
Come funziona l’algoritmo di Facebook, tra storia e segreti
UPDATE 26/10/2017
Facebook ha rilasciato un video in cui spiega come funziona il suo algoritmo. Buona visione 🙂
Dopo gli 8 consigli per fare marketing con Facebook e le differenze tra pagine, gruppi e profili, proseguiamo con la nostra miniguida Facebook illustrandoti come funziona il motore di Facebook, ovvero il suo algoritmo, quell’insieme di calcoli che decide cosa dobbiamo vedere anche in base alle nostre azioni.
In principio fu l’EdgeRank. Qualche anno fa era a lui che dovevi rimetterti affinché la tua Fan Page e i suoi post potessero avere visibilità nei News Feed dei tuoi follower (il News Feed è la sezione Notizie dei loro profili).
Reso pubblico per la prima volta nel 2008, EdgeRank è l’algoritmo di Facebook che determina la Portata Organica dei tuoi post, ovvero il numero di singoli utenti che il tuo messaggio ha raggiunto. Insomma, EdgeRank decide quale e quanta visibilità debbano avere i tuoi post, assegnando ad ognuno di questi un punteggio in grado di determinare quanto interesse abbia un utente a visualizzare la tua notizia. In che modo veniva inizialmente calcolato tale punteggio? In considerazione di tre fattori, Affinity Score, Weight, Time Decay, tutt’oggi importanti ma integrati da altri.
Di EdgeRank oggi Facebook non parla più nei suoi comunicati ufficiali. Probabilmente perché quel meccanismo più semplice di determinazione della portata di un post ha lasciato il posto ad un sistema di fattori sempre più complesso con l’obiettivo primario di soddisfare la curiosità e gli interessi degli utenti del grande social blu e di offrire il giusto messaggio alla giusta persona nel momento giusto.
I segreti dell’algoritmo di Facebook
Vuoi aumentare la portata organica dei tuoi post? Bene, allora devi capire esattamente come funziona l’algoritmo di Facebook, quali sono i fattori che prende in considerazione (oggi più di 10.000) e in che misura. In particolare, l’ultimo aggiornamento, che risale alla metà 2015, ha introdotto tante importanti novità.
Secondo le ultime direttive del social network blu, a determinare la reach dei tuoi post (non di quelli sponsorizzati) sono principalmente questi fattori:
#1. Affinity
L’affinità è la valutazione dell’intensità della relazione tra utenti e tra brand e utenti di Facebook. L’affinità è misurata dalla interazione dell’utente con i tuoi post. Quanto ha interagito con il tuo messaggio? Maggiore è l’affinità e tanto più aumenta la visibilità della notizia che hai pubblicato.
#2. Post Type
Anche il tipo di post e quanto l’utente interagisce con quello specifico tipo di post (foto, status, video, link) influisce sulla portata organica della tua pubblicazione. In generale, particolarmente apprezzati dagli utenti e dallo stesso Facebook sono i video, le foto e i link, meno gli status.
#3. Weight
Il peso è determinato da quanta interazione un post è capace di generare in termini di like, condivisioni e commenti. Maggiore è il numero di interazioni, tanto più alta è la probabilità che sia visualizzato nel News Feed. Inoltre, devi aver ben presente che un commento o una condivisione hanno un peso maggiore di un like.
#4. Time Decay
E’ il fattore di decadimento della notizia: più un post è fresco (quindi nuovo) tanto più è facile che appaia nelle notizie, più è vecchio minore è il suo peso. Ma questo concetto è oggi parzialmente modificato dall’introduzione di un nuovo importante fattore nell’algoritmo di Facebook, lo Story Bumping.
#5. Story Bumping
Un vecchio post, che potresti anche non aver visualizzato perché non eri connesso quando è stato pubblicato, potrebbe apparire nel tuo News Feed in seguito a nuove interazioni (like, commenti, condivisioni) che ne dimostrino un risvegliato interesse. Ne consegue che l’orario di pubblicazione dei tuoi post assume meno rilevanza rispetto al passato.
#6. Device Type
Al fine di fornire un’esperienza di navigazione ottimale, Facebook decide quali post visualizzare anche in base al tipo di dispositivo da cui ti connetti (pc, smartphone, tablet) e alla velocità di connessione della rete. E’ probabile che se sei connesso da uno smartphone e la banda di connessione che hai a disposizione è scarsa, l’algoritmo deciderà di mostrarti meno video e più status.
#7. Last Actor
Quali sono gli ultimi 50 utenti Facebook con cui hai interagito? Bene, questi riceveranno più spazio nel tuo News Feed perché ritenuti più importanti per via della relazione che intrattengono con te.
#8. Chronology by Actor
Questo fattore determina se e quali eventi live far visualizzare nella sezione Notizie in relazione agli interessi e alle interazioni di ognuno.
#9. Relationship Settings
Hai presente quel tasto Segui che puoi trovare in ogni pagina ed anche nei profili privati? Ecco, cliccando su quello comunichi a Facebook di voler ricevere gli aggiornamenti di quella Fan Page o di quell’amico, dimostrando un interesse maggiore che per altri profili. Questo vuol dire che le notizie pubblicate dalle persone e dalle pagine che segui nel tuo News Feed hanno maggiore visibilità delle altre.
