Manager (Instagram/Facebook) offrono esperienze abbastanza intuitive, soprattutto per chi ha già familiarità con la pubblicità digitale. Ci sono differenze strutturali importanti che possono influenzare significativamente l’esperienza dell’utente, soprattutto nei primi approcci alla gestione delle campagne.
TikTok
L’interfaccia di TikTok Ads Manager si distingue per la sua essenzialità e immediatezza. È pensata per essere accessibile anche ai principianti del digital advertising, con un design minimalista che non sovraccarica l’utente di informazioni. Il processo di creazione di una campagna è lineare e guidato: ogni passaggio viene spiegato con chiarezza, con suggerimenti contestuali che aiutano a capire cosa fare e perché. Questo approccio step-by-step è particolarmente utile per i piccoli imprenditori, i creator o chi non ha alle spalle un team marketing strutturato.
Un altro punto di forza è l’integrazione con strumenti interni di creazione video: TikTok mette a disposizione tool intuitivi per il montaggio rapido, l’aggiunta di testi, filtri, musica di tendenza e transizioni. Questo consente di produrre annunci visivamente accattivanti direttamente all’interno della piattaforma, senza la necessità di software esterni o competenze avanzate di editing. La piattaforma spinge verso un approccio “mobile-first”, coerente con il comportamento del suo pubblico, rendendo l’intera esperienza più fluida e naturale.
Instagram (Meta)
Meta Ads Manager, d’altro canto, si rivolge a un pubblico più esperto. L’interfaccia è ricca di funzionalità, ma proprio questa abbondanza può rappresentare un ostacolo per i meno esperti. Gli utenti devono orientarsi tra decine di opzioni legate a segmentazione avanzata, obiettivi personalizzati, tracciamento degli eventi, A/B test, regole automatizzate e metriche di performance dettagliate. Per chi lavora in un’agenzia o ha una formazione solida in digital marketing, questo rappresenta un vantaggio. Per chi cerca semplicità e velocità, il sistema può risultare dispersivo.
Meta aggiorna costantemente le proprie interfacce e le sue funzionalità pubblicitarie, cercando di rimanere all’avanguardia, ma questo significa anche dover dedicare tempo all’apprendimento continuo. Ciò può causare frustrazione, soprattutto se si accede sporadicamente alla piattaforma o se si ha un obiettivo chiaro ma poco tempo a disposizione.
Vincitore: TikTok, per onboarding semplice e UX intuitiva
Nel confronto tra le due piattaforme, TikTok si aggiudica il punto in termini di interfaccia e facilità d’uso. Il suo approccio guidato, la pulizia dell’interfaccia e l’attenzione all’utente meno esperto lo rendono più accessibile, senza sacrificare del tutto le funzionalità avanzate. È la scelta ideale per chi vuole iniziare a fare pubblicità online senza dover superare una ripida curva di apprendimento.
2. Pubblico: chi trovi su TikTok e Instagram?
TikTok
Con oltre 1 miliardo di utenti attivi mensili, TikTok ha superato lo status di fenomeno passeggero per affermarsi come una delle piattaforme più influenti del panorama digitale. I numeri lo confermano:
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Il 73% degli utenti dichiara di sentire un legame autentico con i brand presenti sulla piattaforma.
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È l’app numero uno per spesa da mobile, superando colossi come YouTube e Instagram.
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Gli utenti sono due volte più propensi a raccomandare un prodotto rispetto ad altre piattaforme social.
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L’engagement è altissimo: il tempo medio giornaliero per utente supera i 50 minuti.
Il pubblico di TikTok non è più limitato alla Gen Z. La fascia d’età tra i 30 e i 44 anni sta crescendo rapidamente, rendendo la piattaforma sempre più trasversale. Si sta affermando come un ecosistema di micro-comunità, in cui ogni nicchia trova spazio e visibilità: dal fitness alla finanza personale, dalla cucina alla moda sostenibile. Questo rende TikTok un’opportunità unica per i brand che sanno parlare con autenticità e adattarsi al linguaggio nativo della piattaforma.
Instagram continua a essere uno dei social network più solidi e rilevanti a livello globale. Con oltre 2 miliardi di utenti attivi, la piattaforma offre una vasta gamma di formati e una base utenti più matura e fidelizzata. Tuttavia, alcune dinamiche stanno cambiando:
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L’engagement sui contenuti statici, come i post nel feed, è in progressivo calo.
