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Link earning: 6 strategie fondamentali per aumentare i link del tuo sito web in modo naturale

Link earning: 6 strategie fondamentali per aumentare i link del tuo sito web in modo naturale

Il concetto di link earning riguarda la possibilità di ottenere collegamenti ipertestuali in modo naturale, senza forzature e attività vietate da Google. Ben in teso, non sempre è possibile lavorare in questo modo.

Sappiamo che i link sono indispensabili e che in alcuni casi è impossibile aspettare la classica menzione spontanea che arriva dal blogger disinteressato. Ma è anche vero che Mountain View è contrario a ogni azione che spinge verso un’influenza chiara del ranking attraverso la compravendita di link.

L’acquisto o la vendita di link per aumentare il PageRank. Ciò include lo scambio di denaro in relazione a link o post che contengono link, lo scambio di beni o servizi in relazione a link o l’invio a qualcuno di un prodotto “gratuito” in cambio di una recensione positiva e dell’inclusione di un link”.

developers.google.com

La link building contempla le tecniche per costruire in autonomia una rete di collegamenti ipertestuali, in modo da rispettare le tue valutazioni in termini di autorevolezza del dominio e anchor text.

Con l’alternativa puoi agevolare il processo che ti porta a ottenere in modo spontaneo ciò che serve per l’ottimizzazione SEO off-page. Vale a dire i link in ingresso da fonti autorevoli, coerenti con il tuo argomento e senza artifici. Quali sono le strategie? Ecco da dove puoi iniziare.

Crea un blog con contenuti spettacolari

Un sito web da solo, con le sue pagine istituzionali, non andrà lontano in termini di link earning. Non ha nulla da offrire. Perché le persone dovrebbero linkarti? Al massimo lo faranno partner commerciali, amici e parenti ma i risultati saranno minimi. Per avere link di qualità, legati ad attività editoriali di siti validi, devi offrire qualcosa. Io la chiamo teoria del dono applicata alla link earning: dare per ricevere.

Il modo migliore per entrare in questa relazione: creare un blog interno (quindi in una cartella, sullo stesso dominio) con una pubblicazione costante di articoli qualitativamente avanzati. Non serve la quantità.

Devi puntare sempre sulla qualità dei collegamenti. Quindi offrirai case study, idee nuove, how to, pillar content e dati inediti per fare colpo sul serio. E avere qualche possibilità di ottenere buoni link in ingresso.

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Punta su immagini e infografiche utili

Uno dei modi migliori per fare link earning: usare il visual per spiegare concetti, idee. Per rappresentare dei dati. Queste grafiche riescono a ottenere una buona quantità di link in entrata spontanei.

link earning

Perché i blogger cercano sempre la soluzione giusta per riassumere dei significati e dei concetti complessi, questo si può fare con il visual e se tu aiuti questo processo puoi ottenere dei link.

Soprattutto se lavori con le infografiche: come mostra la ricerca di Buzzsumo sono i contenuti che ricevono il maggior numero di condivisioni sui social. Quicksprout, invece, sottolinea che:

Each infographic generated 53,459 visitors and 875 backlinks from 79 unique domains. 

Mi sembra un buon punto di partenza. Ricorda di usare Google Image per fare una reverse search ogni tanto e scoprire i ladri di contenuti che inseriscono il tuo visual senza corrispondere il giusto backlink.

Crea un contenuto speciale ma gratis

Potrebbe essere il classico ebook, o magari una ricerca con dati esclusivi. In alternativa hai la possibilità di generare un report, un documento utile per gli addetti ai lavori. Ancora un’idea: una collezione di moduli che nessuno ha, un white paper articolato, dei template o magari immagini gratis.

Studia le esigenze del tuo pubblico e dedicati a questo, a soddisfare le necessità senza volere nulla in cambio. Attenzione, spesso il lavoro di content marketing viene sfruttato anche per fare lead generation e ottenere contatti da inserire nel database per poi raggiungerli in un secondo momento.

