Come aumentare (sul serio) le visite dei tuoi articoli
Questo è il presupposto: scrivere per le persone. Quando lavori con i contenuti hai bisogno di procedere in questa direzione. Così puoi ottenere buoni risultati. Se pensi solo aumentare le visite del blog e ad aumentare i grafici di Google Analytics rischi il fallimento, gli obiettivi sono altri se vuoi promuovere il tuo lavoro.
Conversioni, guadagni, iscritti alla newsletter, acquisti: dalla lead generation alle vendite dirette, questo è il nucleo che fa la differenza. Ma non sempre, o meglio: alla base ci sono dei micro-obiettivi che possono trasformare la tua attività di blogging.Uno di questi è fin troppo chiaro, e risponde all’aumento dei click sul sito.
Detto in altre parole, devi migliorare le visite del blog. E lo devi fare in modo intelligente, non solo puntando sulla quantità. Anche la qualità dei click è importante, perché sono le persone che fanno il successo di un progetto editoriale e di un blog aziendale. Non i grafici dei vari SEO tool che ogni tanto mostri su Facebook.
Chiariamoci, non c’è nulla di male. Anche io lo faccio. Ma alla base c’è sostanza? Hai lavorato sul target per aumentare le visite del blog con la giusta prospettiva? Ecco i miei consigli per puntare su una buona attività di content marketing, SEO e social media marketing. Il tutto al servizio di un blog virtuoso.
Per approfondire: 6 titoli per aumentare le visite del blog
Usa la SEO per soddisfare il pubblico
SEO copywriting: esiste o non esiste? La diatriba è sempre aperta, ma io ho un’idea chiara: ci sono delle tecniche per fare in modo che la scrittura sul web diventi una soluzione per aumentare i click del blog.
Di base le regole dell’ottimizzazione sono chiare: tag title decisivo, meta description per invogliare le persone a cliccare, URL SEO friendly, buona divisione in header e attenzione ai campi dell’immagine. Basta questo?
L’ottimizzazione SEO parte dalla ricerca: se non sai cosa vogliono le persone puoi lavorare come credi, i risultati saranno sempre pessimi. Se vuoi farti trovare nel modo giusto e posizionarti nelle pagine di Google devi lavorare sulla keyword research. Valuta la parola chiave più importante (c’è interesse? Volumi di ricerca? CPC? Discussioni nelle community?) e scopri cosa cercano le persone intorno a un topic. Io uso questi tool:
- Answer the public
- Ubersuggest
- Hypersuggest
- Google Trends
- Keyword Planner
Poi ci sono soluzioni professionali come Semrush, Majestic e Seozoom che permettono di individuare dati precisi. In ogni caso il passaggio è questo: inutile ottimizzare una pagina web in ottica SEO se non sai cosa conviene a te. Usa i tool indicati per scoprire gli intenti di ricerca, non ti fissare sulla semplice parola chiave.
Aggiorna quello che hai scritto
Per aumentare le visite devi pubblicare ogni giorno contenuti nuovi? Non proprio, o almeno non è solo questo il lavoro da svolgere. Anche perché non è facile pubblicare un articolo di qualità al giorno. La soluzione migliore? Ottimizza gli articoli vecchi, metti a disposizione dei contenuti obsoleti le tue competenze attuali e porta traffico social su ciò che hai scritto in precedenza: non tutti conoscono quello che hai già scritto, devi pubblicizzarti.
Condividi sui social con strategia
È questo il punto che manca nella maggior parte dei casi: la strategia. Tutto si riduce a un semplice copiare e incollare il link sulle piattaforme social? Puoi fare molto di più, e sfruttare strumenti per migliorare le condivisioni sui social. Qualche idea? Inizia con la programmazione di più aggiornamenti.
Sì, ti sto dicendo che puoi condividere il link del tuo articolo più volte. La regola che ti vincola a uno share è vecchia, valida solo se non hai l’originalità di organizzare un calendario editoriale capace di intrecciare le ripubblicazioni con altri contenuti, in modo da rendere tutto più naturale e fluido possibile.
Questo passaggio diventa ancora più semplice nel momento in cui lavori sulle preview. WordPress SEO by Yoast consente di cambiare il titolo e l’immagine di preview su Facebook e Twitter: puoi usare altri contenuti visual su queste piattaforme per accogliere il lettore e invogliarlo a cliccare sullo stesso post pubblicato anche più volte nell’arco di 24 ore. Questo vale soprattutto se hai qualcosa di nuovo da mostrare.