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Le Stories e i Reels mantengono buone performance, ma il livello di competizione è elevato.
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La saturazione dei contenuti è evidente: i brand sono tanti, spesso troppi, e spiccare nel rumore di fondo richiede strategie creative sempre più sofisticate.
Instagram resta una piattaforma fondamentale per il branding e la narrazione visiva, ma richiede maggiore coerenza e continuità nei contenuti per mantenere alta l’attenzione degli utenti.
Quindi?
TikTok offre margini di crescita e sperimentazione ancora ampi, con un linguaggio più diretto e spontaneo che premia l’originalità. Instagram, invece, garantisce maggiore stabilità e una struttura più consolidata, ideale per costruire una presenza riconoscibile nel tempo. La scelta tra le due piattaforme – o il loro uso integrato – dipende dagli obiettivi, dal pubblico di riferimento e dalla capacità di adattarsi ai diversi codici comunicativi.
3. Formati pubblicitari a confronto
TikTok
TikTok offre un ecosistema pubblicitario costruito attorno all’intrattenimento immersivo e alla partecipazione attiva degli utenti. I formati disponibili sono:
- In-feed ads: video pubblicitari nativi che appaiono nel feed “Per Te”, perfettamente integrati con i contenuti organici e progettati per stimolare l’interazione.
- Spark ads: permettono ai brand di promuovere contenuti organici esistenti, mantenendo le metriche originali (like, commenti, condivisioni), con un approccio più autentico e meno intrusivo.
- TopView: formato premium che garantisce visibilità massima, posizionandosi in apertura dell’app con un video a schermo intero dopo pochi secondi di utilizzo.
- Brand Takeover: annuncio esclusivo a schermo intero che appare immediatamente all’apertura dell’app, riservato a un solo brand al giorno.
- Branded Effects: effetti, filtri e adesivi personalizzati che gli utenti possono utilizzare nei propri video, aumentando la visibilità del marchio in modo creativo e virale.
- Hashtag Challenge: campagne che invitano gli utenti a partecipare a una sfida sponsorizzata, generando contenuti UGC (User Generated Content) e amplificando l’engagement.
Instagram
Instagram si distingue per un’impostazione più visiva e orientata al design, con una gamma di formati pubblicitari focalizzati sull’estetica e sulla scoperta di prodotto:
- Foto / Video / Carousel: i classici del feed, ideali per raccontare storie visive o mostrare più prodotti in sequenza.
- Stories ads: contenuti a schermo intero visualizzabili tra le storie degli utenti, perfetti per messaggi rapidi e call-to-action efficaci.
- Reels ads: video brevi che si integrano tra i Reels, molto simili agli in-feed TikTok, ma con uno stile più curato e aspirazionale.
- Shopping ads: pensati per facilitare l’acquisto diretto in-app, sono strumenti chiave per l’e-commerce.
- Collection ads: combinano immagini o video con una selezione di prodotti acquistabili, offrendo un’esperienza immersiva e orientata alla conversione.
- Esplora ads: inserzioni che compaiono nella sezione “Esplora”, dove gli utenti cercano nuovi contenuti e account da seguire.
Differenza chiave
La pubblicità su TikTok punta tutto sull’impatto, l’autenticità e l’intrattenimento: contenuti dinamici, spesso generati dagli utenti stessi, e un tono più informale. Instagram, invece, mantiene un approccio più curato e orientato al prodotto, con formati pensati per valorizzare l’estetica visiva e facilitare l’esperienza di shopping. In sintesi, TikTok vende coinvolgimento, Instagram vende immagine.
4. Lead generation: TikTok fa sul serio
TikTok ha creato un ecosistema semplice e potente per raccogliere contatti. Gli Instant Forms sono lo strumento perfetto per generare lead direttamente in-app:
- Campi precompilati
- Nessun redirect esterno
- Personalizzazione completa
- Visualizzazione mobile-friendly
- Possibilità di aggiungere una Thank You Page con CTA
Esempi d’uso
- Retail: giveaway, sconti, pre-lanci
- Auto: test drive, info leasing
- Beauty: consulenze gratuite, eventi
- Servizi: whitepaper, audit, survey
- Educazione: open day, brochure
Instagram consente qualcosa di simile tramite le Lead Ads, ma l’esperienza utente è meno fluida.