#10. Post promozionali, link acchiappa click e contenuti di qualità
Facebook ha deciso di offrire meno visibilità a quei post palesemente promozionali (per questi ci sono le Facebook ADS, ovviamente) e di premiare i post di qualità, ben strutturati e studiati, curati nella forma e nella sostanza. Per questo, i link che contengono titoli sensazionalistici con l’intento di ottenere un maggior numero di click saranno puniti dall’algoritmo di Facebook.
#11. Video
Ad essere più visibili su Facebook sono i video caricati direttamente sulla piattaforma. Non solo, in seguito all’ultimo aggiornamento dell’algoritmo, hanno assunto notevole importanza anche le azioni che un utente compie sui video, quali alzare il volume o abilitare l’HD. E tu lo sai quanto i video piacciano alle persone, vero?
#12. Link pubblicati come non link
I link inseriti negli status o nelle foto, quindi pubblicati come se non fossero link, sono meno visibili nelle notizie degli utenti. Facebook è chiaro: tratta ogni post come rispettando la natura del contenuto.
#13. Post con pagine taggate
I post che contengono tag a Fan Page sono più visibili di altri nel News Feed.
#14. Post trendy
I post che trattano temi caldi del momento hanno maggiori possibilità di essere visualizzati.
#15. App di terze parti
I contenuti pubblicati tramite app di proprietari terzi pare che godano di minore visibilità rispetto a quelli promossi direttamente su Facebook.
#16. Aggiornamenti degli amici e post della Fan Page
I post degli amici hanno decisamente più visibilità di quelli delle Fan Page, a meno che queste non ricorrano alle sponsorizzazioni a pagamento. Ma questo è un altro discorso, di cui ti parlerò in futuro.
#17. Tempo speso su un post
Con il nuovo aggiornamento dell’algoritmo, Facebook ha conferito importanza anche al tempo che spendiamo su di un post pur senza compiere alcuna azione (like, commenti, condivisioni). Secondo il social network blu, infatti, il tempo speso è indice di interesse per un contenuto, anche se spesso non è seguito da alcuna azione concreta.
Il 2016 e le news sull’algoritmo di Facebook
Facebook è un social in continua evoluzione, così anche il 2016 è stato segnato da alcune novità. Eccole:
#18. Le reaction
L’introduzione delle reaction significa che non avremo più solo like per ogni post, ma anche cuoricini e faccine. Cosa implica questo per l’algoritmo? Nulla di nuovo: al momento pare che tutte le reaction abbiamo il medesim valore di un like.
#19. I video live
Facebook quest’anno ha introdotto la possibilità di postare live dei video direttamente sulla piattaforma. Ecco, i video in diretta avranno un posto privilegiato nei newsfeed.
#20. La valutazione delle Storie
Nello stabilire la visibilità dei post, il social blu terrà conto di due nuovi segnali: la probabilità che gli utenti assegnino un alto punteggio alla tua storia nel caso in cui sia loro richiesto e la possibilità che interagiscano con la tua storia.
Cheng Zhang e Si Chen, Software Engineer di Facebook, in una notizia scritta all’inizio di febbraio 2016 nella newsroom del social network fanno sapere che attraverso il Feed Quality Panel e le interviste che Facebook continua a rivolgere ogni giorno a migliaia di utenti, il social di Zuckerberg intende ancora migliorare la scelta dei contenuti che appariranno nel News Feed delle singole persone iscritte.
La domanda che Facebook rivolge agli interessati, mostrando loro uno specifico contenuto, è how much did you want to see this story in your News Feed?, chiedendo direttamente agli utenti quanto siano interessanti per loro determinati post. L’obiettivo è quello di determinare il peso di ogni azione (like, commento, nascondi notizia, rimuovi like, ecc.) o non azione che le persone compiono o non compiono, così cercando di interpretare sempre meglio le loro esigenze e i loro gusti.
Offrire agli iscritti un’esperienza ancor più coinvolgente e metterli nelle condizioni di vedere storie di loro interesse è vantaggioso anche per tutti i brand (Personal o Corporate) che su Facebook cercano visibilità. Perfezionando il News Feed, infatti, Facebook ti permetterà di far visualizzare il tuo messaggio esclusivamente da quegli utenti che realmente potrebbero essere interessati a quel che hai da dire, così che tu potrai risparmiare risorse di tempo, denaro e fatica.
Come scrivono gli autori del post,
News Feed will begin to look at both the probability that you would want to see the story at the top of your feed and the probability that you will like, comment on, click or share a story. We will rank stories higher in feed which we think people might take action on, and which people might want to see near the top of their News Feed.
Cosa ci sarà da aspettarsi dal prossimo aggiornamento dell’algoritmo di Facebook?
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22 Aprile 2017 at 15:37mammonss
19 Dicembre 2017 at 14:04Ciao, l’articolo è molto utile e ben strutturato. Avrei una domanda su un punto specifico, il #12: hai una fonte certa su questo? Non riesco a trovare un riscontro tra le informazioni di facebook.
Grazie tante
Jose Gragnaniello
12 Gennaio 2018 at 11:18Ciao, alcune di queste informazioni sono raccolte da vari test effettuati. L’articolo è stato scritto un po’ di tempo fa e mi viene difficiel trovarti una fonte.