Questo accade quando nasce una buona conversazione nei commenti: puoi usare il permalink del commento per condividere il post su Twitter o Facebook anticipando il pensiero del lettore nella didascalia e suggerire al pubblico di partecipare allo scambio. In questo modo puoi aumentare le visite del blog e fidelizzare l’audience.
Non dimenticare le sponsorizzazioni Facebook
Mai dimenticare il punto essenziale di questa guida: la sponsorizzazione di un post su Facebook. Ci sono grandi risultati in arrivo per chi sa investire anche sulla promozione di contenuti non commerciali, ma informativi come un post del blog. A volte basta anche un budget minimo per integrare la visibilità organica. Che, diciamolo, è sempre più debole nei confronti di chi non riesce a mettere in evidenza i propri contenuti.
Crea raccolte di contenuti utili
Hai pubblicato una serie di articoli dedicati a un tema specifico? Puoi sfruttare il concetto di content curation per migliorare le visite e portare il lettore che non conosce questi aggiornamenti verso contenuti utili. Che magari hai pubblicato in passato e che, quindi, non sono noti. In che modo puoi sfruttare questa tecnica?
- Creare pagine specifiche – Se il tema ha un buon volume di ricerca e un interesse notevole da parte del pubblico puoi creare una pagina fissa che diventi risorsa nella quale raccogliere tutti i post che hai pubblicato su un tema. Il lavoro è agevolato dalla possibilità di embeddare i post copiando e incollando il link sull’editor.
- Condividi raccolte di link sui social – Un passo semplice e immediato per incrementare le visite del tuo blog: individui una serie di articoli che hanno un topic simile, accorci i link con Bitly o TinyURL, e crei un post su Facebook o Twitter con liste puntate di headline e link. Niente di più, semplifica la vita ai follower.
- Usa i gruppi pubblici di Telegram – Lo sai che questa chat ha la possibilità di creare dei gruppi di pubblico dominio tematizzati? Usa questa funzione per condividere con la tua cerchia di contatti notizie utili, e magari per lanciare le raccolte di link dedicati a un unico argomento.
- Ottimizzi le tassonomie del blog – Un metodo avanzato per trasformare le tassonomie in qualcosa di utile: ottimizza tag e categorie in ottica SEO, aggiungi del testo introduttivo e – soprattutto – inserisci solo ciò che è allineato con il tema della tassonomia. In questo modo crei una pagina capace di raccogliere post utili a chi cerca determinati contenuti.
Ultimo consiglio: crea una newsletter con gli articoli che vuoi promuovere. Puoi inserire le ultime pubblicazioni se hai un ritmo alto o delle raccolte se hai un buon archivio da riproporre. In ogni caso suggerisco di sfruttare bene l’invio di questi messaggi via email e usare al massimo la forza dei tuoi contatti: l’email diretta è decisiva.
Per approfondire: quando un blog funziona veramente
Tu come aumenti le visite dei contenuti?
Qui trovi una serie di consigli per migliorare un aspetto decisivo della tua attività di blogger. Lo ripeto, non devi essere ossessionato dai numeri: aumentare click senza una schematizzazione, senza un piano preciso, è inutile. La quantità dei click è importante, la qualità ancora di più. Sei d’accordo? Lascia la tua opinione nei commenti, affrontiamo insieme questo tema così importante per il tuo blog e per quello aziendale.
Antonio Musarra
31 Ottobre 2017 at 17:28Ciao Riccardo.
Questo articolo mi sembra di averlo già letto sul tuo blog.
Il titolo di questo post scritto in PascalCase non è il massimo e a mio avviso le parentesi spezzano la lettura e infastidiscono.
My Social Web
7 Novembre 2017 at 11:16Ciao Antonio,
Sicuramente ci può essere qualcosa di simile sul mio blog (che si occupa di blogging) però c’è sempre qualcosa di nuovo da aggiungere. Il mio impegno è questo: trovare nuove soluzioni per chi mi segue. Sul PascalCase ti do ragione, ne parlerò con il responsabile.
Le parentesi, invece, mi piacciono 🙂