Può funzionare ma ricorda che se vuoi puntare sulla link earning – sul guadagnare collegamenti ipertestuali di qualità – devi essere generoso. Ti consiglio di creare una pagina dedicata a questo lavoro, una landing page, e renderlo disponibile al download senza impegno. Ovviamente tutto questo funziona ancora meglio se riesci a fornire qualcosa di avanzato, come ad esempio un tool gratuito.

Guest post: strategia SEO per i link?

Ne abbiamo sentite tante rispetto ai guest post, agli articoli scritti e pubblicati su altri blog. In passato era attività comune e utilizzata da tutti fin quando non è finita nel mirino di Google come possibile pratica per fare link building esasperata. Dal mio punto di vista un lavoro saltuario, moderato e di grande qualità può essere ancora usato per ottenere buoni collegamenti ipertestuali. Ovviamente siamo al limite.

Lavoriamo al confine tra link earning e building. Ma credo che si sfoci in quest’ultima soluzione quando il guest blogging si definisca come una strategia per ottenere una rete di hyperlink. Se invece affronti questa pratica con lo spirito che dovrebbe sempre garantire qualità e non quantità puoi ottenere risultati.

Soprattutto se eviti quelle pratiche che prevedono anchor text a chiave esatta, il primo campanello di allarme per far attivare i radar di Google. Proprio come avviene se lavori con blog non a tema.

Collaborazioni e interviste funzionano

Una buona soluzione per ottenere link in ingresso in modo naturale: coltivare le relazioni con i colleghi. Non è difficile, basta essere persone educate e ben disposte nei confronti dei professionisti. Spesso è possibile diventare anche amici e far nascere collaborazioni virtuose e durature.

Non è difficile ricevere un invito da altri blogger per pubblicare interviste e contributi, in questi casi puoi chiedere un link al tuo sito web. E lo puoi fare anche se ti invitano a un evento, se sei relatore.

Ti mettono il link nofollow? Capita. Di sicuro non ha un buon effetto sulla SEO, sarà del tutto indifferente, ma ogni profilo link naturale ha una buona quantità di link nofollow. E poi se porta traffico di qualità è un valore aggiunto, non a caso i veri esperti SEO sono ghiotti di link da pagine Wikipedia.

Non dimenticale le digital PR online

Nella link building c’è la tecnica dei collegamenti rotti: si cercano siti web con broken link a risorse particolari, si creano delle alternative e si contatta l’autore per segnalare la presenza di quel problema con alternativa. Nel lavoro di link earning, invece, si punta su un’attività differente: digital PR e SEO.

In pratica c’è un lavoro di relazione più articolato, continuo e naturale. Direi basato sui rapporti umani e sulla fiducia: l’addetto alle pubbliche relazioni digitali contatta dei blogger e cura i rapporti in modo continuativo e costante, suggerendo articoli, contenuti, idee e attività da curare insieme.

Non si tratta solo di copiare e incollare un’email uguale per centinaia di contatti. Valutiamo un lavoro certosino, lungo e dedicato. Ma puoi ottenere grandi risultati se ti muovi in modo strutturato.

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La link earning funziona secondo te?

Non sempre. Di sicuro è vero che non si può pensare a una strategia SEO senza aver pianificato anche il modo per ottenere hyperlink di qualità. In alcuni casi, nei settori molto competitivi, la link building diventa una strada da seguire ma con la giusta attenzione perché le penalizzazioni sono dietro l’angolo.

Devi rivolgerti a professionisti dell’ottimizzazione SEO per evitare di incappare in pattern riconoscibili da Google che portano alle azioni manuali. Magari valutando la capacità di lavorare sia con la link earning e le digital PR che con la possibilità di fare link building. Sei d’accordo? Valutiamo insieme la strategia.

Ciao, sono un webwriter e un blogger freelance. Mi occupo di Social Media Marketing e di scrittura online, pubblico ogni giorno opinioni e consigli per aziende che vogliono migliorare la propria attività online.

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