Vincitore: TikTok, per friction minima e conversioni rapide.
5. Integrazione tecnica: entrambi funzionano, TikTok è più snello
TikTok, dal punto di vista tecnico, si è posizionato come una piattaforma “plug and play”, particolarmente accessibile anche per chi non ha competenze avanzate in ambito IT. L’integrazione con i sistemi di Customer Relationship Management (CRM) avviene in modo fluido, soprattutto grazie a connettori come Zapier, Make (ex Integromat) o strumenti no-code, che permettono di automatizzare flussi senza dover scrivere una riga di codice. Questo lo rende ideale per PMI, freelance e professionisti del marketing che vogliono testare rapidamente campagne pubblicitarie senza dover coinvolgere un intero reparto tecnico.
Il TikTok Pixel, inoltre, è facile da implementare: bastano poche righe di codice da inserire nel sito web per iniziare a tracciare eventi come visualizzazioni di pagina, click su determinati pulsanti o completamento di moduli. Una volta attivo, consente di raccogliere dati comportamentali utili per ottimizzare le campagne pubblicitarie e costruire pubblici personalizzati in modo intuitivo. A questo si aggiungono dashboard di analytics in tempo reale, che offrono una visione immediata delle performance, senza bisogno di elaborazioni complesse.
Dall’altra parte, Meta (Facebook e Instagram) offre una suite tecnica molto più completa, ma anche più articolata. Il Meta Pixel, la Conversion API, e l’Events Manager sono strumenti estremamente potenti, pensati per chi desidera un controllo granulare sui dati, sulle conversioni e sull’interazione degli utenti con il proprio ecosistema digitale. Tuttavia, per essere sfruttati al massimo richiedono una configurazione più sofisticata, spesso con il supporto di sviluppatori o di un team tecnico interno. Ad esempio, la Conversion API necessita di una connessione server-to-server per funzionare in modo ottimale, il che implica l’uso di backend strutturati o di strumenti di terze parti per facilitare l’integrazione.
Nota bene: Chi dispone di un reparto IT o di risorse tecniche può ottenere moltissimo dalla struttura avanzata di Meta, costruendo funnel personalizzati e tracciamenti dettagliati che consentono un’ottimizzazione progressiva e raffinata delle campagne. Ma per chi ha bisogno di partire subito, senza troppi passaggi o barriere tecniche, TikTok rappresenta una soluzione decisamente più immediata.
Conclusione: in termini di rapidità di implementazione e semplicità d’uso, TikTok vince nettamente, risultando più agile per piccoli team o solopreneur. Ma se l’obiettivo è costruire un ecosistema pubblicitario avanzato, basato su un tracciamento dettagliato e su strategie multi-step, Meta resta imbattibile per profondità e personalizzazione.
6. Costi pubblicitari a confronto
Né TikTok né Instagram pubblicano tariffe ufficiali. Ma in base all’esperienza sul campo, ecco i range:
TikTok
- CPM: €0,50 – €2,00
- CPC: €0,10 – €1,00
- TopView: 20.000 – 50.000€/giorno
Instagram (Meta)
- CPM: €1,50 – €5,00
- CPC: €0,40 – €1,50
TikTok è più economico per impressione. Ma attenzione: più impressioni non significano più vendite. La creatività è determinante.
Conclusione: TikTok per awareness a basso costo, Instagram per conversioni più stabili.
7. Vantaggi e limiti delle due piattaforme
TikTok
Pro:
- Alto engagement
- Formati innovativi
- Lead generation efficace
- Bassi costi iniziali
Contro:
- Richiede contenuti video costanti
- Poco spazio per annunci tradizionali
- Meno efficace per funnel lunghi
Pro:
- Ecosistema maturo
- Varietà di formati
- Buona integrazione e-commerce
- Funziona bene nel remarketing
Contro:
- Engagement in calo
- CPM più alto
- Saturazione del feed
8. Casi d’uso pratici
Ogni settore può sfruttare in modo strategico le peculiarità di TikTok e Instagram, combinandoli per ottenere risultati sinergici. Ecco come:
Startup B2C
Per le startup orientate al consumatore finale, TikTok rappresenta uno strumento potente per costruire attenzione e notorietà. Attraverso contenuti brevi, creativi e ad alto potenziale virale, le startup possono raggiungere rapidamente un pubblico giovane e recettivo, creando curiosità attorno al proprio brand. Ad esempio, video con format “before and after”, “how it works” o testimonianze spontanee possono aumentare la brand awareness. Instagram entra poi in gioco per il retargeting, grazie alla sua suite pubblicitaria avanzata: chi ha interagito con i contenuti su TikTok può essere raggiunto tramite Instagram Ads per essere condotto lungo il funnel, fino alla conversione. Le storie e i caroselli, ad esempio, sono ottimi per approfondire le informazioni sul prodotto o promuovere offerte.
