Come ottimizzare un sito per il mobile (oggi è ancora più necessario)
Già, è sempre più importante creare un sito mobile friendly. Perché in questi casi c’è una sovrapposizione netta tra ciò che vuole il motore di ricerca e le esigenze di un pubblico sempre più abituato a usare lo smartphone.
E non solo per navigare o svolgere azioni semplici: oggi le persone fanno tutto con il telefonino. Ad esempio completano acquisti da un ecommerce, prenotano alberghi e vacanze, si interfacciano con la Pubblica Amministrazione. Quindi è un vero e proprio obbligo realizzare un sito che si adatti ai diversi tipi di schermo.
Questo era un punto chiaro già in passato, poi il motore di ricerca più famoso del web ha lanciato messaggi chiari: i siti pensati per la navigazione da cellulare (la fetta principale in molti settori) avranno dei vantaggi in termini di ranking. Vero? Falso? In che misura? Poco importa, creare un sito mobile è comunque importante.
Vuol dire andare incontro a un’esigenza. Non lo devi fare perché lo ha detto Google, e lo ha ribadito con il Mobile First Index, ma per soddisfare l’entità più importante per il tuo progetto: il pubblico. Da dove iniziare?
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La velocità delle pagine è un passo centrale
Primo step per creare un sito per il mobile: devi ottimizzare al massimo il tempo di caricamento. L’idea di arricchire il contenuto con tutto ciò che ti piace può diventare una strada senza ritorno verso i tempi lenti.
Questo non è un bene. Sai cosa fa un utente quando si trova di fronte a una risorsa che non si apre nei primi due o tre secondi? Va via, cerca qualcosa di diverso. Ecco perché la velocità di upload delle pagine deve essere un passaggio centrale della tua strategia web. Questo snodo riguarda l’user experience e la SEO.
Google, infatti, ha confermato in più occasioni la necessità di dare un vantaggio in termini di ranking ai siti web veloci. E quali sono le condizioni in cui questa virtù emerge? Da mobile, quando le connessioni sono ballerine e si rischia ancora di procedere con il 3G. Opzione lontana e poco plausibile? Non direi. In ogni caso Google lascia una manciata di tool per ottimizzare al massimo la velocità di caricamento:
- Pagespeed Insight
- Lighthouse per Chrome
- Test My Site
Altro aspetto decisivo è la tecnologia AMP, una possibilità offerta da Mountain View di caricare le pagine web in un attimo, migliorando i tempi con una soluzione senza precedenti. L’esperienza di navigazione da mobile migliora, ma il passaggio a questa tecnologia deve essere seguito da un esperto SEO. Il rischio di ritrovarsi con una marea di errori 404 è alto, quindi è meglio non rischiare e seguire le operazioni.
Non ignorare Google Analytics
Nella sezione Comportamento di Google Analytics trovi la voce dedicata alla velocità del sito. Qui puoi accedere a una serie di dati molto importanti, come i tempi delle pagine più lente e che necessitano della tua attenzione.
Organizza il testo con una buona formattazione
Nulla di nuovo, ma per adattare un sito allo smartphone e ai tablet devi prendere in considerazione le abitudini di lettura del pubblico. Che di solito sono sempre protese verso l’abbandono dei testi troppo impegnativi. Diverse ricerche, infatti, mostrano che le persone tendono a leggere solo il 20% del testo presente su una pagina.
Questi risultati devono spingerti a organizzare le informazioni con attenzione. Qual è la lista da rispettare quando devi creare un sito mobile friendly e sei arrivato alla stesura dei contenuti? Ecco la checklist che rispetto:
- Paragrafi brevi, frasi semplici.
- Font comodo (14 px può andare).
- Grassetto presente ma non abbondante.
- Didascalie, sottotitoli, box informativi…
- Divisione in header intelligente.
Cosa significa quest’ultimo elemento? Lo scrolling delle pagine sullo smartphone è un’abitudine conclamata, le persone non leggono dalla prima all’ultima parola. I vari H2 e H3 devono diventare una bussola per chi legge da smartphone, non mettere testo a caso (o spingere solo sulle keyword). Devi usare questi header per informare.
Migliora accessibilità e usabilità del sito internet
Questo binomio dovrebbe essere già noto alla versione desktop, ma sul mobile ogni errore è amplificato. Perché le manovre sono complesse, i tempi restano stretti, le abitudini di navigazione spingono verso l’abbandono e non sulla soluzione del problema. Ecco perché il sito web mobile friendly deve diventare una bomboniera.
Il punto da considerare: attenzione a ciò che può essere un ostacolo alla lettura e alla fruizione. Google ha già annunciato penalizzazioni alle pagine con interstitial advertising troppo invadente. Il tuo compito è chiaro: elimina i blocchi che impedisce la buona lettura, dai banner ai pop-up. E minimizza le eventuali chat.
Assicurati che i link siano sempre funzionanti. Un collegamento interrotto (interno o esterno) può essere una bad experience decisiva per perdere il lettore, per questo io uso sempre il plugin Broken Link Checker.
Con questa soluzione, in un attimo, risolvo i passaggi non funzionanti del sito. Lo stesso faccio per gli errori 404, quando necessario inserisco subito il redirect verso la risorsa migliore e contestualizzata.
Valorizza gli spazi bianchi e le distanze
Hai montato il tuo template responsive e credi di aver chiuso il lavoro sul sito web mobile? Non è così, consiglio di fare un giro sul test di Google per individuare eventuali errori. Questo strumento analizza il lavoro svolto ed elenca problemi che riguardano il caricamento del layout, ma anche le distanze tra i vari elementi.
Questo passaggio è importante perché ciò che sembra comodo e intuitivo su desktop può essere congestionato sullo smartphone. Ecco perché devi valutare bene le distanze soprattutto degli elementi cliccabili.
Con una particolare attenzione ai bottoni call to action, quelli che mettono in pratica il tuo progetto di inbound marketing trasformando il lettore in un potenziale cliente. Ecco perché non devi adagiarti sul template che hai caricato: non sempre è la soluzione adeguata per migliorare il tuo progetto.
Devi conoscere il tuo pubblico e le sue abitudini
Per completare l’opera puoi studiare il comportamento della tua audience e capire come ottimizzare le tue risorse. In primo luogo puoi andare su Google Analytics e dirigerti verso l’area che consente di monitorare il comportamento del pubblico. Nella sezione specifica, infatti, la panoramica dei dispositivi.
Come viene raggiunto il tuo sito? Il grafico ti dà un riferimento chiaro del tipo di connessione: puoi capire quale fetta di pubblico si collega con smartphone, con un focus sul sistema operativo e browser utilizzato. Insomma, dopo aver creato un buon sito mobile friendly usa i dati per migliorare prestazioni delle pagine web.
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Allora, vuoi creare un sito mobile friendly?
Mi sembra il modo giusto per affrontare questo passaggio cruciale. C’è un dettaglio da considerare: spesso si lavora solo su template responsive, pensando di aver fatto un buon lavoro. Questo è il punto di partenza, non l’arrivo. Non basta montare un tema WordPress per dare alle persone un’esperienza di navigazione adeguata.