Brand di moda
Nel settore fashion, TikTok è ideale per lanciare challenge virali o format legati allo styling, sfruttando creator e trend musicali per aumentare la visibilità. Contenuti come “Get ready with me” o “Outfit of the day” stimolano la condivisione e favoriscono l’identificazione con il brand. Una campagna efficace può aumentare l’engagement e trasformare i follower in ambasciatori spontanei. Instagram, invece, si presta perfettamente alla fase di conversione: grazie alle funzionalità di shop integrato, i tag sui prodotti nei post o nelle storie permettono un’esperienza d’acquisto diretta, veloce e coerente con l’estetica del marchio.
Formazione online
Per chi vende corsi, masterclass o coaching, TikTok funziona come una leva di lead generation, grazie a contenuti che stimolano curiosità e senso di urgenza. Brevi video in cui si spiegano concetti complessi in modo semplice, si mostrano “errori comuni” o si condividono micro-pillole formative possono attrarre persone interessate a crescere. Il tono informale e autentico funziona particolarmente bene. Instagram, in questo contesto, è uno strumento perfetto per il nurturing: con caroselli, mini-guide, testimonianze di ex studenti e newsletter collegate, si può costruire fiducia, autorevolezza e accompagnare l’utente verso l’acquisto del corso.
Food & beverage
Per i brand legati all’alimentazione, TikTok è una miniera d’oro per contenuti UGC (User Generated Content): video di ricette, degustazioni, “assaggi alla cieca” o reazioni spontanee coinvolgono gli utenti e li spingono a replicare. Un buon posizionamento su TikTok può anche portare a trend virali legati a un prodotto specifico. Instagram diventa il canale per promuovere i prodotti in modo strutturato, grazie ad annunci sponsorizzati con targeting geografico o demografico e l’uso dei tag shopping che facilitano l’acquisto diretto. Inoltre, la cura dell’estetica su Instagram è perfetta per trasmettere l’identità visiva e i valori del brand.
9.Tendenze 2025: dove sta andando il mercato?
Il 2025 sarà l’anno della maturazione definitiva dei social come piattaforme di vendita e branding a tutti gli effetti. TikTok, già protagonista negli ultimi anni, continuerà la sua scalata grazie a un’audience sempre più trasversale e all’evoluzione dei suoi strumenti pubblicitari, che diventeranno più sofisticati, mirati e integrati con l’e-commerce. Le aziende dovranno imparare a parlare il linguaggio nativo della piattaforma per ottenere visibilità reale.
Instagram, dal canto suo, spingerà sull’acceleratore dell’intelligenza artificiale: suggerimenti di contenuti personalizzati, editing automatico dei Reels, integrazione con chatbot per il customer care e nuove opzioni di shopping immersivo renderanno l’esperienza sempre più automatizzata, ma al tempo stesso più su misura per l’utente.
La creatività verticale, pensata per occupare tutto lo schermo degli smartphone, diventerà lo standard. Non solo per i social, ma anche per adv e storytelling aziendale. Formati come Stories, Reels e Shorts domineranno la scena e chi non si adatterà resterà indietro.
Infine, i contenuti autentici, spontanei e imperfetti continueranno a prevalere su quelli troppo patinati. Il pubblico vuole connessione, non perfezione: creators e brand dovranno mostrare il dietro le quinte, raccontare storie vere, valorizzare la trasparenza. In un panorama saturo di informazioni, sarà l’umanità a fare la differenza.
10. Allora? TikTok o Instagram?
La risposta più intelligente è: entrambi, ma in modo strategico.
- TikTok per awareness, leads, brand virale
- Instagram per conversioni, retargeting, funnel avanzati
Chi riesce a costruire una comunicazione fluida e integrata tra le due piattaforme avrà il vantaggio competitivo più solido.
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